Non sapevo da quanto tempo ero lì, né per quanto tempo ancora avrei dovuto restarci. Tutto quello che sapevo era che non ci volevo più rimanere, chiusa in quell' angusto stanzino con quel ragazzo che fino a poco prima aveva partecipato a quel gruppo che mi aveva quasi costretto a.... Non volevo nemmeno pronunciare quelle parole. La verità era che mi faceva ribrezzo.
Mi faceva ribrezzo quella situazione.
Mi faceva ribrezzo Luke.
Mi faceva ribrezzo Ash, che ora era seduto davanti a me con la testa inclinata all'indietro e appoggiata alla porta, le gambe distese con i piedi incrociati difronte a sé.
Io ero rannicchiata in un angolo, con la schiena a contatto con la superficie scomoda di un vecchio scaffale a ripiani e mi tenevo le ginocchia unite sotto il mento. Cercavo di allontarmi, di restare il più distante possibile da quel ragazzo con i capelli castano chiari e lisci, ma arrotolati in riccioli disordinati tenuti sulla fronte da una bandana rossa.
Non aveva spiccicato una parola da quando si era chiuso lí dentro con me, e sembrava calmo e perfettamente a suo agio.
Fu lui ad un certo punto, a spezzare il silenzio
-Merda, dovremo restare qui fino alla fine dell'ora- bisbiglió per non farsi sentire da fuori.
Io mi destai dal mio silenzioso timore al suono improvviso della sua voce, e annuii distrattamente.
Seguirono ancora alcuni minuti di silenzio, mentre Ash tentennava in cerca di un qualsiasi spunto di conversazione per spezzare quel silenzio imbarazzante.
Fu ancora lui a prendere la parola perché io non sapevo proprio da che cosa cominciare, anzi non sapevo neppure se effettivamente volevo mettermi a conversare in una situazione del genere.
Cominciò a perlarmi ma io non sentivo una parola di ciò che diceva, concentrata a giochicchiare con un filo che pendeva dall' orlo della manica della mia maglia, e mi accorsi che sulle mie guance scendevano ancora alcune lacrime quando mi disse di smetterla di piangere.
-Non sto piangendo- ribattei, passandomi il dorso della mano sul viso.
Ashton sospirò e si spostò di fianco a me sotto il mio sguardo incrudelo.
-Non devi stare male per quello che appena succeso. Non credo che Luke ti avrebbe davvero costretta a fargli un bocchino, sai.-
Oh io credo proprio di sì, pensai, ma rimasi in silenzio, decisa a non dargli nessun tipo di confidenza. Lui sembrò non fare caso al fatto che apparentemente non lo stessi ascoltando più di tanto e proseguì.
-Mi dispiace per quello che appena successo comunque. Luke è un po rude a volte, ma ne ha passate tante, e ha avuto un'infanzia difficile...Lui aveva detto a Calum che non voleva ti parlasse di lui. Sai, non gli fa piacere quando qualcuno lo nomina in sua assenza. È fatto così. E quando ha scoperto quello che hai chiesto a Calum si è incazzato e...-
-Cosa avrei chiesto a Calum?- lo interruppi, perché a quel punto cominciai a pensare che Calum avesse raccontato una balla al suo amico solo per non finire nei guai. Solo che nei "guai" ora c'ero io.
-Bhe... Calum ci ha detto che tu gli hai chiesto com'è morta... Gaia. E in effetti non è stata...-
Lo interruppi di nuovo. Lo feci, ma solo dopo essermi persa metà del discorso che fece dopo. Cosa voleva dire? Chi era Gaia?-Come sarebbe che non lo sai??- disse interdetto Ashton, guardandomi con gli occhi sgranati. Era davvero sorpreso.
-Io.... io non ho idea di chi sia questa Gaia- balbettai, incapace di terminare quella frase, e sentendomi improvvisamente in imbarazzo a parlare di un argomento così delicato con Ash. Non volevo essere impertinente, ma ormai mi ero incuriosita terribilmente e provai in tutti modi di scoprire chi fosse Gaia.
Vidi Ash passarsi una mano tra i capelli, evidentemente a disagio quasi quanto me in quel momento. -Mi prendi in giro? Davvero non ne sapevi niente di questa storia?-
Io annuii. Ash stava ancora parlando a bassa voce perché nell'aula accanto c'era ancora lezione, ma si stava notevolmente innervosendo, e temevo che avesse potuto mettersi ad urlare da un momento all'altro. Invece non lo fece. Si calmó subito, e ritornò ad avere un'espressione neutra e indifferente. -Bhe, credo proprio che Cal ci abbia detto una bella balla per salvarsi il culo.- disse, e a sorpresa rise divertito alle sue stesse parole. Come se avessi chiesto qualche spiegazione solo con i miei occhi spalancati per lo stupore e la curiosità, Ashton ricominciò a parlare, ogni tanto ridacchiando tra sé e sé: -Sai, Calum è stato l'ultimo ad aggregarsi a noi. A me, Luke e Michael, intendo. E... diciamo che le cose non sono sempre andate alla grande tra lui e Luke. Luke è un po scontroso, non gli piace farsi mettere i piedi in testa, ed ha sempre voluto ricoprire un ruolo da lider. A noi stava bene, ogni tanto faceva anche comodo avere qualcuno che prendesse le decisioni al posto nostro, ma quando è arrivato Calum ci è stato subito simpatico. Luke invece si è allontanato un po da noi, anche perché in quel periodo si era fidanzato con questa ragazza, Gaia, ed era molto preso da lei. Non lo avevo mai visto così innamorato e felice, così preso da qualcuno. In quel periodo Cal ha occupato.... il suo spazio, capisci.
Spesso quei due discutevano, a Luke non andava a genio che Cal avesse cominciato ad avere più successo di lui-
Ashton fece una pausa e rise sommessamente, scuotendo la testa come al pensiero di un buffo ricordo.
-E niente, insomma, ultimamente le cose sono migliorate ma Cal cerca di non contraddirlo più di tanto. Nessuno lo fa più, a dir la verità, soprattutto dopo quello che è successo con Gaia...-
Ash riprese il discorso,ed era arrivato al punto che effettivamente mi interessava, ma si bloccò appena pronunciò quel nome.
-E....?- chiesi io -cos'è successo a questa Gaia? - cercai di sapere di più ma Ash ormai non voleva più parlare.Quel giorno uscii di scuola completamente frastornata per tutto quello che era successo e che avevo scoperto. Avevo capito che Calum aveva detto a Luke che io gli avevo chiesto di "Gaia" solo perché se avesse scoperto che in realtà era stato Calum a parlarmi di Luke, lui si sarebbe incazzato.
Ma alla fine Ash non aveva voluto dirmi chi fosse Gaia.... e volevo assolutamente capirci di più.
Fu con questi pensieri che feci il tragitto fino a casa, con la mia amata musica nelle orecchie, e riflettendo a come ottenere qualche informazione in più.
Ma il giorno seguente a scuola, un po a causa della mia timidezza e un po perché sembrava che Ashton non volesse più parlarmi, non riuscii a ritornare sull'argomento, né il giorno dopo.
In più non sapevo come avvicinarmi senza che Luke si accorgesse che io sapevo di Gaia. E a proposito di Luke, anche lui sembrava aver perso ogni interesse ad infastidirmi come aveva fatto nei primi giorni di scuola, anche se ogni tanto lo vedevo in compagnia perlopiù di Michael, quello strano ragazzo con i capelli verdi, lanciarmi qualche occhiata, per poi distogliere lo sguardo quando mi voltavo verso di lui.
Era sabato mattina e io stavo andando in bagno quando sentii delle voci familiari provenire dal bagno affianco. Mi fermai e feci qualche passo fino ad arrivare alla porta del bagno dei maschi, all'interno del quale intravidi un ragazzo alto e biondo che mi dava le spalle discutere con un ragazzo bruno, con la carnagione scura e lineamenti asiatici.
-Ti ho detto che non si può, Cal, e in più non credo che a Ash e Michael farebbe piacere.- disse il primo.
-Lo so, ma senti è da molto che non lo facciamo, e Justin mi ha detto di dirti di metterti in contatto con lui almeno una decina di volte, Luke!-
Attraverso la porta semi aperta intravidi Luke abbassare la testa e passarsi le dita tra i capelli biondi come l'oro. -Non lo so... l'ultima volta non è andata bene e...- rispose.
-Lo dici per Gaia, vero?-
Luke alzò di scatto la testa e io sussultai, arretrando istintivamente per paura di essere vista.
Sentii il biondo alzare la voce: -No! Non è per quello, e tu Gaia non la devi proprio nominare, chiaro?-
Gaia, ancora quel nome.
-Senti, noi abbiamo bisogno di quei soldi, dobbiamo pagare la roba a James!- disse Calum.
-No, tu devi pagare la roba a James, e io non sono costretto ad aiutarti.- rispose Luke seccato.
-Andiamo, Luke, ormai ci sei dentro anche tu, e poi anche a te farebbero comodo un po di soldi visto che tuo padre non ti da più un centesimo.-
Dopo quell' affermazione di Calum non sentii più niente perché vidi i due dirigersi verso la porta, e io scappai in bagno, chiudendo la porta alle mie spalle. Nello spiraglio tra il muro e la porta, però, mi sembró di vedere per una frazione di secondo due occhi azzurri voltati verso di me che mi guardarono di sfuggita.

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Cure || Luke Hemmings
Ngẫu nhiên"Se avessi saputo che quella sera non mi avrebbe raccontato neanche la metà dell'oscura verita in cui lui e gli altri erano coinvolti, e avessi potuto immaginare cosa stava succedendo a casa, in quel preciso momento, non sarei restata. Ma non potevo...