Capitolo sei

154 7 0
                                    

29 ottobre, 9.00 a.m

Sono quattro giorni che non mi faccio sentire. Se mi manderà al diavolo, ha ragione da vendere ma voglio provarci.
Voglio continuare a frequentare Elena e in qualche modo conoscere meglio mio figlio senza che essuno lo sappia
Già mio figlio...Il suono di questa parola non mi spaventa più come un tempo.

Sto ancora riflettendo su quale bugia raccontarle per giustificare la mia latitanza quando la vedo attraverso le vetrate del bar accanto al nostro studio.
È seduta ad un tavolino. Sta scherzando e ridedendo alle battute di Marcello, il tizio che le hanno affiancato durante la mia assenza.
Mi salgono i nervi. Penso che mi esca il fumo dalle orecchie.
Non mi muovo da qui. Perché hanno scelto proprio lui per sostituirmi?
Per lui le nuove colleghe sono una sfida irresistibile. Sfodera il suo charme, le riempie di attenzioni per giorni e poi ottenuto quello che vuole, scompare in un lampo e passa alla nuova preda.
Elena non lo merita e purtroppo non merita nemmeno un bugiardo come me al suo fianco.
Provo a trattenermi. Mi limito a fissarli e sperare che finiscano il prima possibile.
Aspetto ma non sono intenzionati a smettere. Prima ancora di rendermene conto mi ritrovo a marciare verso il tavolino dove si sono accomodati.
"Ciao marcello" il mio tono è tutto tranne che amichevole
"Ciao Marco.."
"Senti ti dispiacerebbe lasciarci soli...devo parlare di lavoro con elena"
"A essere sinceri si mi dispiace lasciarvi soli."
Lo fisso con insistenza e alla fine vedo che cede. Non e' uno stupido.
Sono pur sempre uno suo superioriore
"Elena è stato un piacere lavorare con te..ci vediamo presto ma non per parlare di lavoro"
Marcello le bacia la mano e si allontana
Senza chiedere il permesso mi siedo prontamente al tavolo.

Elena sbuffa all'idea di essere rimasta sola con me. Preferiva la compagnia di Marcello solo per evitarmi di affrontare o almeno spero.
"Non mi sembra di averti permesso di sederti" precisa in tono acido
"Come stai? "
"Bene"
"Mi sei mancata"
"Tu no..hai mandato via marcello per sistemare i nuovi turni, no?
Allora parla di quello"
"È inutile che fai la dura..non ti si addice e poi so che preferisci me alla compagnia di marcello" ostento con finta sicurezza
In realtà è quello che spero
Marcello purtroppo piace velocemente e troppo alle donne
"Lui è simpatico, allegro elegante"
"E ci prova con tutte" aggiungo io
"Tu fai lo stesso..ci provi, illudi e ti diverti...almeno lui è" chiaro. Non lo nasconde "
"Tu non sei stata un divertimento" dico serio e finalmente penso di averla convinta perché vedo dai suoi occhi un pizzico di stupore. Dura poco e poi ritorna arrabbiata.
È maledettamente bella anche quando è nervosa. Come faccio a dimenticarla?
Non credo di esserne in grado
"Guarda che non sono stupida..
Vuoi dirmi è stato bello baciarmi ma preferisci passare alla prossima collega. È facile vedi?"
"Sono stato fuori per motivi personali.
Ti ho pensato in questi giorni.
Non sei l'unica che ha avuto un passato difficile"
Le parole mi sono uscite troppo in fretta senza pensarci
"Che ne sai del mio passato? "
Inizio a sudare freddo e poi decido di dire la mezza verità
"Conoscevo di vista tua sorella...notavo che le assomigliavi ma pensavo fossero coincidenze. So della sua scomparsa .
Non deve essere stato facile crescere da sola tuo nipote"
Elena abbassa gli occhi in imbarazzo
Passano secondi prima che riprenda a parlare
" è stata dura...specie perché il padre si è lavato le mani dall'inizio..non so chi sia e spero di non incontrarlo mai.
È scappato appresa la notizia che era incinta"
I suoi occhi sputano fuoco.
Maledizione, se sapesse la verità mi incenerirebbe con uno sguardo
"Hai provato a scoprire chi è? "
"Mia sorella non me l'ha voluto dire
Ma prima o poi lo scoprirò" "
"Sono stato a Modena per mia sorella
Avevo dei casini da risolvere
Non volevo sentire nessuno ma giuro che ti ho pensato spesso, ogni notte.
Ele tu mi piaci troppo e a volte ho paura di trascinarti nel mio passato
Potrebbe non piacerti."
Sono sul punto di dirle qualcosa di più sui miei genitori e del perché avevo così tanta paura di diventare padre
Lei mi trattiene
"Quando vorrai me ne parlerai" e mi sorride."Quindi non stai cercando di liquidarmi?"
"No purtroppo per te no..non ti libererai facilmente di me"
Lei finalmente sorride e le stringo la mano
"Mi sei mancato anche tu" confessa con un sorriso angelico "
"Marcello ci ha provato?"
Lei annuisce
"Lo sapevo..quel maledetto. Ti ha baciato? "
Non sono mai stato un tipo geloso ma l'idea che qualcuno l'abbia anche solo guardata mi innervosisce.
Elena mi accarezza dolcemente il viso e il suo tocco basta a calmarmi
"Ci ha provato ma l'ho bloccato .
Sai sono masochista..e sul lavoro preferisco un rompiballe come te piuttosto che uno che mi riempie di paroline dolci"
Non le do' il tempo di terminare la frase e la bacio con passione come se non ci fosse un domani
"Questo era per zittirti" le sussurro a due passi dalle labbra
È lei a mia sorpresa a riprendere il bacio.
"Questo invece è perché mi sei mancato"
"Mmm...possiamo fare di meglio credo..."
dico con fare sornione.
La prendo per mano, usciamo dal bar e come due adolescenti ci imbuchiamo in una strettoia così da farle capire meglio quanto mi è mancata in questi giorni.
La tecnica più efficace si ottiene a mio parere baci passionali, carezze e parole d'amore

Le coincidenze dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora