PSICHIATRIA VS. CHIESA CATTOLICA

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A proposito di horror, un tema spesso frequente nei film e nei romanzi di questo genere è proprio il carattere demoniaco. In psichiatria, nei tempi remoti i disturbi comportamentali e i vissuti anomali e disturbanti presentavano una serie di sintomi che all'epoca non si sapeva fossero contestualizzati in una malattia mentale e, dunque erano considerati manifestazioni del divino, sia in senso buono che cattivo. La persona parlava in nome di una divinità oppure di un demone. Per chi si occupa di storia della psichiatria è noto che, in seguito all'evoluzione e la sovrapposizione delle religioni, si è sempre rispettato un certo copione, cioè: se eri cattivo, allora eri impossessato da un demone, se avevi dei sintomi più estatici e consoni al credo religioso, allora diventavi un Santo. Un copione che è arrivato anche fino alla religione cattolica. La Chiesa Cattolica Romana sostiene che la sua origine sia da attribuire al momento esatto della morte e resurrezione dell'ascensione di Gesù Cristo e, a seguire la cultura cristiana fu istituita ed edificata poi dagli apostoli. Altri credono, invece che l'origine della Chiesa Cattolica è una conseguenza del culto di Iside, una religione egizia basata sulla dea Madre, che fu assorbito dal cristianesimo sostituendo Iside con Maria. Quest'ultima ha ricevuto un ruolo di primo piano nella religione cristiana, perché ha lo scopo di attrarre gli adoratori alla fede. Parlando nello specifico del demonio, di Satana, si pensa che questa figura risale a numerosi secoli precedenti rispetto alla nascita della Chiesa Cattolica, infatti si potrebbe dire che derivi dalle mitologie e dalle religioni dell'Oriente antico e dal culto di Zoroastro. In particolare, quest'ultimo è basato sugli insegnamenti del profeta Zarathustra, il profeta del fuoco, di cui accenno è presente nell'opera di Nietzsche "Così parlò Zarathustra". Il filosofo tedesco lo associa al profeta del superuomo: uno stato di puro essere in cui l'uomo può amare la natura e la terra come il bene supremo. Nietzsche immagina un mondo in cui il superuomo può superare gli insegnamenti del cristianesimo morto per raggiungere un ritorno eterno più grande. Tutte queste religioni erano nettamente caratterizzate da un Pantheon che era popolato da spiriti, anche da quelli malvagi. Spesso erano le impersonificazioni delle catastrofi naturali e di eventi nefasti. Certamente, il maligno era indispensabile per creare una teologia morale basata sull'eterna lotta fra il bene ed il male.                                                                                                                                                                                  Ma, come si arrivò alla consapevolezza dei rapporti tra possessione demoniaca e malattia mentale? Tra le manifestazioni metafisiche e anomalie e disturbi psichiatrici? In tutto l'ottocento e l'inizio del novecento, la psichiatria ha iniziato ad esplorare in maniera metodica, critica e scientifica i fenomeni che inizialmente erano associati al mondo metafisico ed esoterico. La Chiesa sfruttò abilmente l'idea che nel mondo concreto si manifestassero degli eventi straordinari che riguardavano Dio o l'Anticristo. Ovviamente, erano superstizioni mutuate dalla cultura popolare, come ad esempio la storia che il demonio cercasse di fregare il contadino sul ponte per potersi accoppiare con la contadinella, la giovane virgulta. Oppure le voci che sentivano i Santi, erano tutte storie che derivavano anche dalla tradizione popolana. Dunque, la Chiesa ha sfruttato questi valori per sostenere le proprie regole e la propria morale. Questa interazione tra metafisica e psichiatria ha dato origine a studi approfonditi, rivelando spesso la natura patologica di molte manifestazioni che prima erano paranormali. Tra questi fenomeni vi era la possessione demoniaca che con lo studio della psicoanalisi venne convertita in isteria. Freud, il padre dalla psicoanalisi, credeva che molte delle esperienze mistico-religiose e di possessione fossero in realtà dei desideri repressi, dei traumi inconsci che riguardavano il sesso femminile. Poi, Carl Jung, allievo di Freud, introdusse il concetto di archetipi ed inconscio collettivo, suggerendo che alcune di queste esperienze mistiche potrebbero essere state condivise a livello culturale dal proprio DNA e dalla propria coscienza. Quindi non erano considerate solo psicopatologie della sfera individuale, ma veniva esteso il concetto a tutta la specie umana. La psichiatria scientifica dell'inizio del novecento fu protagonista di una campagna ideologica contro la Chiesa, le superstizioni, le profezie, le allucinazioni uditive, perché era improntata ad affermarsi come scienza del cervello, quindi come scienza positiva, come evoluzione della neurologia. L'interesse così forte di tanti psichiatri sull'immaginario cristiano non era dovuto soltanto a ragioni di ordine ideologico, ma era anche presente l'idea che le manifestazioni di possessione demoniaca potessero essere una specie di laboratorio dove si tentava di analizzare, in termini psicopatologici, alcune alterazioni della mente umana. Tutto il sovrannaturale di cui si voleva negare l'esistenza si confinava nell'ambito delle alterazioni del cervello umano, in particolare della psicosi con tutte le sue varie declinazioni. All'epoca si schierarono a favore della Chiesa delle figure molto influenti e potenti anche sul piano teorico, come ad esempio il gesuita Francesco Salis che alla fine dell'800 cercò di scardinare il meccanismo medico-scientifico messo in campo dalla scienza psichiatrica con altrettante affermazioni pseudoscientifiche e filosofiche di forte presa e prodigi come quello di Lourdes. Successivamente, all'inizio degli anni '30 si avviò la disciplina pseudoscientifica della parapsicologia che prese forma dalle conoscenze psichiatriche e innestate nuovamente sulle credenze popolari. Si trattava dello studio dei fenomeni che, apparentemente, non potevano essere spiegate attraverso le leggi fisiche, si parlava quindi di telepatia, psicocinesi, fantasmi, sedute spiritiche e molto altro. Effettivamente, ad esempio nel film "Ghostbusters" vediamo degli scienziati dell'occulto, la cui origine era proprio da psichiatri deviati. Mentre alcuni ricercatori erano, quindi, convinti dell'esistenza di questi fenomeni, altri erano scettici e credevano che fossero solo un risultato di inganni, patologie mentali eccetera. Ovviamente, nessuno nel corso dei decenni è riuscito a dimostrare la consistenza di questi fenomeni, né parapsicologici e né paranormali. Come disse una volta Paolo Villaggio: "la Madonna compare sempre a timidi e piccoli pastorelli in luoghi isolati e non compare a scienziati del CERN di Ginevra". E la controparte disse che gli scienziati non sono degni di essere resi partecipi di un mistero così grande. Dunque c'è stata e ci sarà sempre una diatriba millenaria che non si risolverà mai. Ad oggi, è anche vero che non si sente più parlare di demonio, nel senso di persone impossessate. Tutte le situazioni assimilabili a fenomeni isterici o psicotici non sono più così frequenti. Un fatto che però è rimasto tutt'oggi è la rappresentazione di questa figura come associata alla bambina del film l'Esorcista: gli indemoniati diventano simili all'immaginario presente nei film horror, come se fosse una figura stereotipata. L'atteggiamento dell'uomo moderno di fronte a queste tematiche è, dunque ambivalente e contraddittorio: da una parte quello logico-razionale della scienza e della tecnica e dall'altra vi è la credenza all'oroscopo, ai miracoli, alle iettature e agli esorcismi. Nella storia dell'uomo sono sempre stati molto frequenti i disturbi mentali in cui l'elemento cardine fosse Satana e da questo punto di vista ci possono essere due interpretazioni psichiatriche: il primo livello è quello di proiettare all'esterno impulsi, stimoli e istinti interni all'individuo di rabbia e di aggressività; il secondo livello afferma che nell'anima umana non ci sono soltanto istinti che non approviamo o che ci spaventano, ma esiste anche una specie di autorità interna che, in particolari situazioni, può diventare persecutoria e malefica, che la psicoanalisi chiama Super Io. Al di là di queste prospettive che cercano di spiegare come mai la figura di Satana possa essere un archetipo presente in alcune forme di grave patologia mentale, è molto importante ricordarsi che la possessione demoniaca rappresenta di fatto un piccolo fenomeno transitorio di personalità multipla. 



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