Capitolo 11: Maledetta verità

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Elena

"E invece ora mi ascolti...è lui il verme che ha messo incinta tua sorella e l'ha lasciata"

"Non è vero..ci sarà una spiegazione"
"E quale ? Dimenticatelo"
Provo a svincolarmi dalla sua stretta forte. Dooo diversi tentativi ci riesco
e mi precipito fuori
"Ele torna indietro..ti riempirà di bugie..
Non credergli"
Mi metto alla guida dell'auto.
Tremo come foglia e ho lo sguardo di fuoco.
Ci sarà una spiegazione e spero che Marco ne abbia una convincente..

Marco

Ma che succede?
Sembra che qualcuno voglia sfondare la porta.Bussano con insistenza e suonano al campanello almeno una decina di volte.
Quando apro la porta e vedo Elena, non posso fare a meno di scherzarci su.
Voglio provare a mascherare l'ansia che avverto a quello che potrebbe avergli detto suo padre.
"Quanta insistenza. Non vedevi l'ora di vedermi"
Lei è di ghiaccio. Immobile.
Ci può essere solo una spiegazione
Abbasso gli occhi perché sono pieno di vergogna.
"È vero maledizione" dice lui urlando e piangendo
Già la cosa più brutta in questa vicenda che io e Elena siamo così complici e intimi che a lei basta capirmi da uno sguardo.
Elena entra in casa e non appena chiudo la porta mi tempesta il petto di pugni
"Sei un bastardo..maledetto..allora è tutto vero..hai lasciato mia sorella incinta e non ti sei fatto sentire ne vedere per anni..ma come hai potuto? ??.come???sapevi chi ero e mi hai mentito per tutto questo tempo"
"ti prego amore..calmati..posso spiegarti"
"Non chiamarmi amore...mi fai schifo"
Provo a catturarle la sua attenzione prendendole le mani.
Subito rifiuta il contatto
" non mi toccare..mi fai schifo...l'hai lasciata sola..."
"Fammi parlare ti prego"
"Ne hai avuto tutto il tempo e non hai fatto nulla..stai lontano da me e dalla mia famiglia"
"Lorenzo è mio figlio. Non puoi farmi questo"
"Ora te lo ricordi!Dov"eri quando Giada piangeva e sperava tornasse? ? Dove?.e quando è morta?..non sei nemmeno venuto al giorno del funerale. "
"Io sono venuto il giorno del parto ma mi hanno detto che il bambino era morto.
Sto provando a capire chi mi ha mentito e perché..ti avrei detto la verità appena saputo tutto.. ti amo e sogno un futuro con te...non volevo che il passato rovinasse il nostro futuro"
La vedo piangere e singhiozzare.
Riesce a stento a respirare.
Questa verità l'ha distrutta ed è solo colpa mia. Giada mi aveva promesso che non avrebbe mai fatto il mio nome ma a quanto pare lo ha detto al padre.
"Hai ragione mio padre..sei pericoloso..hai fatto soffrire me e mia sorella..ma non ti permettero' di rovinare Lorenzo"
"Somo scappato. Avevo paura di essere come mio padre. Lo sai vero.. ero immischiato in gare clandestini e incontri violenti...avevo paura di avere i suoi geni ma poi quando mia sorella è finita in coma ho capito che la colpa di tutto era mia...se le fossi stata accanto, se mia sorella avesse avuto un padre che l"avesse amata e protetta non sarebbe successo nulla...ho promesso che ci sarei stato per mio figlio..e così sono andato in ospedale per implorare perdono a tua sorella"
"Smettila con questa pietosa storia. .non sono così scema da crederci..te lo giuro. ..te la farò pagare...dimenticati di Lorenzo"
"Ti prego aspetta..parliamone"
"È finita marco..l'uomo che pensavo di amare non esiste"
La tiro per un braccio e non resisto.
Le strappo un bacio al volo.
Lo sento che mi desidera anche lei, ma si allontana subito
"Non provarci mai più. .mi fai schifo"
Detto queste si pulisce le labbra con il dorso della mano . Il suo gesto mi distrugge. Prova ribrezzo a baciarmi
"Non buttare quello che c'è di bello tra noi. Devi credermi...qualcuno mi ha detto che era morto"
Riprovo ad avvicinarla a lei, ma lei mi molla uno schiaffo

"Non offendere la mia intelligenza.
Sta lontano da me e mio nipote.chiaro???"
Non ho la forza di trattenerla. Lei va via sbattendo la porta.
Le sue parole sono lame affilate. Sono schiaffi in piena faccia ben più forti di quello appena ricevuto. Mi sento come se mi avessero pestato a sangue.
Sto peggio di quando vengo picchiato da mio padre. Perché queste ferite sono al cuore. Mi sento vuoto, perso e inutile.
Proverò a recuperare nei prossimi giorni ma soprattutto non posso permetterle di allontanarmi da mio figlio.
Non posso perderlo ora che l'ho appena ritrovato.

Elena

Ritorno a casa e ad accogliermi sull'uscio della porta c'è mio padre.
"L'hai lasciato? Che ti ha detto? Ha inventato altre bugie?"
"Papà lasciami in pace. Lasciami sola"
Scappo via piangendo e mi rinchiudo in camera. Mi butto sul letto e stringo il cuscino . Mi calmo, singhiozzo e poi piango di nuovo.
Perché dovevo innamorarmi proprio di lui, perché? ? L'uomo che amo è lo stesso che ho bestemmiato, maledetto in questi anni. Lo volevo trovare per insultarlo, farlo sentire a pezzi per la codardia dimostrata.
Qualcuno bussa alla mia porta
"Nom voglio nessumo..lasciatemi in pace"
Urlo convinta che sia mio padre
Sono arrabbiata anche con lui.
Se sapeva la verità, perché è stato zitto?
"Zia sono io..ti ho sentita piangere tutto ok?"
Apro la porta e vedo mio nipote spaventato
"Tranquillo..sono solo un po" triste. .capita"
"Hai litigato con Marco?"
"Si tesoro..e non penso faremmo pace"
"Ma se piangi vuol dire che sei arrabbiata con lui quindi ci tieni perché non provi a fare a pace? "
È bello rimanere ingenui come i bambini.
Pensavo davvero che esista un mondo meraviglioso in cui basta poco e le cose si rimettono a posto.
"È più complicato..è difficile da dire"

"Comunque lui vuole fare pace...aspetta"
Lorenzo esce dalla stanza e quando ritorna ha un mazzo di rose rosse
"Hanno consegnato questi per te.
Hanno detto che dovevamo arrivare stamattina..vedi ha capito che ha sbagliato...zia perdonalo..."
"Vai a nanna ora"
"Ti voglio bene zia"
Mi dà un bacio sulla guancia e torna nella sua stanzetta

Prendo i fiori e li cestino.
Probabilmente era un suo regalo per il nostro primo mese.
Poi ci ripenso e leggo il bigliettino
" 31 giorni trascorsi assieme.
Sei riuscita in 31 giorni a rapirmi per i tuoi sorrisi, i tuoi baci, latua dolcezza e stravaganza e anche per i tuoi incidenti in macchina. Spero di potermi svegliare da questo sogno il più tardi possibile perché ogni giorno senza di te è un giorno perso.
TI AMO "

"Maledetto, infame, carogna" dico mentre cestino anche quel biglietto.
Non è giusto sentirmi così a pezzi.
L'unico che potrebbe consolarmi è lui ma non può più farlo.
Decido di provare ad addormentarmi subito. Chissà magari riuscirò a trascorrere la notte senza stare così a pezzi. L'idea si rivela fallimentare.
Sento la mancanza dei suoi baci, delle sue mani , del suo profumo, del suo petto su cui mi coricavo prima di addormentarmi .
Il problema è lo amo con la stessa intensita' con cui lo odio.

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