Sebastian.
Prima di presentare il progetto.Detesto questa sensazione, la odio più di qualunque altra cosa. L'ho lasciata all'ingresso e sono sparito.
Ho incontrato Lena, vestita bene come al solito.
Inutile dire che anche di prima mattina, a lei va sempre bene di farsi una scappatella. Non importa dove, devo solo riuscire a togliermi quella maledetta mocciosa dalla testa.«Senti, deve essere una cosa veloce, dobbiamo presentare quel progetto» Le dico mentre lei è impegnata a baciarmi il collo.
«Mh, ti interessa davvero?» sussurra.
A me non interessa, ma alla mocciosa si.
«Non posso prendere un brutto voto» Mento.
Non mi è mai interessato avere voti alti, non sono venuto in questa maledetta università perché lo volevo. Sono stato costretto.Stanco di quella lentezza prendo il volto di Lena, la bacio con foga. Il mio bacio è impetuoso, quasi violento, mentre lei, mi solleva con desiderio la maglietta.
Ansima sulle mie labbra e inizia ad accarezzare lentamente il mio petto. Le sue dita scorrono tra i miei addominali, tracciando linee disordinate.
Il suo tocco però, non suscita in me alcuna reazione, nessuna emozione. La stacco con decisione dalle mie labbra, osservando il rossetto sbavato come segno di un desiderio ormai svanito.
«Sarà per un'altra volta» le dico, uscendo da quella specie di sgabuzzino e dirigendomi in classe.Entro in classe subito dopo Lena, ancora spettinata da quei pochi minuti passati insieme.
Mi avvicino alla mia compagna di progetto, sedendomi dietro di lei.---
Amelie
Il professore comunica che i risultati saranno annunciati la prossima settimana. Dopo questa notizia, esco dall'aula e mi dirigo verso i giardini della scuola. La noia prende il sopravvento mentre leggo le locandine sul muro.
«Ehi, Amelie, ciao», la voce di Lucas mi fa voltare. Gli regalo un sorriso salutandolo a mia volta.
«Che fai qui tutta sola?» chiede incuriosito.
«Ho appena finito il progetto, penso sia andata bene», dico sinceramente.«Sono così fiero di te, Ame», sorride.
«Allora, possiamo prendere quel caffè ora?» dice con tono scherzoso. Annuisco, e insieme ci avviciniamo al bar dell'università. Prendiamo posto in uno dei tavoli liberi.
«Allora, Lucas, che mi racconti?» chiedo mentre vedo avvicinarsi il cameriere.
«Un caffè americano. Tu cosa prendi?» Rifletto bene su cosa ordinare, ma resto sul classico.
«Un tè ai frutti rossi, grazie.» Il cameriere prende i nostri ordini e si allontana.«In realtà, non ho nulla da raccontare, solo che oggi mi si è dichiarata una ragazza» la sua voce è così piatta, sembra quasi che la questione non gli interessi. «E tu che hai risposto?» sono incuriosita da questa novità. Lui alza le spalle, poggiando il telefono sul tavolo.
«Semplicemente le ho detto che non ricambio.»
«Sarà stata dura per lei» non voglio neanche immaginare il dolore che avrà provato.«Si è dichiarata solo perché abbiamo passato una notte insieme» confessa, nuovamente come se la cosa non importasse.
«È pur sempre qualcosa di importante» dico facendo notare che passare la notte insieme non è qualcosa che succede spesso, almeno penso.
«Non serve essere intimi per passare la notte insieme.» Le sue parole mi risuonano nella mente, mischiate ai pensieri che ho espresso poco prima.Ho passato la notte con Sebastian e noi non siamo intimi.
Mi sono contraddetta da sola, ma ultimamente succede spesso, devo tornare la vecchia Amelie.
«Ti sei persa nei tuoi pensieri?» Lucas sorride mentre mi guarda.
«Sì, scusa, stavo pensando a una cosa» a una persona, a Lui.
«Ma presto smetterò di pensarci, alla fine non è importante» dico mentre il cameriere ci serve le nostre ordinazioni.
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More Than Bruises.
RomansaNelle strade di Vienna, sotto l'ombra maestosa di palazzi storici e accanto al dolce scorrere del Danubio, esiste un luogo dove l'arte, la passione e il talento si incontrano. È la Universität für Musik und darstellende Kunst Wien, un luogo in cui...