CAPITOLO 26

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La mattina seguente inizia tranquilla, con il sole che illumina la stanza. Mi volto nella parte dove c'è Sebastian, ma trovo il letto vuoto.

Decido di scendere sotto e lo trovo in cucina, mentre prepara la colazione. «Buongiorno» dico appoggiandomi all'isola di marmo bianco in mezzo alla cucina. «Buongiorno» prende una tazza, ci versa i cereali e poi il latte. «Si mette prima il latte, poi i cereali»
gli faccio notare.

«Non farai sul serio, prima i cereali e poi il latte»
«Ha ragione lei, prima il latte e poi i cereali» una terza voce entra nella stanza. Mi giro e trovo una ragazzina con i capelli neri e gli occhi verdi. Somiglia molto a Sebastian.
«Siete due perfettine, mangiate e basta» sbuffa lui porgendoci due tazze. Per me ha preparato il tè, mentre per sua sorella la tazza di latte e cereali.

«Sono Leonore, sua sorella» mi rivolge un sorriso, prima di iniziare a mangiare. «Amelie, piacere» Ricambio il sorriso, mentre inizio a sorseggiare il mio tè. «Questa volta vedi di non ustionarti»
«Non mi brucerò, tranquillo» roteò gli occhi e sento la sorella ridere.

«Sebastian oggi mi porti a fare shopping?» questa volta sono io a sorridere, mentre noto la sua faccia afflitta.
«Si si, va bene, vado a farmi una doccia» ci lascia da sole andando al piano di sopra. La sorella si gira a guardarmi.
«Vieni anche tu con noi» ha un sorriso contagioso. Annuisco, promettendole che l'avrei accompagnata. «Che bello, ho sempre desiderato avere un'amica» posso percepire una lieve tristezza.
«Non hai amiche..» dico dispiaciuta.

«Mi hanno istruito a casa, non sono mai andata a scuola né tantomeno ho fatto sport, quindi sono sempre stata da sola» mi si spezza il cuore a sentire quelle parole. «Beh ora ne hai una! Compreremo tante cose carine» le sorrido guardandola mentre finisce la sua colazione. «Verrai vestita così?» Solo ora ricordo le mie condizioni, ho un paio di boxer e una felpa di Sebastian.

«Ho i miei vestiti, indosserò quelli» Fortunatamente ho lasciato i miei vestiti qui, quando mi sono cambiata per il ballo. «Ma posso chiederti un favore..» non concludo la frase perché lei mi precede.
«Ti presterò la biancheria, tranquilla» Senza dubbio non ha peli sulla lingua, mi ricorda proprio una baby Sebastian.

Ci impieghiamo veramente poco tempo a prepararci.
«Sebastian è lento come una lumaca» sbuffa lei.
«Non sono lento, ma con due donne in casa è difficile prepararsi; occupate il bagno per ore» Leonore apre la porta ed esce per prima.
Sebastian si avvicina a me, mi lascia un delicato bacio sul collo, spostando il mio maglione a collo alto.
«È difficile soprattutto se una di queste donne ti fa eccitare» sussurra. «Fortuna vuole che ieri hai scelto un maglione a collo alto» mi lascia con quella frase prima di uscire anche lui di casa.

In quel momento ripenso al segno viola sulla mia pelle. Faccio una piccola risata prima di seguirlo e chiudere la porta. «Io mi metto avanti!» grida Leonore entrando nel posto del passeggero. Io mi accomodo dietro.

In pochi minuti siamo già arrivati in uno dei centri commerciali più famosi di Vienna, Leonore è su di giri mentre osserva ogni vetrina che le si presenta davanti. «Amelie entriamo a vedere quell'abito!» dice esaltata. L'accontento entrando nel negozio, gli vestiti sono veramente stupendi.
«Leonore, penso che questo ti starebbe benissimo» le mostro un semplice vestito nero, giusto per la sua età.

«No, è troppo corto» ci giriamo entrambe verso Sebastian, che ci aspetta stranamente calmo.
«Ma non è vero! Poi se Amelie dice che mi starebbe bene io le credo» lui le prende il vestito dalle mani.
«Questo ti arriverà a malapena sul ginocchio, è troppo corto» appoggia il vestito su uno scaffale.
«Devo fare la parte da suora? Te lo scordi» lei si riprende il vestito. «Me lo vado a provare» si gira andando verso i camerini.

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