Rientrammo a casa, mio fratello con un'aria investigativa voleva sapere tutto.
Io naturalmente portai la piccola a letto dove gli cantai una ninna nanna e lei si addormento come un angelo.
Tornai in cucina e cominciai a raccontare tutto.
Il cuore mi faceva male, si stavano aprendo ferite profonde, che avevo accantonato per il bene mio è di Lee.
Mio fratello, incrocio le braccia e faceva respiri profondi, senza interrompermi mai.
Alla fine scoppiai a piangere come non facevo da molto tempo.
Il dolore che avevo provato in passato, era indimenticabile ora più che mai.
Alcuni istanti dopo mio fratello mi abbrccio e cerco di consolarmi dicendomi':
Jooan ora sono qui e non voglio che tu pianga ancora.La sera trascorse tranquillamente mi addormentai serenamente.
Mamma mammina svegliati, urlava al mio orecchio Lee, devi accompagnarmi a scuola.
Oggi la maestra ti vuole conoscere, vero nonno?.
Nonno "'
Certo amore , ma tu non dimentichi proprio niente? .
Sei una bambina sveglia.Entri a scuola , tutte le pareti erano colorate di rosa e blu , la classe era piccola ma accogliente, tuttii bambini erano seduti su sedioline minuscole, attorno ad un tavolo sembravano una grande famiglia.
La maestra mi venne incontro presentandosi, con molta grazia
mi chiese se Lee era già andata ad altre scuole.
NO risposi perché me lo state chiedendo?.
La mestra senza esitare rispose e una bambina molto sveglia è sa parlare benissimo insomma è la bambina più intelligente , mi volevo accertare e mi scuso per essermi intromessa.
SI FIGURI RISPOSI CON UN SORRISO.
BENE ORA VADO.Ero maledettamente in ritardo, chiamai la preside scusandomi.
Dopo dieci minuti entrai in classe con il fiatone.
SU RAGAZZI OGGI PARLEREMO DELL'ARTE CONTEMPORANEA.
Le ore passarono velocemente, il pomeriggio passai a prendere il mio angioletto è ci diriggemmo in centro.
Entrammo in una caffetteria, dove ero solita andare Lee subito andò vicino al bancone dei gelati, e indicando quello che voleva, io presi un caffè corretto e poi ci sedemmo.
LEE:"mamma ti voglio bene.
ANCHE IO AMORE.
ERAVAMO INPERFETTA SINTONIA.
Quando all'improvviso senti una voce familiare, mi voltai è vidi JAK con una bellissima donna bionda alta è curve al posto giusto.
Mi senti morire, non feci in tempo a girarmi che lui mi guardo.Il mio cuore comincio a battere forte, le mani tremavano ero paralizzata, lui con passo veloce venne verso di me, con un sorriso mi saluto dicendomi:JOOAN TI TROVO BENE COME STAI?
IO ; COME TI PERMETTI?.
CHI TI CONOSCE!
LEE ANDIAMO QUI L'ARIA È DIVENTATA IRRESPIRABILE.
Mi alzai e con una grande fretta lasciai la caffetteria.Rientammo a casa e subito Lee andò giù al ristorante a parlare con il nonno, sapendo come era la segui.
LEE"nonno lo sai sono andata con mamma, in una caffetteria a mangiare il gelato, li è successo che un uomo e venuto , vicino alla mamma è gli ha domandato come stava , ma la mamma si è arrabbiata tantissio e siamo ritornate prima.
Mio padre mi osservava e incrociando le braccia mi chiese chi fosse l'uomo.
Io senza esitare risposi fredda era Jak kial.
PADRE"COSA? E TORNATO QUEL Poi si rese conto che c'era Lee che lo osservava.
LEE"nonno ho fame mi prepari le polpette di riso.
Nonno"certo amore vai a farti prima la doccia, che poi mangiamo.
Salimmo è ci lavammo entrambe, la cena era il tavola, quando entrarono tre uomini che non conoscevo, e ordinarono per sei persone.
Dopo alcuni minuti entrarono gli altri con molta educazione si scusarono per l'ora tarda.
IO li osservavo incuriosita, non erano koreani sembravano americani.
Guardai l'orologio e con fretta predi Lee e salimmo sopra.
Nel mio letto pensavo a l'incontro con Jak che stronzo e presuntuoso mormorai.
Mi addormentai con l'immagine del suo sorriso.
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Una promessa
RandomAmbientata in Corea Mi presento mi chiamo YOon Hunter figlia di un ristoratore di cibi tradizionali coreani il suo nome Lee mia madre lavora come assicuratore il suo nome Jin Hyo mio fratello studente Yoo. Siamo una famiglia molto unita viviamo a...