Capitolo 35

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Era passato praticamente un mese.

Era ormai l'inizio di marzo.

"Ho capito, lo hai fatto di nuovo.", disse Kristoff un po' contrariato.

"Si, lo so grazie ...", rispose sarcastica Elsa, pur sapendo di essere nel torto.

I sensi di colpa si facevano sentire già da un po', pur avendoli ignorati all'epoca, non riusciva a non pensarci.

E poi quella mancanza.

Non si riusciva a spiegare il perché di quella sensazione.

Non si conoscevano da tanto, eppure l'effetto dell'allontanamento era lo stesso provato con Rapunzel che però conosceva da più tempo.

Quella ragazza era riuscita con così poco ad avvicinarsi e a scorgere la vera lei, che Elsa non riusciva a spiegarsi quel vuoto.

In più era la prima volta che ne parlava con suo fratello e la cosa le si faceva ancora più strana.

Non si riconosceva.

"Perché non me l'hai detto prima? Pensavo avessimo superato questa fase di sfiducia."

"Non è sfiducia Kris! Io mi fido di te più di me stessa. È solo che non mi andava di parlarne."

Il ragazzo sbuffò.

"Secondo me è questo il tuo problema. Non hai fiducia in te stessa. Altrimenti non ti saresti messa insieme a mister 'ho-i-capelli-più-bianchi-del-latte'... è imbarazzante, dico davvero, non so cosa ci trovi in lui e in quella sua tinta..."

Elsa aveva lo sguardo quasi di ghiaccio.

"Lui non c'entra nulla, poverino. Non sono affari tuoi miss 'ho-sonno'."

"Dai davvero? Ora si gioca alla frecciatina migliore?"

Tra loro si instaurò uno sguardo di sfida che sfociò irrimediabilmente in una risata.

"D'accordo, basta.", cominciò il ragazzo.

"Parliamo di Anna. Perché te la sei presa con lei?"

"Non ce l'ho con lei Kris.", rispose la sorella sedendosi a peso morto sul divano.

"E allora perché allontanarla così? Il tuo problema è con Hiccup, non con Anna."

"In verità mi sono allontanata da tutti."

"Di nuovo."

"Di nuovo... ma con Rapunzel no.", rispose delusa sottovoce.

Eppure era stato così "semplice" la prima volta.

"No. Mi rifiuto. Chiamala."

"Cosa?", chiese Elsa volgendo lo sguardo a suo fratello.

"Ho detto chiamala. Sono le 18 sarà sicuramente a casa e non aspetterà altro."

"Secondo me invece non risponderà."

"Chiama Rapunzel allora. Vivono insieme no?"

"Kristoff..."

"Chiamala Elsa. Non te lo ripeterò un'altra volta.", disse deciso prendendo il telefono dal tavolino e avvicinandoglielo sul bracciolo.

"Sono serio."

Elsa lo guardò quasi supplichevole.

Avanti che ti costa? Hai combinato tu tutto questo casino. Devi rimediare.

Ci pensò ancora un attimo.

Poi sospirò.

"Maledizione."

L'Amore non si PianificaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora