Il mattino seguente mi alzai più energica del solito, grazie al pensiero che di lì a poco avrei finalmente rimesso le mani sul mio adorato Medaglione.
Bastian aveva detto che sarebbe passato durante la mattinata, prima della scuola, per cui alle sette in punto stavo già facendo colazione, aspettando con ansia il suono del campanello, sapendo che da lì a qualche minuto avrebbe certamente cominciato a suonare.
E sarebbe bello poter dire che andò effettivamente così, peccato che, all'alba delle undici, era ancora tutto completamente in silenzio.
Tranne che per il mio cellulare ovviamente, che non la smetteva di vibrare da quella mattina.
Quella era oramai, la routine giornaliera, da quando avevo cominciato a evitare un certo moretto dagli occhi cioccolatosi.
Tyler non la smetteva di assillarmi, da quando aveva avuto quell'uscita infelice.
A nulla erano valsi i consigli delle mie amiche.
Sapevano che avevo solo bisogno di spazio per sbollire, e avevano cercato di farglielo capire in tutti i modi, ma il nulla.
Era più cocciuto di un mulo.
Era addirittura arrivato a farmi persino recapitare dei girasoli, i miei fiori preferiti, che ora facevano bella mostra di loro in un meraviglioso vaso blu, posto sul piccolo tavolino del mio salotto/open space.
In realtà, l'avevo già perdonato.
Non riuscivo a tenergli il broncio troppo a lungo, e capivo che fosse rimasto ferito, dal fatto che non gli avessi mai detto nulla di Sebastian, né della mia vita passata, anche se per ovvi motivi, molte cose dovevano continuare a rimanere un segreto.
Ma la sua reazione era stata esagerata.
Per quanto fosse sempre stato molto iperprotettivo con tutte noi, considerandoci quasi di sua proprietà, ciò non gli dava nessun diritto di alterarsi così.
Sembrava quasi più un fidanzato geloso, che un amico ferito.
Ero rimasta molto sorpresa e spiazzata da questa sua reazione, ma potevo comunque capire la sua gelosia, dettata probabilmente dalla paura che, una volta tornato Bastian, io l'avrei relegato ad amico di scorta, eliminando questi quasi tre anni di amicizia.
Cosa letteralmente impossibile.
Il solo pensar di poterlo perdere, mi stringeva il cuore in una morsa e mi bloccava il respiro.
Era diventato una parte troppo importante della mia vita, e lo sarebbe rimasto per molto tempo ancora.
Ma non avrei comunque tollerato altri atteggiamenti di quel tipo.
A quanto pareva però, quel giorno era più caparbio del solito, continuando a far vibrare e suonare il mio oramai esausto telefono, pure mentre preparavo da mangiare.
Anche per loro, doveva essere ora della pausa pranzo oramai.
Stavo scolando la pasta per buttarla nella padella delle zucchine, quando uno squillo diverso dal solito quasi non mi fece rovesciare tutto.
Era passato alle chiamate non stop ora.
Meraviglioso.
Quando, dopo l'ennesimo acuto delle BlackPink, quasi non sparpagliai la mia buonissima pasta e zucchine per tutto il pavimento, gettai la spugna e decisi di rispondere.
- Ma che razza di problemi mentali hai?! – Urlai esasperata.
- Lex, finalmente! Non hai idea di quanto mi dispiaccia! Ti giuro che non volevo dire quelle cose! La mia maledetta bocca si è mossa da sola senza collegarsi al cervello! Ti giuro che non pensavo davvero ciò che ho detto, ti prego di credermi. È solo che sei la mia migliore amica e...tengo troppo a te, e accorgermi di conoscerti meno di quel...tipo appena arrivato... Dio mi si era annebbiato il cervello tuto qui. Sono un Cazzone lo so...ma ti prego, ti prego, credimi, non volevo assolutamente ferirti...chiedimi tutto quello che vuoi e lo farò. Sarò il tuo zerbino, ti porterò i libri in classe, mi vestirò da donna, ballerò la rumba con il tutù a mensa, ti comprerò un pony...qualsiasi cosa, ma, ti prego, torna a scuola... ci manchi...mi manchi...- concluse lui sospirando dolorosamente.
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The Medallione - The Elemental Series
Fantasy#COPIA CARTACEA E EBOOK DEL ROMANZO DISPONIBILI IN FORMATO INTEGRALE SU AMAZON # La vita di Alexis Hamilton scorreva tranquilla tra scuola, lavoro ed il suo gruppo di fidati amici: Michelle, Erika, Luke ed i gemelli Ashley e Tyler Benson. Quello che...