Capitolo 13

507 35 10
                                    

"Non dovevi dirlo..."

"Lo so, Merida... non volevo..."

"E ora cosa farai?"

"Cercherò di farmi perdonare..."

"Cazzo... sei proprio in un bel guaio."

"Me la sono cercata... e fa bene a tenermi il muso... anche se però mi manca..."

"Dai sono sicura che capirà.", finì inforchettando l'ultimo boccone di pizza.

Rapunzel aveva bisogno di confidarsi completamente con qualcuno.

Con gli altri era stata vaga.

Aveva detto solamente di avere litigato.

Si fidava di Merida e la invitò fuori a cena alla Querciola Vagabonda, la pizzeria della città, dopo che la cugina si rifiutò di cenare assieme.

"Ma veramente l'hai sentita piangere?"

La biondo oro annuì.

"Cavolo..."

"Devi sapere che Anna... fece molta fatica a superare la situazione dopo la morte della sorella. Per non parlare di quella dei genitori... la distrusse completamente..."

"Aveva una sorella?"

"Già... questa è lei."

Dal cellulare mostrò una foto della ragazzina e Merida rimase a bocca aperta.

"Ma-"

"Cosa?"

"Non trovi... che assomigli un po' a tu sai chi?"

"A Voldemort? Ma che cazzo spari?!"

"No... neanche lontanamente... io intendevo QUEL tu sai chi..."

"Ha sempre un nome Merida."

"Oh d'accordo! Non ti pare che assomigli a Elsa?!"

Rapunzel girò il cellulare verso di sé e guardò l'immagine.

"Insomma... occhi azzurri, capelli biondi... ha pure una treccia!"

"Si, ma-"

"E se Anna volesse passare il tempo con lei... perché forse vede sua sorella... in lei...?"

"Sei fuori... non credo proprio. Sì, un po' me la ricorda, ma non fino a questo punto."

Rapunzel si alzò per dirigersi alla cassa a pagare.

"Punzie... prendi in considerazione questa possibilità, la mente umana è una cosa strana delle volte! Magari lasciarle lo spazio di frequentarla... la guarirà!"

Rapunzel sospirò.

"Lo credi davvero?"

"Si.", la convinse la rossa.


********************


Quando tornò a casa, Anna era in camera sua.

Okay... forza... ce la posso fare...

Bussò alla porta.

"Anna?"

Nessuna risposta.

"Senti ti devo parlare-"

"Ho da fare.", fu la flebile risposta.

"Mi dispiace okay? Non volevo ferirti in quel modo... avrei dovuto moderarmi... solo che... che ero arrabbiata, stanca... non ragionavo a quello che- a quello che stavo dicendo. Ti prego Anna... ero arrabbiata con Elsa, non con te. Non avevo alcun diritto di ferirti."

Dall'altra parte della porta ci fu solo silenzio finché non si aprì leggermente.

Anna si fiondò tra le braccia di Rapunzel.

"Mi dispiace tanto, davvero."

"Lo so, ma- ti prego non dire più così. Loro saranno sempre con me... anche se non fisicamente..."

"Ma certo, hai ragione... e per farmi perdonare, ho una proposta da farti."

Anna si staccò.

"E cosa?"

"Guarda..."

La ragazza tirò fuori dalla cartella un raccoglitore.

"Qui ho preso gli appunti delle lezioni di oggi. Domani è sabato... ti va di portarli ad Elsa?"

Anna strabuzzò gli occhi.

"Aspetta che?! Tu non eri quella che -"

"So quello che ho detto, ma sbagliavo... non sono nessuno per dirti chi frequentare o meno. Magari a lungo andare diventerete buone amiche."

Ha detto amiche!

La rosso fragola prese il raccoglitore in mano.

"Grazie!"

Sorrise.

"Di niente."

La cugina ricambiò al sorriso.

Era felice di essersi finalmente riconciliata con Anna che stava per rientrare in camera, quando le venne in mente un'altra cosa.

"Ah, senti-"

La rosso fragola si girò.

"Si?"

"Li dovresti... ricopiare prima."

Anna la guardò.

E ti pareva se non c'era altro lavoro da fare! Però... ne vale la pena!

"D'accordo!"

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora