Leanna
Continuai a guardarli e vidi che Gabriel rispose nella sua stessa maniera, con in aggiunta una ginocchiata sulle costole che lo portò ad abbassarsi dal dolore. Volò dietro la sua schiena e gli girò il collo facendogli perdere i sensi con tale violenza da mettermi i brividi, e lo guardò intensamente steso a terra. Solo in quel momento capii che lo aveva fatto per non fargli del male, o per lo meno un male incurabile.
Si voltò verso lo schiavo che mi teneva e lo fulminò facendogli intuire che stava arrivando. Di colpo un altro schiavo corse verso di lui e con un calcio inaspettato fece volare di qualche metro il pugnale dalla sua mano. Gli tirò un pugno sulle costole rompendone una e Gabriel ringhiò dal dolore, tenendosi il fianco con il respiro esausto. Riprese fiato velocemente e volò verso lo schiavo, gli prese i capelli lunghi e stringendoli forte gli fece sbattere la testa ripetutamente contro la sabbia bagnata e dura. Mentre guardavo quell'azione crudele e trattenendo la nausea, vidi Derrien avvicinarsi a Gabriel con in mano una spada.
Spalancai gli occhi capendo le sue intenzioni e cercai di urlare, ma lo schiavo mi tenne la bocca chiusa con la mano. Mi ribellai tirando calci e spallate, osservando Derrien andare nella sua direzione con la spada puntata sulla sua schiena. Mi agitai in continuazione terrorizzata e tirai una testata all'indietro contro il naso dello schiavo e gli morsi violentemente la mano, strappandogli un pezzo di carne e sputandolo a terra. Lo schiavo urlò dal dolore, e nel divincolarmi dalla sua presa mi tagliai profondamente il collo. Sentii un dolore forte e mi portai la mano sulla ferita ricoprendomi di sangue. Cercai di resistere al dolore agonizzante e respirai affannosamente.
«Gabriel, attento!» Aprii le ali e volai verso Derrien, vedendo entrambi girarsi nella mia direzione.
«Lea, no... no!» Gabriel urlò e lasciò di colpo lo schiavo. Vedendomi volare verso Derrien scattò in aria cercando di arrivare prima di me, ma lo schiavo steso a terra riuscii ad alzarsi in tempo e a prenderlo dal piede. Tirò fuori dalla tasca un pugnale e lo ferì alla gamba, provocandogli una ferita dall'anca fino al ginocchio.
«Aaah!» Gabriel urlò con voce straziata e cadde in ginocchio colmo di dolore. Lo schiavo continuò prendendolo dal collo e tirandogli una gomitata al centro della testa stordendolo. Quando Derrien arrivò davanti a Gabriel, lo schiavo lo lasciò e andò a mettersi dietro di lui.Guardai tutta la scena e arrivai dietro le spalle di Gabriel.
«Anche tu hai dei punti deboli, Gabriel: una lama in rame, bagnata dal sangue di un corvo, può essere mortale per te», Derrien sogghignò, «quanto sei ingenuo! Pensavi davvero che saremmo andati alla ricerca di voi essere ripugnanti senza un'arma?! Mi deludi», camminò a passo lento e si avvicinò sempre di più al suo corpo.
«Non ti avvicinare!» Urlai, sentendo la gola pulsare e la ferita torturarmi il collo.Da quando erano arrivati gli schiavi ero riuscita a fare poco se non niente. Non ero riuscita a usare i miei poteri, non ero riuscita a controllarli e non si erano neanche manifestati. Mi ero bloccata andando totalmente in tilt, intimorita e terrorizzata per Gabriel. Avevo osservato tutto ciò che accadeva con il cuore in gola incapace di muovermi, e ora capii ciò che intendeva quando disse che non poteva combattere e proteggermi nello stesso tempo.
Aveva ragione.
È impossibile combattere quando la tua unica distrazione è la persona che pensi solo a proteggere. Diventi di colpo debole e svantaggiato, facile da distruggere in qualsiasi momento e ne avevo appena avuta la conferma.
Derrien mi guardò intensamente e scosse la testa sospirando profondamente.
«Lea, adesso basta». Il suo tono era calmo e non c'era neanche un briciolo di rabbia. Mi stava semplicemente chiedendo in maniera gentile di smetterla. Rimasi sopraffatta da quel comportamento tollerante che lo scrutai perplessa, temendo una mossa inaspettata. Si avvicinò ancora di qualche passo verso Gabriel, ancora stordito e incapace di realizzare o di reagire.
Non riuscii ad aprire bocca, e a ogni passo di Derrien il mio cuore perdeva un battito. Iniziai a respirare in modo sempre più frenetico, rischiando di andare in iperventilazione come una montagna russa, su e giù: dalla tachipnea alla dispnea e così via, alternandosi di continuo.
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Dentro l'inferno
FantastikE SE IL MALE DOVESSE TRIONFARE? Leanna, si ritrova nuovamente in fuga e si avventura verso il suo destino incerto. Lungo il suo percorso, si troverà ad affrontare nuove verità, cambiamenti e scelte difficili che cambieranno ancora una volta il corso...