Capitolo 32

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"Hai ragione ... sono stata proprio una stupida ..."

Ad Anna gelò il sangue nelle vene.

Lo sapeva che Hiccup stesse esagerando, avrebbe dovuto chiudergli la bocca subito.

Questa era una cosa che non sarebbe dovuta accadere.

"Ho fatto delle cose e preso delle decisioni sbagliate. Volevo riparare al danno."

"E credi che una serata sarebbe bastata?", ribatté il ragazzo.

"No, ma-"

La voce di lei leggermente tremava.

"Astrid, Merida, mi dispiace davvero di avervi trattato come se non vi conoscessi nemmeno. Ho rovinato la nostra amicizia e purtroppo ne sono consapevole."

Astrid fece per dire qualcosa, ma venne bloccata dalla stessa Elsa.

"No... ti prego. Il mio comportamento è stato ingiustificato..."

Anna le si avvicinò accarezzandole il braccio, ma la biondo platino si scostò leggermente.

"E io invece? Io non merito le tue scuse?", chiese con tono acido Hiccup.

"Tu più di tutti."

"Ah ma davvero?"

"Sì davvero. Avevo bisogno di allontanarmi da tutti. Compreso tu."

Tenne lo sguardo freddo rivolto verso il pavimento.

"Perché?"

La biondo platino non rispose subito.

"Io... non posso dirlo."

"Ma certo."

Anche Rapunzel si avvicinò a quel groviglio di tensione che era diventato il corpo di Elsa e prima che potesse fare o dire qualsiasi cosa, lo sguardo ferito della ragazza più grande congelò sul posto Anna.

"Non posso."

La rosso fragola provò a dire qualcosa, ma le parole le si fermarono in un groppo alla gola.

Rapunzel appoggiò una mano sulla sua spalla.

"Elsa... per favore, non fare-"

La biondo platino si scostò bruscamente.

"Va bene così."

Anna le afferrò una mano costringendola a voltarsi verso di lei.

"E-Elsa, ti prego... Hiccup ha esagerato, non-"

"No, io non ho esagerato.", disse il ragazzo.

Merida gli diede una gomitata.

"Smettila."

"Adesso basta!"

Rapunzel lo fulminò con lo sguardo alzando la voce.

"No ragazze... ha ragione. Ho sbagliato a venire qui. Non riparerò così facilmente il danno."

Elsa sfuggì alla sua presa e afferrò il suo giubbotto ancora appeso, ma la rosso fragola si mise fra lei e la porta.

"Aspetta! Rimani. Ti prometto che... che si sistemerà!"

La più piccola cominciò a sentire gli occhi pizzicare.

"Anna, per favore."

Elsa percepì la medesima cosa.

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora