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𝐆𝐞𝐥𝐨𝐬𝐢𝐚
|Yuta x Reader|
Ti piaceva quando Yuta ti stringeva le mani mentre facevate sesso.
Era un gesto così semplice, ma così pieno di significato, che avevi cominciato ad amare profondamente sin dalla prima volta in cui avevate consumato.
Se pensavi che Yuta fosse solo un ragazzo dolce e premuroso... beh, ti eri dovuta ricredere in fretta a riguardo.
Inizialmente, lo avevi giudicato come un ragazzo abbastanza timido, con un sorriso gentile e un'aria riservata. Tuttavia, presto avevi scoperto un lato di lui che non ti aspettavi affatto. Era geloso, e non solo un po': era terribilmente dominante e possessivo nei tuoi confronti.
Quel cambiamento repentino nelle sue dinamiche ti aveva colto di sorpresa. Era come se avesse tirato fuori una parte di sé che fino ad allora era rimasta nascosta, una parte che amava controllarti e possederti. Le sue manifestazioni di gelosia e dominanza ti avevano sconvolta, ma allo stesso tempo avevano risvegliato una sensazione di eccitazione e desiderio che non avevi mai provato prima.
Era un mix di emozioni contrastanti: da una parte la sorpresa e l'incredulità per le sue reazioni sempre più intense, dall'altra una strana attrazione per la sua fermezza e il suo desiderio di controllo su di te.
Adesso ti stava sbattendo senza troppi complimenti dentro il bagno di un autogrill, e Dio, per un momento ti eri pentita di aver fatto contatto visivo con il barista.
Ti stringeva le mani, questa volta non in un atto puramente amorevole, ma più per tenerti bloccata tra il suo corpo e il muro.
«Quello non ti scoperebbe mai così, lo sai?», la sua voce era bassa, terribilmente dolce, stonava con le spinte che ti donava.
Era una punizione vera e propria, e tu non facevi altro che prenderlo, cercando di trattenere i gemiti.
Yuta non era innocente come credevi, sapeva essere terribilmente vendicativo, e Dio, in qualche mese di relazione, non lo avevi mai capito fino ad ora.
«La mia bambina deve imparare che deve farsi guardare solo da me, non è vero?».
Le tue tette balzarono in avanti, mentre ti colpiva con spinte più lente e profonde.
Il cazzo di Yuta non era grosso, ma in compenso, era lungo, e leggermente curvato verso l'alto. Non era questione di grossezza, era più questione di posizione e ritmo, e dovevi ammettere, che il tuo ragazzo fosse un maestro in questo.
Il glande colpiva verso l'alto, facendoti avvertire quello strano formicolio che preannunciava il rilascio dei tuoi liquidi.
Constatando che rilasciarli in un posto simile fosse più che oltraggioso, avevi cercato di distoglierlo dal momento, richiamando la sua attenzione chiamando timidamente il suo nome.
