SASCIA
Oggi
Se qualcuno mi avesse piantato un coltello nell'occhio, probabilmente avrei sentito meno dolore.
Le mie nocche sbiancano mentre stringo il volante del Cayenne. L'auto sfreccia come un proiettile in direzione di casa, e io non riesco a fermarmi mentre ingrano la quarta, e poi la quinta.
Il pedale dell'acceleratore è schiacciato a fondo, ma è come se non bastasse. Il motore ruggisce, e io ruggisco con lui con la rabbia che mi squarcia il petto, mi consuma.
Caccio fuori un urlo feroce, un rantolo di dolore che mi lacera la gola, poi pianto un pugno sul volante.
Dietro di me, il resto della mia famiglia mi segue con la stessa velocità.
Bea è tra loro. Cazzo, non avrebbe dovuto seguirci. Ma la conosco troppo bene per pensare che sarebbe rimasta indietro. Dopo che ho lasciato quella frase a metà, dopo che l'ho vista con lo sguardo colmo di domande e paura, non ho avuto il coraggio di dirle la verità.
Dirle che sua sorella è viva e che l'hanno appena portata via.
Doveva essere una sera di gioia, e adesso si trasformerà in un inferno.
Tiro il freno a mano appena arrivo a casa.
Il Cayenne si ferma di colpo, i pneumatici che stridono sull'asfalto.
Balzo fuori, precipitando verso il cancello spalancato.
Le guardie all'entrata non ci sono, non c'è sicurezza ma solo silenzio.
Quando entro in casa il cuore mi martella nel petto. Il pavimento è disseminato di uomini della sicurezza, le loro sagome sono immobili nella penombra della villa trafitte da colpi di arma da fuoco.
Mi muovo tra il caos con il respiro frastagliato, poi sento un singhiozzo provenire da dietro la penisola della cucina e mi avvicino con la pistola stretta tra le mani puntata dritta, davanti a me.
Quando arrivo, vedo Marisol, rannicchiata in un angolo con le mani sulle ginocchia e il corpo scosso dai tremiti.
«Marisol.» La chiamo piano.
Non reagisce, piange mentre mi abbasso e rimetto la pistola dietro la mia schiena.
Sono terrorizzato come non lo sono mai stato in vita mia, giuro che darò fuoco al mondo per riprendere la mia donna, e se non dovessi riuscirci, lo incendierò comunque.
Incenerirò ogni fottuto uomo su questo pianeta.
«Sono io. Guardami.» La mia voce è bassa, ma tesa come una corda pronta a rompersi. «Dov'è lei?»
Marisol solleva lentamente la testa con gli occhi gonfi e stanchi.
«Figliolo...» La sua voce è un sussurro spezzato. «Perdonami.» Un brivido gelido mi percorre la schiena. «Non ho avuto scelta... lei mi ha... lei mi ha...» Il terrore mi paralizza.
La mia pazienza evapora. «Marisol, mi stai facendo impazzire. Dove sta mia moglie? Cosa le hanno fatto?!»
Un lampo di colpa attraversa il suo sguardo e quando risponde, le parole si piantano nel mio petto come chiodi arrugginiti.
«È colpa mia. L'hanno presa per colpa mia.»
Sento il mondo crollare sotto i piedi.
«No.» Sussurro.
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𝖂𝖊 𝕬𝖗𝖊 𝕮𝖍𝖆𝖔𝖘 - 𝕾𝖆𝖘𝖍𝖆 - 𝖛𝖔𝖑. 3
RomanceMolti pensano che io sia il diavolo in persona, per questo in tribunale mi faccio chiamare Michail come il demone di un famoso poema romantico della letteratura russa. Non sanno che mi faccio chiamare così perché, proprio come quel demone, penso di...
