HANNIBAL LECTER

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Cosa succede quando chi dovrebbe aiutarci diventa invece un persecutore ed un cattivo? È questo il letterario molto usato nei thriller e negli horror per creare quella sensazione di paura che si impossessa di noi quando, ad esempio, un nostro amico, genitore, psichiatria in realtà si scopre essere una persona malvagia. Incontriamo una figura cinematografica molto affascinante: Hannibal Lecter, tratto dal libro di Thomas Harris "Il Silenzio degli Innocenti", che è uno psichiatra serial killer caratterizzato dal cannibalismo, ovvero dal divorare parti del corpo delle sue vittime pazienti. Lo scrittore, per idealizzare questo personaggio, prese spunto da più serial killer della vita reale: Ted Bundy, il più efferato assassino americano e studioso di psicologia; il Dottor Salazar è il soprannome di Alfredo Balli Treviño, un medico omosessuale messicano che uccise e smembrò il suo compagno che fu sospettato, in seguito, di diverse altre uccisioni di autostoppisti; poi ancora il mostro di Firenze.
Qual è l'origine della psicologia di Hannibal Lecter?
Hannibal nasce in Lituania nel 1933 da una famiglia aristocratica che dimorava in un castello e che, durante la seconda guerra mondiale scappati per nascondersi vengono sterminati durante uno scontro tra nazisti e sovietici. La sorellina Misha, inizialmente sopravvissuta, viene uccisa dai russi, i quali utilizzarono le carni della piccola bambina per nutrirsi. Il piccolo Hannibal di otto anni viene, invece, tenuto in vita e nutrito con il corpo della sorella. Insomma, un trauma ed un danno psicologico irreparabile che dà inizio a tutto. Quando egli cresce inizia a manifestare dei sintomi di disturbo da stress post traumatico con incubi vividi, flashback e con dei tratti di personalità anomali: si mostra contrario alle regole. Taciturno e spesso aggressivo, scappato da un orfanotrofio, Hannibal si trasferisce poi in Francia dalla moglie giapponese di suo zio e lì inizia a studiare medicina e a trovare conforto dalla passione per la letteratura, per la musica e per la tradizione giapponese. Ma riesce solo transitoriamente a trovare quiete. Infatti, inizia la sua carriera da serial killer, dapprima vendicandosi dei carnefici della sua famiglia, meticolosamente ricercati ed uccisi, per poi dirigersi negli Stati Uniti dove finisce i suoi studi specializzandosi in psichiatria. Nella genesi di queste condotte criminali efferate ci sono due elementi importanti da considerare: in primo luogo un senso grandioso di vendetta rispetto ad un danno primordiale e la perdita dell'empatia e della vicinanza emotiva coi propri simili. Inoltre, vi sono il sadismo, la genialità, l'arte manipolativa. Le sue fragilità e la rabbia repressa sono contrastate alla personalità sadica, ad una genialità lucida e spietata. Nel caso specifico di Hannibal, potrebbe derivare direttamente da un grave disturbo narcisistico di personalità associato ai tratti dell'istrionico e la schizzoide. I suoi sentimenti sono piuttosto fasulli: sono alcuni suoi momenti di tenerezza apparente, come la storia del trasporto sentimentale per Claris Starling, non è amore ma è un legame arcaico in cui i confini dell'io inglobano l'oggetto amato e l'affetto diventa un nuovo esercizio narcisistico. La ama e la vuole semplicemente perché è simile a lui, perché assomiglia ad una parte di lui che ha subito un danno. Nel dettaglio, Claris soffre il trauma per la morte del padre. Si potrebbe dire che Hannibal Lecter sia uno psicopatico puro con un grandioso senso di sé, in linea con la definizione di personalità narcisistica e, quindi con un senso di superiorità ed esigenza costante di ammirazione da parte degli altri. Infine, la sua intelligenza superiore ed il suo potenziale sensoriale cognitivo lo portano ad essere un'arma perfetta.

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