CAPITOLO 17

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POV LILY

Mi sono svegliata e provavo dolore ovunque, non riuscivo a muovermi.

Il braccio e il busto erano immobili e il dolore alla testa era insopportabile.

Mi accorsi di non essere nella mia camera e di indossare una maglietta diversa dalla mia.

Non ricordavo nulla di quello che era successo il giorno prima,

ricordavo solo di essere stata presa in braccio prima di svenire e poi tutto era diventato buio.

Ad un certo punto, entra una persona che non mi sarei mai aspettata di vedere: Ethan.

Nonostante fosse affascinante e magnifico, rimaneva sempre un mafioso e quindi dovevo evitare di innamorarmi di lui .

Appena l'ho visto, mi sono spostata spaventata, temendo di subire ulteriori violenze.

Pensavo che volesse vendicarsi di Irina e Bella.

Ma quando si è avvicinato, ho coperto il viso con il mio unico braccio funzionante, aspettandomi di essere colpita.

vedendo che lo schiaffo non arrivava.

Ho osato guardare e l'ho visto sorpreso, ma allo stesso tempo deluso.

che ha subito coperto con l'espressione che utilizza sempre, ovvero quella seria e spaventosa.

È rimasto in silenzio per alcuni minuti continuando a fissarmi, finché non ha detto:

"Ora arriverà la governante per aiutarti a cambiarti e farti una doccia.

Poi ti aspetto giù per fare colazione e parlare".

Quando sono uscita, mi sono sentita forse in colpa. Avrò ferito il suo ego?

Ma io ero solo spaventata e non volevo insinuare che fosse anche lui violento.

Forse dopo gli chiederò scusa.

Arriva la governante, che si scopre essere molto gentile.

Mi aiuta a fare tutto: la doccia, vestirmi con i vestiti di Bella e infine asciugarmi i capelli.

La doccia mi ha fatto davvero bene, mi sento più rilassata, anche se non penso che questa pace durerà per sempre.

Una volta pronta, scendo le scale con l'aiuto della governante e mi dirigo verso la cucina, dove avremmo fatto colazione.

Anche se non avevo fame e non ero abituata a mangiare la mattina, mi siedo di fronte a lui.

Lui era occupato al telefono, quindi decido di iniziare a mangiare, anche se con difficoltà.

Non solo a causa del gesso, ma anche perché non avevo fame.

Appena finisce la telefonata, si rivolge a me e mi vede spiluccare il piatto davanti a me.

Con un gesto rapido e veloce , me lo ritrovo accanto e prende la forchetta per imboccarmi.

Cerco di divincolarmi, ma lui mi tiene stretta e non riesco a muovermi e visto che non avevo altre forze decisi di lasciare stare.

Finita l'imbarazzante colazione, mi dice che andremo nel suo ufficio.

Appena sento l'ultima parola, rimango ferma per paura delle conseguenze.

Quando si accorge che non lo sto seguendo, mi rassicura dicendo:

"Non ti preoccupare, non ho intenzione di farti nulla".

Andiamo nel suo ufficio, mi accomodo nella poltrona e lui nella sua sedia.

Intrigo e Passione: L'Amore Proibito tra Due Anime MafioseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora