🔴|Nanami x Reader|

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Green flag! Finalmente :')
Enjoy!

#virginreader #Nanamipassivoaggressivoversolafine

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𝐋'𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐚𝐧𝐭𝐨

L'uomo dai capelli biondi si era portato le dita alle tempie, schiacciandole appena, come se quelle parole gli avessero lasciato un peso sul capo. Era sempre stato cortese con te, un sorriso gentile quando vi incrociavate nel corridoio del palazzo o al supermercato, un saluto veloce e un cenno della mano. Ma in fondo, come potevi immaginare che il tuo vicino, dieci anni più grande di te, potesse prendere sul serio le avance di una ragazza come te?


Avevi raccolto tutto il coraggio che avevi, e quel giorno, dopo averlo atteso davanti alla porta, gli avevi confessato ciò che ti tormentava il cuore da anni. Ti torturavi le mani, intrecciando le dita e tirandoti il lembo della manica del maglione, mentre cercavi di trovare le parole giuste, parole che alla fine erano uscite tutte in un fiato, senza controllo.

"Sono innamorata di te!".

Lui era rimasto in silenzio, con quegli occhi che ti fissavano in modo indecifrabile, e tu sentivi il rossore salire alle guance. Il pianerottolo, dove le vostre porte si fronteggiavano, era diventato improvvisamente stretto e soffocante.

Il suo silenzio, unito al tuo imbarazzo, aveva reso quell'istante interminabile. Ti guardava con uno sguardo distante, quasi affettuoso ma privo di qualunque promessa. Un peso ti schiacciava il petto e un nodo ti serrava la gola, mentre capivi che forse ti eri illusa, che forse quello che provavi non era mai stato ricambiato, o forse nemmeno capito.

Con gli occhi lucidi, senza più trovare parole, avevi abbassato lo sguardo e mormorato delle scuse, quasi soffocando nella vergogna. Ti eri inchinata più volte, nel tentativo di scomparire, di mostrare quanto eri dispiaciuta per l'audacia delle tue parole. Poi, senza alzare di nuovo lo sguardo, eri scivolata dietro la porta del tuo appartamento, quello che condividevi con tua madre.

Appena chiusa la porta, le lacrime erano finalmente sgorgate libere, bagnandoti le guance mentre ti lasciavi cadere con la schiena contro il muro, abbracciando le ginocchia.

Quando era iniziato?

Difficile dirlo. Forse in un giorno d'estate, dieci anni prima, quando ancora eri una bambina dai capelli arruffati e dalle ginocchia sbucciate.

Ti eri trasferita in quel palazzo con tua madre, portandovi dietro poche valigie e un futuro incerto. Fu allora che lo avevi notato per la prima volta,  Nanami, il vicino di casa dall'altra parte del pianerottolo. Lui, con quei capelli biondi che brillavano alla luce fioca del corridoio, e un'espressione sempre pacata, attenta. All'inizio era solo una presenza lontana, una figura discreta che incrociavi ogni tanto, fino a che la sua gentilezza non cominciò ad avvicinarsi sempre di più, a diventare una presenza costante, quasi quotidiana.

|𝐂𝐮𝐫𝐬𝐞𝐝 𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭𝐬| ❥ Character 𝚇 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora