MOMENTO DI RIFLESSIONE

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Con che coraggio il mio ex marito è venuto da me dopo avermi lasciata da sola senza darmi spiegazioni! Questa è pura follia. Mi sento appesa ad un filo in questo momento: un filo invisibile dal quale non riesco a staccarmi. Un filo che mi tiene legata a lui in qualche modo. Ogni volta che cerco di dare una svolta alla mia vita, lui bussa alla mia porta e crede di poter risolvere le cose facendo la parte dell'eroe. O, almeno lui pensa di essere sempre dalla parte della ragione, ma la verità è che lui mi ha sempre manipolata, mi ha sempre fatta sentire vittima dei suoi problemi. Non ha mai avuto nessuna dipendenza dal sesso, né niente del genere, ed io non sono mai stata completamente una suora, quindi i suoi problemi erano assolutamente vani. Ha sempre voluto mostrare alla sua famiglia ed ai suoi amici la ragazza immagine che ha sempre voluto, come se io fossi un premio da esibire. Io non sono perfetta e preferisco avere tantissimi difetti piuttosto che essere considerata come una bambola di porcellana: sono umana. L'unica cosa di cui lui ne risentiva nel nostro rapporto era che non sempre lo consideravo al cento per cento. Ma non perché non lo amassi, ma perché essendo sempre impegnata col mio vecchio lavoro, la sera quando tornavo a casa non avevo tanta voglia di avere intimità con lui. E, visto che è un uomo e fisiologicamente ne sente la necessità, il suo ego ha preferito lasciarmi nel bel mezzo di una litigata piuttosto che capirmi e comprendermi in un momento di forte stress. Vorrei sottolineare che il mio periodo no è durato un mese. Dopo cinque anni di forte rispetto nei miei confronti, un mese è bastato per rovinare la relazione e divertirsi con altre.                                  Perché lo scrivo a voi? Penserete. Perché questo è l'atteggiamento tipico della persona possessiva: l'uomo può fare quello che vuole, può divertirsi con altre, può prendersi il diritto di urlarti contro perché sei sbagliata, può manipolarti cambiando le carte in tavola per essere dalla parte della ragione quando ha palesemente torto, può dirti bugie per sentirsi sempre vittima di qualcosa, può pretendere da te qualsiasi cosa. Il rapporto di coppia non funziona così, quindi ragazzi se vi trovate in una situazione del genere, allontanatevi come ho fatto io con lui. Queste sono persone malsane, malate di mente, pretendono che voi donne stiate al vostro posto e che siate sempre perfette ai loro occhi per potersene vantare con gli altri. Non vi dovete sottomettere a questi giochetti. La vita non funziona così. Che sia un uomo o una donna, l'altra persona deve reagire. Io non mi sono mai pentita di essere stata affianco a lui per otto anni, perché grazie a questa esperienza ho aperto gli occhi e ho capito come funziona il mondo. Grazie a questa relazione e alla mia maturità per il modo di esserne uscita fuori, ho capito chi sono io realmente e quello che ho intenzione di fare della mia vita: ossia diventare una psicologa. Questo mondo mi appartiene, ma in qualche modo, allo stesso tempo, non completamente. C'è qualcosa che non va in me, per questo ho iniziato a studiare psicologia e tutte le patologie psicofisiche e mentali.                                                                                                                      Quante volte vi è capitato nella vita di incontrare la persona migliore del mondo per poi rendervi conto che era meglio non conoscerla proprio? Questo succede perché, inizialmente si idealizza quella persona con cui ci si interfaccia. E' la nostra mente a creare un'immagine, a dare forma ad un pensiero. Non è la realtà. L'apparenza è ingannevole, proprio come i nostri sensi: ci sembra di sentire un'aroma di caffè dalla cucina, ma poi vedete i fornelli vuoti. La caffettiera che fischia, la tazzina riempita, l'aria profumata, sono tutte sensazioni che il nostro cervello è in grado di proiettare nella vita reale, ma questo non vuol dire che esistano. Le persone non si smetteranno mai di conoscere, ognuno ha dentro di sé del marcio. Ognuno ha dentro di sé un buco nero dove le emozioni non esistono, dove è presente solo l'egoismo e l'odio: un vuoto o un passato chiuso in catene, dove il caos regna sovrano. Come disse Kant "le passioni sono il cancro della ragion pratica", perché le passioni, seppur fondate dall'intelletto e dalla ragione, sono incontrollabili, così come l'uomo è senza controllo. Le passioni sono istintive, impulsive e soprattutto rappresentano la parte più negativa che ci possa essere nell'animo umano, proprio perché essendo inconsce danneggiano il soggetto stesso e gli altri che stanno intorno a questo.                  Diventare vittima di queste persone significa rovinare sé stessi ed essere dipendenti da loro. Ebbene sì, la dipendenza non è solo dall'alcool e da qualsiasi altra sostanza chimica o fisica, ma la più dannosa è proprio quella dipendenza dall'altra persona. Il pericolo più grave per un'anima è diventare un'altra anima per compiacere all'altro. Questo succede perché l'altro è in grado di manipolare talmente tanto bene da far sentire l'anima buona in torto e abbassando così la sua autostima. Per tutta la vita noi abbiamo bisogno di sentirci bene con noi stessi e questa felicità  cerchiamo di ottenerla desiderando delle risposte empatiche. Ma, le persone non possono riempire un vuoto che abbiamo dentro di noi, possono solo condividere quello che proviamo. Soprattutto in ambito amoroso: l'amore è una scelta, non è una dipendenza affettiva. L'amore vero è una scelta che si compie ogni giorno, perché, in quel rapporto, ci si sceglie reciprocamente ogni giorno. L'amore vero, in realtà, non è una conquista ma una rivendicazione. Rivendicare il tuo diritto di esistere, di dire la tua, di soddisfare i tuoi bisogni e perseguire i tuoi sogni. Quando non ci si ama, una delle "soluzioni" utilizzate per uscire da periodi di vulnerabilità e solitudine è quella di ricercare sicurezza, stabilità e comprensione nella relazione con un'altra persona. È così che nascono le relazioni che fanno soffrire. Senza rendercene conto, affidiamo la responsabilità del nostro appagamento e della nostra felicità, al partner di turno e così facendo alteriamo il concetto stesso di amore, riducendolo a rapporti disfunzionali dove la dipendenza affettiva è dietro l'angolo. Ciò di cui abbiamo davvero bisogno è sentirci al sicuro. In modo disfunzionale, per perseguire questo obiettivo, cerchiamo riparo dalla solitudine negli altri, cerchiamo accettazione negli altri, pretendiamo comprensione dagli altri e cerchiamo all'esterno tutto ciò che in realtà possiamo già trovare dentro di noi!                                                          Con questo non rientra solo il legame affettivo-amoroso, ma soprattutto il fattore abuso. L'abuso può essere fisico come anche psicologico e può avvenire nelle relazioni di coppia, nei rapporti d'amicizia o generali. Se una persona vi convince che sia giusto accontentarla, sta abusando di voi! Quando non vi dà la possibilità di scegliere è abuso! Quante volte, ad esempio, è capitato che un ragazzo scriva in chat ad una ragazza di farsi una foto e questa acconsentisse per paura di perderlo? Questo non solo è abuso, ma è anche sessualizzazione tramite ricatto emotivo. Un chiaro aspetto evidente in questo esempio è che la relazione in questo caso avviene tra un narcisista e la sua vittima: il narcisista è nel pieno potere e controllo del rapporto, sceglie con cura il pensiero da esercitare verso la propria vittima per poterla ricattare emotivamente. Il ricatto prevede la mancata presa di coscienza dalla persona debole, la quale è convinta di essere in un rapporto sano mettendo così in pericolo la propria salute mentale e il proprio equilibrio psicologico.                                                                                                                                                                                Riflettete sempre su chi avete davanti: non sempre è una persona affidabile. Può anche sembrare la persona più gentile e buona del mondo, ma non lo è. Il semplice vanto di apparire in questo modo è un segnale di pericolo. Anche il mio ex marito era così e poi si è rivelato uno stronzo senza cuore. A proposito del motivo per il quale io abbia deciso di dimenticare l'esistenza di questa persona, vi invito a ragionare su un aspetto molto importante e spesso sottovalutato, ossia l'oggettivizzazione della figura femminile. Lo studio di Stepanko nel 2022 ha esaminato la letteratura disponibile sugli effetti che la pornografia ha sulle norme di genere e sulla prevalenza della violenza nelle relazioni intime, supportando l'idea che la pornografia abbia la capacità di influenzare negativamente i ruoli di genere e di condonare la violenza contro le donne, normalizzandola per molti suoi spettatori. Ciò non stupisce dato che la pornografia attuale raffigura molte sfaccettature della mascolinità tossica e della violenza, dove le donne sono costantemente oggettivizzate sessualmente e sono più che spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche. Per spiegare questi comportamenti di violenza viene spesso utilizzata la teoria del copione, che suggerisce che più un individuo è esposto ad un particolare stile di vita, comportamento o ideologia, più è probabile che l'individuo li normalizzi e li eserciti nella propria vita. Pertanto, nel contesto della pornografia, se un individuo visualizza costantemente media pornografici violenti o aggressivi, è più probabile che agisca in base a questi copioni nelle proprie relazioni di coppia e sessuali. Questo risulta essere un problema per tutta la popolazione, ma per gli adolescenti è un problema maggiormente significativo data l'impressionabilità e la mancanza di conoscenza che hanno sul comportamento sessuale appropriato e sui ruoli di genere. Per cui, gli adolescenti vedendo questi video potrebbero iniziare a concepire le donne come oggetti sessuali e tentare di creare il contenuto del video con i propri partner, giungendo così alla tossicità della relazione.                                                                          Giocare con la mente altrui è anche un atto di bullismo. Restando sulla chat precedentemente citata, la persona che chiede immagini o video pornografici ad un'altra, è abuso psicologico e fisico, ma anche cyberbullismo, in quanto è un fenomeno che si verifica in rete. Perché questi contenuti possono diventare oggetto di ricatto nel momento in cui sono in mano ad una persona che non è il soggetto rappresentato nelle foto. Quando avviene una modifica delle foto, un ricatto, un insulto è bullismo. Commentare con un insulto sul corpo di un soggetto sotto una foto di una ragazza o un ragazzo in costume è bullismo. Tecnicamente è quello che viene chiamato "body shaming": è una pratica di derisione del corpo che consiste nel ridicolizzare o denigrare una persona per il suo aspetto fisico. Negli ultimi anni, questa forma di violenza psicologica si è diffusa in particolare attraverso il web e i social network, dove molto spesso la distanza fisica e la sensazione di protezione, dovuta al fatto di trovarsi dietro uno schermo, incentivano comportamenti lesivi. Il web e i social, inoltre, possono aggravare questa pratica, attraverso la diffusione di modelli estetici ideali e irraggiungibili. Già la consapevolezza di essere distanti da quell'ideale può minare l'autostima. Se poi si viene anche presi di mira, gli effetti sulla fiducia in se stessi possono essere molto potenti. La sensazione di inadeguatezza e la vergogna possono quindi rimanere nella mente della vittima del body shaming per molti anni. Alla pari di un episodio traumatico, il pensiero di essere diversi e difettosi può tornare sotto forma di pensieri negativi su se stessi, autostima bassa, sintomi depressivi e disturbi alimentari. Ognuno ha il diritto di essere rispettato, al di là del suo aspetto fisico. Essere offesi e denigrati per le forme del corpo e per l'aspetto fisico è sbagliato. Per esempio, è sbagliato continuare a porre standard eccessivi di magrezza, o fisico palestrato nel caso degli uomini. Allo stesso tempo, però, non è neanche corretto proporre l'essere sovrappeso come nuovo modo di essere, dimenticandosi di considerare le conseguenze documentate dell'obesità e del sovrappeso sulla salute. Gli estremi sono sempre sbagliati. La verità sta nel mezzo, vale a dire rispettare sempre l'altro e comunque. Non esiste una giustificazione all'insulto. Stop alla violenza di qualsiasi tipo! 




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