CAPITOLO 16

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POV ETHAN

Ero lì, con la mia principessa fra le mie mani, svenuta e coperta di sangue.

Continuava a dire:
"non sono stata io",
"non sono stata io",
"ti prego basta".

Continuava a pregarmi e a chiedere scusa, e io continuavo a baciarle la fronte, dicendole "non ti preoccupare, da oggi nessuno ti toccherà più...

è una promessa".

Il medico era arrivato e io l'avevo posata nella sua camera, doveva controllarla.

Mi chiese di uscire, ma io rifiutai. Lui, intimorito, si zittì e si girò per visitare la mia principessa.

Quando la stava spogliando, notai che aveva molti lividi sparsi per tutto il corpo e penso anche delle costole rotte, dal modo in cui aveva l'addome.

Il dottore mi disse che aveva 4 costole rotte, più una lussata, un braccio rotto, e finalmente che ero arrivato in tempo, altrimenti sarebbe morta, ha detto.

Inoltre, ha aggiunto che la ragazza è molto sottopeso, non la fanno mangiare...

Lì mi incazzai e decisi di uscire dalla camera per andare a parlare con quel bastardo.

Lo trovai seduto dietro la sua scrivania, intento a bersi un bicchiere di whisky.

Andai lì, lo presi dal colletto della sua camicia e cominciai a tirargli pugni dopo pugni, finché non fui fermato da Eros.

Lo volevo ammazzare, questo figlio di puttana...

Lo presi e lo rimisi a sedere e gli dissi che non sarebbe finita qui e che sarei tornato.

Quindi, preparati, perché ti farò passare tutte le pene dell'inferno che esistono...

Uscii dall'ufficio di quel viscido e incontrai quella puttana di Arabella,

che ora che ci penso, è stata lei a creare tutto questo casino.

La presi per il braccio e la minacciai, dicendole che se avesse solo toccato una ciocca dei capelli di sua sorella o anche solo osato infamarla,

l'avrei spedita a fare il lavoro che si meritava.

E dopo, nessuno mi avrebbe fermato, perché suo padre aveva i giorni contati.

Lei, tutta spaventata, scappò via salendo le scale.

Poi apparvero Alex e Bella, che pare si sia calmata un po'.

Si rivolse a me e mi disse che non potevamo lasciarla qui, riferendosi a Lily, che la avrebbero uccisa.

Tutto ciò me lo disse singhiozzando.

Ci pensai un momento e mia sorella aveva ragione.

Ma tecnicamente, creerei solamente dei casini, perché alla fine, per chi lo faccio? Cioè, per me Lily non è nessuno,

o forse lo dico per convincere più me stesso che gli altri...

Ma per una volta, decisi di pensare un po' a me.

Andai su, lasciando gli altri con facce interrogative,

e con molta cautela la presi in braccio, pensando "spero che stia facendo la scelta giusta".

La portai in macchina, la sistemai per bene, e dopo partii verso il mio attico.

Appena arrivati, la portai su e dissi alla governante di preparare qualcosa di caldo da mangiare,

perché a momenti si sarebbe svegliata e poi perché doveva mettere su peso  che pesava una piuma.

Dopo tutto ciò, la portai in camera mia,

le tolsi tutti i vestiti e le misi una mia maglietta, che sinceramente le stava il triplo.

E questa cosa mi piaceva, cioè mi piaceva perché sembrava più MIA così.

Intrigo e Passione: L'Amore Proibito tra Due Anime MafioseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora