Capitolo 13

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Il Mattino seguente mi sveglia super energica.

Potevo finalmente andare a scuola, avevo di nuovo il mio Medaglione, e nessuno al momento sapeva fossi ancora viva.

Che cosa potevo volere di più?

Lo scoprii esattamente quindici minuti dopo, quando uscendo da casa, trovai i gemelli Benson ad aspettarmi, comodamente seduti sull'Aston Martin nera, appartenente al gemello playboy.

Accidenti! Adoravo quella macchina.

E il signorino lo sapeva bene.

In quel momento però, stavo adorando ancora di più, il dolce profumo di quelle che scoprii essere Brioches appena sfornate, provenienti dal sacchetto che mi stava sventolando davanti, quella carogna d'un giocatore.

- Dato che oggi, finalmente ci onori di nuovo della tua presenza, abbiamo pensato che un passaggio, fosse d'obbligo no? – Mi sorrise Ash abbracciandomi.

- Ma sappi che l'idea della colazione è solo ed esclusivamente mia – Aggiunse Ty, guardandomi da sotto le ciglia, titubante.

Era chiaro che si sentisse in imbarazzo per come si era comportato l'ultima volta, e con quel viso triste, e l'aria abbattuta, non fece altro che addolcire ancora di più il mio cuore già provato.

Così, senza pensarci due volte, lo raggiunsi con poche falcate, e gli gettai le braccia al collo, stritolandolo in un abbraccio da orso.

Per un momento, rimase sbigottito, con il braccio ancora teso in avanti, con in mano il sacchetto con le profumate prelibatezze.

- Sei davvero la persona migliore che potessi incontrare...Ti voglio bene... – Gli sussurrai all'orecchio.

E anche lui si sciolse come burro sfrigolante in padella, rispondendo al mio abbraccio, schiacciandomi con le sue braccia forti, e nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.

Lo sentii inspirare forte, prima di parlare.

- Non hai idea di quanto te ne voglia io...- Sussurrò flebilmente - ...allora...sono perdonato? – Continuo tirando su la testa, avvicinando il viso al mio a tal punto, che i nostri respiri quasi si mescolarono.

I capelli d'ebano gli ricadevano spettinatamente sulla fronte, oscurandogli un poco la vista, e donandogli un'aria davvero sexy; mentre la pelle liscia della mascella, invitava a lasciarci una piccola scia di baci, contornando anche la piccola cicatrice che aveva sul mento, ricordo di una caduta dalla bici, avvenuta quando aveva sei anni; fino poi ad arrivare a quella bocca invitante, e risalire lungo il profilo del suo naso miracolosamente dritto, nonostante i brutti scontri durante le partite o gli allenamenti, per posarsi infine, sulla ruga d'espressione che gli si formava tra le sopracciglia, ogni volta che mi fissava con quello sguardo da cagnolino bastonato.

Il mio cuore prese a battere a mille a quei pensieri davvero inaspettati, e, quando i nostri occhi s'incatenarono, sentii il respiro farsi irregolare.

Lui se ne accorse, e un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra carnose e perfette, costringendo il mio sguardo a fissarsi su di esse.

Ok, seriamente mi stava succedendo qualcosa.

Un sonoro sospiro, ruppe fortunatamente la mia trance, anche se non seppi mai dire chi dei due lo rilasciò, ma bastò finalmente, a farmi riacquisire l'uso della parola.

- Si...- Sussurrai in maniera impercettibile.

Il sorriso sul viso di Tyler si fece accecante, e mi sollevò letteralmente da terra, facendomi girare come una trottola, e cominciando a ridere di gusto, facendomi sorridere di rimando.

The Medallione - The Elemental SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora