Leanna
Rimasi seduta sul divano per svariati minuti senza riuscire a muovermi, e cercai di metabolizzare ogni parola che mi era stata riferita.
Tenni lo sguardo fisso alla finestra, perso nel vuoto. Moon e Ares se ne andarono subito dopo avermi mostrato le incisioni sulle mie ali, come se sapessero che sarei andata in shock, dandomi così lo spazio necessario per elaborare ogni cosa, ma fu davvero difficile farlo.
Mi sarei aspettata di tutto, ma non quello. Ero stata adottata e mi era stato rivelato proprio dai miei veri genitori. Sarebbe stato più facile se avessi avuto qualcuno al mio fianco aiutandomi a superare una verità così dolorosa, perché si, quella rivelazione mi aveva portata decisamente un dolore.
Se l'avessi saputo quando ero ancora un'umana, sicuramente sarei andata da Abby e avrei trovato un modo per affrontare la questione, ovviamente col passare del tempo.
Ma nella situazione in cui mi trovavo, come avrei dovuto affrontare tutto quanto?
Ero sola e mi sembrò di avere la vita appesa a un filo, e pian piano, giorno dopo giorno, si stava sgretolando.
Sospirai e dopo quasi mezz'ora decisi di alzarmi. Andai in cucina e notai Moon aprire ogni mobile in cerca di mangiare. L'osservai per qualche istante senza farmi vedere né sentire, ricordando le sue parole: siamo i tuoi veri genitori.
Com'era possibile?
Ancora non capivo l'emozione che provavo in quel momento, era inspiegabile. Ero andata totalmente in tilt e stavo cercando di assemblare ancora un qualcosa che mi aveva completamente ribaltata. La cosa più assurda, era che mi era stato anticipato, qualcuno ne era già a conoscenza: Derrien. Allora non gli avevo creduto, anche perché sarebbe stato impossibile fidarsi di un mostro senza cuore, però, purtroppo, quelle parole si erano rivelate veritiere, esattamente come quando mi disse che ero un angelo e una schiava. Fino ad ora non si era mai sbagliato. Sembrava essere l'unico a sapere tutto di me.
Perché mi conosceva così bene? Perché tra tutti, proprio lui?
Sospirai, completamente confusa e infastidita da quella situazione. Tolsi lo sguardo da Moon e andai a vedere cosa stesse facendo Ares, aprii la porta di casa e uscii nel bosco. Lo trovai vicino a un albero assorto nei suoi pensieri con l'espressione felice. Osservai ogni suo movimento rude, ma allo stesso tempo delicato e fragile.
Avevo percorso diciannove anni con due persone che non erano i miei veri genitori, ma ora avevo proprio davanti agli occhi il sangue del mio sangue e mi spaventava quella realtà. Per anni avevo vissuto nella menzogna, tenuta all'oscuro da una grande verità che dovevo sapere fin dall'inizio. E in quell'istante, non capii se provai più rabbia per i miei veri genitori o per quelli che pensavo fossero i miei veri genitori.
Ero solo tanto arrabbiata, ma non sapevo con chi.
Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e cercai di reprimere la collera, non mi avrebbe portata da nessuna parte se non in uno stato d'umore peggiore.
«Ares», sussurrai.
La mia voce uscii come un sospiro e rimasi a guardarlo in silenzio. Ero a disagio e non sapevo neanche cosa volessi chiedergli, anzi avevo fin troppe cose da domandargli che non seppi neppure da dove iniziare.
«Prima di perdere i sensi, hai detto di non sapere quali sono i tuoi poteri, è vero?». Chiese di colpo con tono calmo, rompendo il silenzio.
L'osservai e vidi il suo sguardo penetrante puntato dritto nei miei occhi, come se ne stesse studiando ogni sfumatura.
«Non so ancora che poteri mi appartengono, non si sono manifestati e arrivati a questo punto penso di non possederli neanche», ironizzai imbarazzata da quel pensiero.
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Dentro l'inferno
FantasyE SE IL MALE DOVESSE TRIONFARE? Leanna, si ritrova nuovamente in fuga e si avventura verso il suo destino incerto. Lungo il suo percorso, si troverà ad affrontare nuove verità, cambiamenti e scelte difficili che cambieranno ancora una volta il corso...