Capitolo 20

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"... e per la vostra felicità, tra un paio di giorni inizierà la pausa di Natale!"

Il professore finì di parlare e un boato da parte degli studenti echeggiò nell'aula.

Dopo un intero discorso su cosa avevano e non avevano trattato del programma, questa è stata la notizia più bella che Anna potesse mai sentire oltre a quella del saggio di Natale.

"Ragazzi per favore... tirate fuori il vostro libro di testo e cominciamo la lezione."

La ragazza fece come le era stato ordinato e silenziosamente sfogliò le pagine.

"Ehi, si può sapere che hai?", chiese svogliatamente Belle, la sua compagna di banco.

"Che cos'ho che non va?", chiese di rimando la rosso fragola alla brunetta.

"Da più di una settimana non ti sento parlare più animatamente e sei giù di morale... ti sei innamorata? Ahah!"

Innamorata...

Non sapeva il motivo dell'improvviso imbarazzo.

"Che cosa?! Certo che no!"

"Bah, contenta tu. Sei strana."

"Belle, sono solo stanca. Vedrai che mi riprenderò durante le vacanze, non preoccuparti!"

Si sorrisero e Anna ritornò col pensiero a quella sera.

Avrebbe dovuto fare più attenzione, invece che parlare a vanvera.

Si chiedeva spesso come stesse la biondo platino.

Non faceva altro che evitarla per non che si arrabbiasse ancora di più con lei.

Dopo tutto è stata un'idea di Kristoff, anche se avrebbe potuto dirle di più della sorella invece di un "ha semplicemente bisogno di uscire un po' dalle righe".

Anna non poteva sapere di star andando contro alle aspettative di Elsa.

Sempre se ne avesse.

Avrebbe fatto meglio a dire di no.

A riportarla alla realtà fu la campanella che segnò la fine dell'ora.

Come passa veloce il tempo...

L'ora successiva furono divisi nelle altre classi, dato che la professoressa mancava per problemi di salute.

Mancavano da smistare solo Anna, Belle e un altro ragazzo.

"French e Morris, in quarta..."

"Mi scusi, io non devo andare con loro?"

"No, per lei ci sarà un cambio di programma nel vero senso della parola. Dovrà andare in quinta M dell'artistico."

"Come? Ma... non potrebbe chiudere un occhio? Non è la mia disciplina l'arte."

"Mi dispiace cara, ma la professoressa è stata chiara, non più di due e il prof di storia dell'arte ha dei posti in più per varie assenze."

Bhé, almeno sarò in classe con Punzie...

La bidella la accompagnò fino alla classe e una volta entrata abbassò lo sguardo non appena i suoi occhi verde acqua entrarono in contatto con due azzurro ghiaccio che distolsero lo sguardo nello stesso momento.

Un bellissimo azzurro ghiaccio...

La bidella spiegò la situazione al prof che fece accomodare Anna vicino a Hiccup.

"Ehi bellissima, perso la strada? Ahah!"

"Dai Hic, lasciala in pace."

Lo interruppe Merida che ricevette una linguaccia in risposta dal ragazzo che oltretutto ricambiò.

Da quel posto, Anna aveva una visuale completa di tutta la classe, ma il suo sguardo vagò finché non si fermò su un chioma bionda come il platino.

Oggi non si era fatta la treccia, ma uno splendido chignon.

Anna rimase a fissarla probabilmente tutta l'ora.

Si vedeva che era piuttosto a disagio.

Mordeva il cappuccio della penna e ogni tanto scriveva qualcosa o almeno così credeva.

Elsa utilizzava lo scarabocchiare come un esercizio anti stress soprattutto in prospettiva degli esami di maturità a fine anno, il litigio con suo fratello e la situazione pesante in cui si ritrovava da tre anni ormai.

Alla fine dell'ora si alzò di scatto, cominciando a mettere vicino le sue cose per ritirarle nello zaino.

Aveva in mano i libri quando Anna vide un ragazzo piuttosto robusto passarle di fianco e urtarla così incurantemente che tutto quello che aveva in mano la ragazza finì sul pavimento.

"Attenta a dove vai."

Sentì dire da quel ragazzo.

La biondo platino lo ignorò e si piegò per raccogliere il tutto.

Sussultò quando appoggiò la mano sullo stesso libro che stava per raccogliere qualcun altro.

Alzò lo sguardo e si scontro con quello della rosso fragola.

"Un gran maleducato, non credi?"

Cercò di attaccare bottone Anna.

"Già, sì...", rispose insicura Elsa.

Prese i libri in mano ad Anna e li ritirò tutti chiudendo la lampo.

"Volevo scusarmi per l'altro giorno."

"Non preoccuparti."

"Elsa davvero, pensavo di poter essere utile in qualche modo."

"Sono io che dovrei scusarmi per il modo in cui ti ho- ti ho trattata, non sono arrabbiata se è quello che pensi."

Anna sospirò.

"Grazie a Dio... ma comunque, anche se non vorrai mai più uscire con me per un caffè, capirò e non dovrai preoccuparti più di avermi tra i piedi."

No, sei l'unica che fino ad adesso ha fatto la differenza...

"Anna!"

Rapunzel la chiamò.

"Devo andare adesso, mi-mi ha fatto piacere il fatto che tu non sia arrabbiata con me e non devi scusarti. Ci si vede in giro allora.", disse sorridendo e cominciando a incamminarsi verso la cugina, ma sentì un tocco delicato prenderle l'avambraccio.

"Aspetta io-"

"Mh?", chiese voltandosi verso la ragazza e prese un grande sospiro.

Anna trovava adorabile quel non sapere come aprir bocca perché lo vedeva che avrebbe voluto chiederle qualcosa, ma non ci riusciva.

Almeno sperava fosse così.

Leggere sopra le righe di Elsa era difficile se non impossibile alcune volte ed era proprio per questo che le piaceva il suo modo di fare e avrebbe voluto conoscerla meglio.

"S-sei- hai qualcosa da fare finita scuola, oggi?"

Ad Anna si illuminarono gli occhi e un largo sorriso si fece spazio sul suo volto.

"No, sono completamente libera."

Si morse il labbro.

Cercava di non scoppiare d'euforia davanti a lei.

"Allora ti-ti andrebbe un... caffè?", finì la biondo platino in un sussurro, ma percettibile alle orecchie della più piccola.

"Certamente, ti aspetto fuori?"

Batté le mani, felice.

"Uhm, d'accordo, se per-per te va bene..."

"Mi va benissimo Elsa, sarò felicissima di passare un pomeriggio con te!"

Elsa si ritrovò in imbarazzo a quelle parole.

Ma come diavolo fa...?

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora