Intrigo e Passione: L'Amore Proibito tra Due Anime Mafiose

CAPITOLO 18

POV ETHAN

La portai nel mio ufficio perché volevo parlarle di quello che era successo.

La vidi sedersi e notai che era insicura.

Iniziai la conversazione dicendole che aveva due scelte:
poteva restare a casa mia, garantendole protezione e nessuno avrebbe potuto farle del male,

oppure poteva tornare a casa sua e continuare a vivere la sua vita.

Speravo che scegliesse la prima opzione, ma sapevo che avrebbe scelto la sua famiglia.

È troppo ingenua e pensa che ci sia del buono in loro, almeno nella sorella.

Effettivamente, mi disse che non voleva lasciare la sua sorella da sola.

Era ancora piccola per capire e aveva ancora molto da imparare.

Il suo comportamento nei suoi confronti era dovuto a tutto quello che le metteva in testa sua madre.

Ma questa decisione non cambia i miei piani, anzi, li migliora.

Devo stare vicino a Wilson perché penso che abbia qualche legame con la mafia giapponese.

Quegli idioti che ho torturato mi hanno dato il nome di Richard.

Ho deciso di non intervenire perché volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivato e volevo manipolarlo per scoprire le prossime mosse dei giapponesi.

E con questo, ho deciso di corteggiarla.

Ho un debito nei suoi confronti, anche se non penso che lei mi abbia riconosciuto.

Era mia e doveva restare MIA.

Dopo la nostra piccola conversazione,

le dissi che se avesse voluto, avrei potuto accompagnarla a casa sua.

Ma lei mi disse che voleva vedere Bella e Irina per chiedere loro scusa.

Ma io le dissi: "Non sei stata tu a spingere Irina, quindi perché dovresti chiedere scusa?"

Lei mi disse che anche se non aveva fatto niente,

doveva comunque chiedere scusa per il disagio e la preoccupazione che gli avevo fatto passare.

Quindi mi offrii di organizzare un'uscita, visto che non aveva ancora conosciuto bene Alex.

Proposi un'uscita con me, lei, Alex, Bella e anche la piccola Irina.

Le due ragazze si incontrarono e si abbracciarono, mentre io chiacchierai con Alex di quello che avevo in mente.

Passammo tutta la serata a ridere e scherzare cosa che non avevo mai fatto prima d'ora .

Giunse il momento di salutarci perché dovevo accompagnarla a casa sua.

Una volta arrivati, la aiutai a scendere dalla macchina e già qui sentivo che stava cominciando a fidarsi di me,

anche se la vedo molto, molto lunga.

Stiamo facendo progressi.

La porta venne aperta dalla domestica che abbracciò Lily, tutta preoccupata.

Si vedeva che ci teneva a lei, almeno avevo una preoccupazione in meno ovvero non era sola in questa casa.

La salutai e lei si diresse nella sua camera accompagnata dalla domestica,

mentre io dovevo fare una  lunga chiacchierata con Richard.