SI TORNA A CASA.

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UNA settimana volo in fretta, tra casa ospedale e ristorante.
Lee stava benissimo era tornata la bambina di sempre anzi ora aveva gli occhi più vispi.
Jak non mancava mai, con le sue coccole e regali.
Io per lui non estistevo, mi lanciava occhiattaccie glacciali, mi feriva con parole , senza che la piccola si accorgesse di nulla.
Ero sola anche se avevo lui lì, finalmente i dottori ci fecero sapere che la bambina poteva tornare a casa.
Ritornammo a casa, tutti stavano aspettandoci e organizzarono una festa, Jak saluto Lee con tanti baci è abbracci sali in macchina e andò via.
Lee era al centro delle attenzioni di tutti, sorrideva felice e ringraziava tutti.
Finalmente eravamo rimasti soli, salimmo in camera per dormire.
Diedi come sempre i baci della buonanotte a Lee , che subito si addormento.
Nella nottata ebbi molti incubi, mi giravo e rigiravo nel letto.
La mattina fui svegliata da tante risate,mi alzai stordita e corsi a vedere chi fosse.
In cucina trovai Lee e Joi che giocavano e mio padre intento ai fornelli pensai finalmente ora saremo felici.
Lee mi venne vicino e chiese scusa per il suo comportamento, e poi mi bacio la guancia dicendomi::mamma ora mi dici perché non ti sei sposata con papino!?
Come potevo spiegare ad una bambina, che ero stata rifiuta dal padre! Mi si gelo il sangue è risposi con dolcezza:TESORO IO ERO ANCORA UNA BAMBINA VIZIATA E NON VOLEVO SPOSARMI , MA IL MIO SBAGLIO E STATO NON DIRGLI CHE ASPETTAVO TE.
A quelle parole Lee mi bacio.
LEE ti perdono per le tue bugie.
Suono il telefono e risposi:"
PRONTO!
SONO JAK TI AVVISO CHE FRA DIECI MINUTI PASSO A PRENDERE MIA FIGLIA.
IO:"
BENE ORA LA PREPARO.
Chiusi la chiamata è un dolore mi venne al cuore.
LEE subito si fece preparare era contenta di uscire.
JAK":era arrivato a casa mia, aspettava sul pianerottolo, più bello che mai non mi degno di uno sguardo prese la bambina, salirono in macchina e andarono via.
Il tempo passava lentamente oggi non c'era scuola, decisi di sistemare le stanze è preparare il pranzo tutte le pietanze che piacevano a Lee.
Verso mezzogiorno, arrivo un messaggio da Jak OGGI LEE RESTA CON ME TE LA PORTO DOMANI.
IL MIO cuore si fermò e cominciai a piangere.

P.O.V.
JAK .
MI FACEVA MALE TRATTARLA FREDDA MA ERO ARRABBITO
E DELUSO.
VEDENDOLA SOFFRIRE NON MI AIUTAVA ANZI AVREI VOLUTO
BACIARLA E DIRGLI CHE IO
L'AMAVO.
MA DOVEVO PUNIRLA.

GIUNSELA SERA IN CASA KIAL.
I familiari di Jak aspeetavano la piccola, ora più che mai non avrebbero negato la nipotina.
Finalmente si apri la porta, e la gioia era incontenibile della famiglia.
Lee si nascondeva dietro Jak, con occhi smarriti poi Jak le presento i suoi nonni .
LEE subito cambio espressione e chiese;: voi siete il papà è la mamma del mio papà?
Il sig.
Kial:- si tesoro noi siamo i tuoi nonni , siamo felici di averti qui.
LEE: grazie ma io voglio andare dalla mia mamma che ora è sola.
JAK ": tesoro andiamo domani..
Il nonno si tesoro ora ceniamo e poi parliamo un po. La serata fu tranquilla in casa Kial.
Io andai a dormire con un terribile mal di testa, avevo la gola in fiamme.
Mi sveglia avevo un dolore al basso ventre, chiamai con tutta la voce che avevo Jio.
Entro e mi vide pallida e fredda, subito mi porto in ospedale.
Il dottore mi visito è disse:
Lei deve operarsi la sua appendicite e ormai andata.
Ora le soministriamo un antidolorifico cosi il dolore si plachera.

La notte la trascorsi in ospedale, insieme a Jio che mi teneva le mani.
Il mattino si fece largo in quella notte interminabile.

Signorina Jooan per favore venga con me disse una infermiera, andai a fare delle analisi specifiche, poi il dottore mi consiglio di operarmi.
Degluii con fatica, ero terrorizzata ma dovevo farlo.

Entrai in camera , presi il telefonino e composi il numero che Jak mi aveva lasciato in caso d"urgenza.
Pronto dall'altro capo rispose"
SCUSAMI JAK TI VOLEVO CHIEDERE SE FAI RESTARE ANCORA QUALCHE GIORNO IN PIÙ LEE DA TE.
JAK"CERTO NON TI CHIEDO IL PERCHÉ, MA NON ASPETTAVO ALTRO.
Scoppiai a piangere a dirotto, le lacrime come un fiume in piena.
Cercai di rilassarmi, perché il pomeriggio dovevo subire l'operazione.
Cosi fu mi risvegliai senza forze.

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