Prologo

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Primo giorno per Anna alla Arendelle's Academy.

È stata ammessa al quarto anno dopo essersi trasferita in città da sua cugina Rapunzel.

Un esame durissimo, ma superato a pieni voti.

La ragazza si era specializzata in musica: la sua passione.

Suonava la chitarra e il pianoforte.

Quel giorno sentiva l'agitazione scorrere nelle sue vene.

Aveva preso un permesso per uscire dalla classe e ora stava correndo per i corridoi in cerca di un bagno.

Non conosceva la scuola e le diveniva difficile sapere la collocazione di qualsiasi cosa.

Compresa la sua aula.

Infatti fu questa la giustificazione per il ritardo proprio il suo primo giorno.

Sentiva quasi il bisogno di vomitare, aveva bisogno di sfogarsi o distrarsi al più presto.

I cambiamenti non sono sempre stati facili per lei.

Svoltato l'angolo non fece in tempo a dire 'permesso' che si scontrò contro qualcuno.

Contro una ragazza.

"OH!!", esclamò.

"Ehi! Potresti fare un po' più di attenzione!!", disse irritata una voce.

Anna alzò la testa, quindi lo sguardo, e vide una ragazza con dei capelli biondo platino raccolti in una treccia lunga che cadeva sulla spalla sinistra. 

Notò anche fosse accasciata davanti a lei... con una macchia di caffè sulla maglietta azzurra.

"Oddio, scusami! Non ti ho vista- mi dispiace...", disse alzandosi velocemente per aiutarla e porgendole la mano.

"No lascia- faccio io...", rispose fredda l'altra, alzandosi da sola.

"Ecco... aspetta-"

Anna fece per prendere un rotolo di carta che si trovava su un tavolo vicino alle macchinette.

"No... ti ho detto che ci penso io..."

Non essere così stronza... dopotutto non l'ha fatto apposta... controllati cazzo...

"Oh... va bene...", rispose mortificata Anna.

La biondo platino si diresse a passo rapido verso la porta in fondo al corridoio.

La rosso fragola la seguì.

Sulla porta c'era la targhetta della toilette.

Meno male...

Sentì la nausea tornare. 

Entrò e si chiuse in un bagno.

L'altra ragazza si girò di scatto ancora intenta a togliere la macchia.

Inarcò un sopracciglio.

"Va tutto bene?"

"Si! Cioè no... insomma... così - così...", rispose Anna incerta.

La biondo platino aprì leggermente la porta che Anna non aveva chiuso, sentendola respirare affannosamente.

La vide sull'intento di tirar su l'anima e senza pensarci, le appoggiò una mano sulla schiena.

Anna a quel contatto sentì come un'improvvisa sicurezza.

La nausea stava passando.

Si mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi facendo un lungo sospiro.

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora