CAPITOLO 25

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Non volevo che si fermasse, e voglio ancora sentire le sue labbra sulla mia pelle, le sue mani stringermi i fianchi. «Non dovevi fermarti» sussurro.
Lui è impegnato a guardare la strada, ma la sua mano si poggia sulle mie gambe. L'espressione sul suo volto è un misto tra desiderio e sicurezza.

Le sue dita stringono con decisione la mia pelle.
«Ricordi che ti ho detto la scorsa notte?»
«No» guardo la sua mano mentre le sue dita iniziano ad accarezzare la mia coscia, mentre salgono sempre di più.
«Ti ho detto, che se avessi voluto ti avrei già tolto i vestiti in questa dannata macchina» le sue parole mi procurano emozioni inspiegabili.

La sua mano sale sempre di più, fino ad arrivare al bordo del mio vestito.
«Voglio toglierti i vestiti di dosso» ferma di botto la macchina accostando. Si gira, porta con decisione una mano dietro il mio collo e mi attira a se.
Senza ulteriori parole mi bacia, un bacio pieno di possesso e desiderio.

Ricambio il bacio e la sua mano mi attira sempre di più verso di sé. E mentre quest'ultima è ancora ferma sul mio collo, l'altra inizia ad accarezzare nuovamente le mie gambe. Le sue dita si infilano fin sotto il vestito e sfiorano l'intimo.

Si stacca riprendendo fiato, i suoi occhi sono incollati ai miei e i nostri respiri sono sincronizzati.
Lui si allontana per primo, rimettendo le mani sul volante e ripartendo. Resto a guardarlo, delusa che non sia andato oltre, di nuovo. Forse lo desidero davvero. Desidero averlo, toccarlo e farmi toccare da lui.
«Non lo faremo» afferma poi, senza staccare gli occhi dalla strada. «Non in macchina» conclude.

Ci mettiamo davvero poco ad arrivare a casa sua ed a entrare, nemmeno il tempo di elaborare il tutto che lui mi attira nuovamente a se, riprendendo quel bacio interrotto. Le sue labbra assaporano le mie, fino a rendere il bacio sempre più profondo. Le sue mani mi stringono i fianchi in modo possessivo.

Mi solleva, prendendomi in braccio.
La mia schiena è contro la porta d'ingresso, lui si stacca dalle mie labbra e passa a baciarmi il collo. Mi lascio sfuggire un piccolo ansimo quando mi morde lievemente la parte ormai violacea che ha creato in precedenza.

Sento la sua eccitazione. «Andiamo in camera» dico tra un bacio e l'altro. Lui non risponde, agisce solo, salendo le scale verso quella camera che ormai conosco bene.
Si siede sul letto, con me ancora in braccio.
Le sue mani tornano fisse sui miei fianchi. Mi muovo lentamente mentre lo bacio. Lo sento mugolare qualcosa ad ogni mio movimento.

In pochi secondi inverte le posizioni, ora sono io sotto di lui. Le sue mani che prima erano sui miei fianchi, ora sono sulle mie cosce, le accarezza arrivando nuovamente all'intimo, proprio dove prima si è fermato.
Questa volta non si ferma e inizia a far scendere lo slip.
Lo toglie del tutto e lo lascia cadere a terra.

Ma non si concentra su quello, mi fa voltare, abbassandomi la cerniera del vestito, mettendo a nudo anche la mia schiena. Inizia a baciarmela, in modo lento e con baci umidi. In quel momento penso solo che sono mezza nuda davanti ai suoi occhi e sotto il suo tocco.

Sento la sua presenza a contatto con il mio sedere, è eccitato. Mi rigiro, guardandolo, è così bello, ma il nostro sguardo dura meno di un secondo. Lui prende le mie mani e le posiziona sopra la mia testa, tendendole ferme. Si precipita sul mio seno, ancora coperto dal reggiseno, unica parte del mio corpo ancora non esposta.

Ma l'intimità dura ben poco, con l'altra mano libera per poco le mie mani e mi slaccia il reggiseno, facendolo finire a terra insieme ai miei slip.
Inizia a baciarmi il seno, con baci lenti e umidi.
Si sofferma su un capezzolo, mordendolo e succhiandolo. Ansimo, mentre continua a darmi piacere con la bocca.

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