CAPITOLO 7

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I primi raggi di luce del mattino si infiltrano tra le tende della mia stanza, cedendo delicatamente sulle lenzuola del mio letto. Un leggero venticello entra dalla finestra, che la sera prima avevo dimenticato di chiudere.

L'odore fresco dell'alba riempie la stanza.
Mi raggomitolo nel calore delle coperte, cercando di trattenere i resti dei sogni sfuggenti. Ma la realtà chiama, i ricordi della notte precedente emergono lentamente, colorando i miei pensieri con immagini vivide.

Respiro profondamente e mi libero delle coperte; devo prepararmi. Le note di "Someone Like You" di Adele riempiono la stanza mentre inizio la mia routine mattutina. La voce emotiva di Adele fa perdere i miei pensieri nella melodia.

Termino la doccia e avvolgo un morbido asciugamano intorno al corpo, dirigendomi verso l'armadio. Scelgo con cura i vestiti: un paio di jeans neri a palazzo, una maglietta bianca e un maglioncino verde chiaro. Concludo l'outfit con un paio di Converse nere.
Mi guardo allo specchio, sistemando gli ultimi dettagli, i capelli, il trucco, i gioielli. Tutto è al suo posto, proprio come le note della canzone in sottofondo, dolce e malinconica.

Mentre scendo le scale della mia palazzina, il telefono inizia a vibrare nel mio taschino. Appena accendo il display, compare il nome "Lucas".
Accetto l'invito per fare colazione insieme con un breve messaggio di risposta. Ripongo il telefono nella tasca della mia giacca e mi incammino verso il bar da lui indicato.

Passo rapidamente attraverso le strade di Vienna, che si sta svegliando lentamente grazie alla luce del sole.
Un gruppetto di bambini mi supera di corsa, le loro risate e gli schiamazzi si fanno spazio tra le strade.

Appena raggiungo il bar e varco la soglia, l'aroma
invitante dei cornetti appena sfornati mi attira.
I miei occhi cercano subito Lucas, lo vedo in un angolo con una tazza di caffè davanti a sé e il telefono in mano. Mi dirigo verso di lui, prendendo il posto di fronte. Quando mi siedo, noto l'espressione di sorpresa sul suo volto. Evidentemente, non si era accorto del mio arrivo.

«Ti ho spaventato?» Una risatina spontanea accompagna le mie parole. «Un po'», risponde Lucas sorridendo a sua volta, mettendo da parte il suo telefono e concentrando la sua attenzione su di me.

«Hai dormito bene?» Chiedo, distogliendo momentaneamente lo sguardo da Lucas per rivolgermi alla cameriera che si è avvicinata al nostro tavolo. Ordino un cornetto semplice e una spremuta di frutta mista. «Si, abbastanza. Tu invece?»
«Anche io, abbastanza», rispondo.

Il suo sguardo curioso mi osserva, facendomi sentire un po' a disagio, ma scelgo di ignorarlo, focalizzandomi sul mio cornetto che la cameriera ha appena portato.

Appena morso il primo pezzo del cornetto, sento un'ondata di piacere diffondersi tra le mie papille gustative. Il sapore è ancora più delizioso di quanto il profumo avesse anticipato.

Accompagno la dolcezza del cornetto con la spremuta di frutta. Una risatina attira la mia attenzione, alzo lo sguardo, interrogativa.
«Hai un po' di zucchero sulle labbra», mi informa Lucas con un sorriso divertito. Rapidamente mi copro la bocca con la mano ridendo a mia volta.

«Succede». Accetto il tovagliolo che mi passa e mi pulisco. «Quindi, che programmi hai per oggi?» Chiede con aria curiosa.
«Beh, ho due ore di lezione stamattina, e dopo dovrò lavorare al progetto.» Rispondo, pensando inevitabilmente a Sebastian. Subito cerco di distogliere i pensieri da lui, e domando a Lucas: «E tu, quali sono i tuoi piani?»

«Lezione, lezione e ancora lezione», risponde Lucas con un sorriso. «Giorno impegnativo, capisco», replico con un sorriso di comprensione. Un rapido sguardo al mio orologio mi fa realizzare che è passato più tempo di quanto pensassi.

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