Capitolo 54

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Pioveva a dirotto.

"Maledetto questo tempaccio.", disse Elsa mentre guidava.

"Era di qui...?", si chiese mentre guardava fuori dal finestrino la via alla sua sinistra.

I lampioni di Arendelle erano tutti spenti e con l'acqua che scrosciava in quel modo la visibilità era pessima.

"No, è quella avanti...", proseguì.

"Okay. Non ti stai perdendo. Forza Elsa questa volta puoi farcela.", si disse.

"Anna... mi dispiace per come ti ho trattata... sono stata stupida...", provò.

"No, un'idiota. Sono stata un'idiota.", svoltò in un'altra via.

Arrivò ad un incrocio e si fermò.

"Devo dirti una cosa importante sai...", guardò se arrivava qualcuno e poi ripartì.

I semafori non funzionavano.

Doveva stare attenta.

"Ecco il fatto è che...", svoltò ad un altro incrocio.

"Ecco io...", imboccò il viale principale di Arendelle.

"Mi dispiace- no. L'ho già detto...", proseguì a velocità non troppo sostenuta.

Cominciava a ricordarsi la strada.

"Vedi, tu...", si fermò ad un altro incrocio e sospirò leggermente prima di ripartire.

"Tu mi-", si interruppe quando un paio di fari abbaglianti apparvero alla sua sinistra.

Fece per frenare, ma l'ultima cosa che provò fu un grande colpo e un fragore assordante.

Al quanto pare, secondo le testimonianze della polizia, la mini della biondo platino venne sbalzata di lato talmente tanto violentemente che finì per decappottarsi.

Il conducente dell'altra auto non si mosse dall'abitacolo, probabilmente tramortito dagli airbag.

Quando la polizia e le ambulanze arrivarono Elsa era già svenuta.

I paramedici la tirarono fuori lentamente dalla macchina mentre una folla di curiosi aveva aperto le finestre di casa o era scesa in strada con gli ombrelli in mano.

La pioggia intanto cominciò a diminuire.

I poliziotti, dopo essersi assicurati che il secondo conducente fosse visitato e monitorato, seguirono a ruota l'ambulanza su cui era stato caricato, mentre quella con all'interno Elsa partì con le sirene accese e a tutto gas diretta all'Arendelle's Central Hospital, dove sarebbero stati chiamati i famigliari e chi di dovere.


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Il giorno dopo Kristoff si diresse alla centrale di polizia per chiedere più chiarimenti sull'accaduto.

"Al quanto pare il conducente del pickup possedeva un alto tasso alcolemico. Dato che le telecamere della zona erano fuori uso per via del blackout generale, pensiamo sia il reale motivo per il quale si sia schiantato sull'auto di sua sorella."

Kristoff guardò attentamente l'agente che fu uno dei primi a precipitarsi sul luogo.

"Sapete chi è?", chiese il biondo a denti stretti.

"Non abbiamo il permesso di divulgarlo. Al quanto pare fa parte di una famiglia importante qui ad Arendelle che vuole mantenere la privacy. Però le posso garantire che mi assicurerò che non torni in libertà molto facilmente. Questo genere di incidenti non dovrebbero accadere."

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora