18+ !explicit content! I temi affrontati sono abbastanza forti, quindi perfavore, se non ti piace il genere, o ritieni di non riuscire a sopportare scene di questo tipo, non leggere!
PS: Suguru in questa mini storia è una bruttissima persona piena di traumi. Ricordiamoci che ha pur sempre sterminato un intero villaggio, ergo, io ho sempre pensato anche ad un suo lato degenerato. Non odiatemi per questo ಥ_ಥ
|𝐓𝐡𝐞 𝐠𝐢𝐫𝐥 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐛𝐚𝐬𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭|
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝐒𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞
Era passato tanto tempo da quando avevi potuto gustare la sensazione dell'acqua che scorreva sulla tua pelle, e il solo pensiero di una doccia ti faceva rabbrividire di desiderio. Sapevi che saresti stata disposta a fare qualsiasi cosa pur di avere anche solo un istante di conforto e pulizia. Ma anche quel desiderio sembrava un lontano miraggio, mentre ti trovavi prigioniera di quel ciclo senza fine di terrore e umiliazione. La tua mente lottava per trovare un barlume di speranza, ma ogni giorno che passava, sembrava portarti sempre più vicino al precipizio della follia.
Questo perché era da qualche mese che dal nulla, avevi cominciato a sentirti sempre più spossata. Inizialmente avevi dato colpa alla tua situazione deplorevole, ma quando notte dopo notte, avevi visto quell' orrenda figura entrare con Suguru nel seminterrato, avevi cominciato a volerti svegliare da quell'incubo il prima possibile.
Avevi nascosto tutto a Suguru, eri convinta che fosse solo un brutto scherzo della tua testa, che presto sarebbe passato... Ma più il tempo passava, più quella creatura si ingrandiva. Eri in grado di sentirne i passi, nel buio della stanza, e di sicuro, se la storia fosse andata avanti, lo sapevi, la situazione sarebbe peggiorata.
Quella notte la creatura si era rannicchiata in un angolo quando Suguru l'aveva guardata con un sopracciglio alzato.
Era entrato nel seminterrato più tardi del solito, e in qualche modo lo sapevi, lo stava facendo apposta, voleva farti cedere, farti confessare che sì, riuscivi a vederla.
Ma tu eri cocciuta e lui determinato.
«Qualcosa non va?», te lo aveva domandato mentre ti faceva salire le scale, e tu, avevi risposto che andava tutto bene.
Com'era vile da parte sua, fare una domanda di cui sapeva già la risposta. Non aveva fatto altro che sorridere alla tua impacciataggine.
La luce argentea della Luna filtrava attraverso la finestra, illuminando il cammino verso il piano superiore. Ti eri fermata per un istante, afferrata da un misto di ansia e incredulità, prima di riprendere la salita, con l'uomo misterioso che camminava dietro di te.
Il mostro che ti aveva tormentata tutto il giorno, era rimasto ben distante da Suguru, cominciavi a chiederti perché.
Ne sembrava spaventato, e mentre assimilavi questo fatto, sentivi le urla disperate di quella cosa chiamare il tuo nome.
