Capitolo 02

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Accidenti! Non ci voleva!

Ora pure la cugina ci si doveva mettere!

La biondo platino era arrivata ormai agli ultimi metri prima di casa.

Non doveva andare così stamattina! Sarei dovuta rimanere in classe!

Ma perché? Perché tutto a me?

Disse mentre attraversava la strada.

Però... non so... la sua compagnia non mi dispiace e- NO! Non pensarci nemmeno!!

Scosse la testa.

Lei ti deve stare alla larga! Come tutti.

Ho visto quello che stava cercando di fare.

Cosa le fa pensare che io sia una persona facile?

Non la capisco... ma non mi sorprendo.

Non capisco nemmeno me stessa...

Continuava a pensare Elsa, mentre percorreva il vialetto.

Che cos'è che non va in me?

Non voglio attirare tanto l'attenzione! Per niente!

Non sono stata in grado di mantenere i rapporti una volta... non lo farò di nuovo... ho deluso tutti quelli che avevo vicino e che hanno provato ad avvicinarsi... compresa la mia migliore amica... devo evitare che succeda di nuovo.

Prese le chiavi di casa dalla tracolla e le fece entrare nella serratura. 

Provò ad aprire la porta.

Aperta.

"Elsa, ciao!"

"Kristoff!", esclamò abbracciandolo.

"Ti credevo ancora al lavoro."

"Sono in pausa. Faccio ancora un turno e poi posso tornare a casa. Intanto però sono passato da te e non trovandoti... beh... ti ho preparato il pranzo!", finì sorridendo.

"Grazie mille! Non dovevi.", ringraziò Elsa che sorrise di rimando.

Però sapeva che quel sorriso celava molte più preoccupazioni di quante riuscisse a dimostrarle in una volta.

Certo.

Kristoff era al corrente della sua situazione sociale. 

Per questo non domandava mai se notava un suo comportamento fuori dal normale. 

Lui non dava peso a questa storia, anzi era convinto che un giorno si sarebbe sbloccato tutto.

Almeno ci sperava.

"Allora... com'è andata oggi?"

"Tutto normale... come al solito, niente di nuovo. Tu col lavoro? Rimpiangi ancora la scuola?", chiese sedendosi a tavola.

"Se devo dire la verità, no. Insomma ho trovato un buon posto al call center ed è anche fruttuoso... no, direi che non mi manca proprio per niente.", rispose Kristoff.

"E quella?", chiese indicando la macchia di caffè sulla maglietta della sorella.

"Ah... questo... mi-mi sono versata addosso del caffè... niente di che preoccuparsi."

"Tu che ti rovesci il caffè addosso? Da quando?"

Cazzo...

Ha ragione purtroppo. 

Una caratteristica che li differenziava era il fatto che se uno dei due doveva fare qualcosa, Elsa non agiva prima di pensare, mentre Kristoff, lui è un'autentica calamità di piccoli incidenti come quello.

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora