Shiiiiit, ho avuto la brillante idea di scrivere una storiellina cupa su questo maledetto maggiordomo.
Nessuna scusa, chi ama Black Butler deve leggere💀
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𝓜𝔂 𝓵𝓪𝓭𝔂 |𝔖𝔢𝔟𝔞𝔰𝔱𝔦𝔞𝔫 𝔵 ℜ𝔢𝔞𝔡𝔢𝔯|
Rubare era sbagliato, lo sapevi bene.
I tuoi genitori, sempre benestanti, ti avevano insegnato fin da piccola a rispettare le leggi e a vivere secondo principi morali rigidi. Ma da quando la tua famiglia era precipitata nella disgrazia, costretta a vivere tra le strade pericolose e sporche di Londra, seguire quelle regole era diventato un lusso che non potevi più permetterti. La povertà e la disperazione avevano trasformato la ragazza di buona famiglia che eri, in qualcuno che non avresti mai immaginato di diventare: una profanatrice di tombe.
Avevi sospirato, il badile stretto nella tua mano, mentre dissotterravi l'ennesima bara della nottata. Le mani, coperte di terra, tremavano leggermente per la fatica e il freddo della notte. Il sudore scivolava lungo la fronte, mescolandosi alla sporcizia che si era accumulata sul viso. Ogni colpo di badile era un promemoria doloroso della tua situazione disperata, ma non avevi scelta.
Fino ad ora eri stata sorpresa solo da qualche ratto, liquami di vario genere, larve, qualche dente d'oro. La paura di essere scoperta era una costante compagna, un'ombra che ti seguiva in ogni movimento. Tuttavia, il timore dei "padroni" che ti aspettavano nella carrozza a Rose Street era ancora più grande. Se avessi tardato anche solo di un minuto, ti avrebbero picchiata a morte. E quella era una prospettiva che non potevi permetterti di affrontare.
Era sicuramente un lavoro del cazzo quello, ma potevi seriamente pensare di prostituirti? Era pur sempre un'opzione, ma si sapeva che la Londra del 1800 pullulava di malattie sessualmente trasmissibili, e di certo non volevi finire come lo vecchio zio Barnaby, consumato dalla sifilide. Avevi inasprito i lineamenti, buttando fuori la lingua in segno di disgusto: un altro topo si era materializzato tra le assi della bara che stavi scavando.
Il piede di porco nella tua mano cercava di alzare il legno spesso della bara. Era bianca, segno che probabilmente si trattasse di un ragazzino, ricco per giunta. L'oro intarsiava ricamando la parte frontale, le croci gotiche erano elaborate, preziose. -Prenderai pure quelle e le metterai nel tuo sacco-.
Il sacco stesso era già pieno di oggetti trafugati: candele di cera, croci d'argento, qualche gioiello sparso. Ogni pezzo raccontava una storia di dolore e di perdita, e ora sarebbero serviti solo a prolungare la tua misera esistenza.
Ti sentivi uno schifo, eri caduta così in basso dal profanare la tomba di un bambino? Avresti voluto piangere, ma non c'era tempo per questo. Il pensiero di tua madre e tuo padre, che ti avrebbero sicuramente disapprovato, ti attraversò la mente come una lama affilata. Ma non potevi permetterti il lusso della moralità. I tuoi "padroni" non aspettavano.
