Capitolo 11: La liberazione I

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Vladimir: Ho promesso alla ragazza che ci saremo fatti sentire presto.. pensate sia il caso di chiamarla e avvertirla del nostro arrivo?

Alessandro: si ma con prudenza..

Vladimir: ok proviamo..

Alessandro: Vorrei parlare io.. non voglio che sia l'ennesima cazzata su mia figlia o una trappola.

Il telefono iniziò a squillare dio avevo il cuore in gola..

Carmela: Pronto?
Alessandro: Pronto..

Carmela: Signor Costa oddio è proprio lei non ci credo siamo salve finalmente..

Alessandro: Carmela.. arriviamo

Lo zio aveva la voce rotta dalla commozione io avevo un tamburo al posto del cuore..
Avvisammo: Matteo, Francesco e Antonio. La zia Celeste e Vera sarebbero rimaste all'oscuro di tutto sino all'ultimo, per non illudere ancora il cuore della mia povera zia e per far stare tranquilla quel terremoto biondo di mia sorella... Francesco e Antonio sarebbero rimasti a casa con loro per tenerle al sicuro. Io, zio Alessandro, Matteo e Valdimir accompagnati dai miei sicari e uomini pronti a tutto, saremo andati dalla nostra principessa perduta, per riportarla finalmente al suo regno..

Arrivammo al hotel in piena notte. Liam Baker ultimo sopravvissuto alla nostra sanguinosa guerra aveva le ore contate. I suoi uomini ricoprivano tutto il perimetro dell hotel.. fu un gioco da ragazzi farli fuori non avevamo tempo da perdere.. avevamo dalla nostra parte l'effetto sorpresa e ne avremo usufluito a pieno. Furtivi, scassinavamo ogni stanza.. e proprio in una di queste stanza lo trovai, nudo come un verme bastardo la quale era. Sembrava ubriaco e stra fatto.

Dimitri: benvenuto all inferno gran bastardo.

Liam: Che cazzo?

Dimitri: Non azzardati a muovere un muscolo seguimi.

Dissi puntandogli la pistola.
Mi affacciai nel corridoio chiamai mio zio e gli altri.

Alessandro: verme schifoso portami da mia figlia e da carmela più tardi ci divertiremo con te..

Con non poca resistenza ci indicò la stanza

Dimitri: Vladimir tu e i miei uomini tornate a casa.. chiudi il bastardo dove sai.. con lui non abbiamo ancora finito.

In quel momento la mia testa era invasa da milioni di pensieri: paura, felicità commozione facevano un grande casino nella mia povera testa.

Zio Alessandro aprì la porta e una voce a me famigliare lo salutò con voce roca. Io rimasi paralizzato fuori dalla stanza.. mentre zio e Matteo ci si catapultato dentro..

Carmela: Signor Costa non ci posso credere..

Alessandro: Carmela grazie, grazie di cuore di tutto.. come saremo a casa mi spiegherai.. ma ora ti prego fammi vedere la mia principessa.

Carmela: Certo signore.. Angelica tesoro non avere paura..

una vocina timida e imbarazzata salutò leggermente..

Angelica: buona sera..

La reginetta scomparsa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora