Fu incredibilmente strano.
Non che non mi fosse già capitato di cavalcare un Elementale, ma farlo in uno stato di semi incoscienza, in una delle città più popolose dell'America meridionale, e per di più in pieno giorno, era stata una delle cose più pazze successe ultimamente.
Non ricordai bene il tragitto verso la meta.
Solo quando stramazzai sulla coscia malandata, cosa che mi strappò inevitabilmente un gemito di dolore, mi resi conto di essere atterratta su d'un balcone.
La fortuna era una vera stronza.
- Ma che diavolo succ...Alexis?! Cosa cazzo è successo?! - Sentii Ty in lontananza urlare.
- Un bel casino, ecco cosa. - Dissi cercando di sorridere, quando lui entrò nel mio campo visivo.
Avevo la vista talmente annebbiata che l'unica cosa che riuscii a distinguere furono i suoi occhi color del cioccolato fuso, pieni di preoccupazione.
- Cristo ma cosa hai combinato... - Esalò tremante accucciandosi verso di me, cercando subito di valutare la gravità delle mie ferite.
- Scusa l'entrata in scena poco raffinata, ma ho avuto un piccolo contrattempo venendo qua. - Mormorai roca, mentre lui mi aiutava a mettermi seduta.
- Dobbiamo portarti immediatamente in ospedale. Hai bisogno di sicuramente vari punti e Dio solo sa che altre contusioni hai. - Esclamò greve, esaminando la mia ferita alla tempia.
Senza dire una parola, si avvicinò al suo comodino e ne estrasse una confezione chiusa di kleenex, la aprì di prepotenza estraendone una buona manciata, e li premette con decisione sulla mia fronte, applicando pressione con fermezza.
- Voglio davvero sapere, perché tieni una scatola di fazzoletti sul comodino? Ero convinta non avessi bisogno di sessioni in solitaria o sbaglio? - Scherzai flebilmente cercando di stemperare la situazione.
Ty però, non era decisamente nel mood.
Non l'avevo mai visto tanto furioso in vita mia.
Potevo notare la linea dura della sua mascella irrigidita, a causa dei denti stretti, lo sguardo talmente cupo, che il nocciola cioccolato dei suoi occhi era oramai diventato del più scuro dei fondenti.
Non disse una parola, mentre continuava ad affaccendarsi intorno a me, piazzandomi dei cuscini dietro la schiena e pulendo alla bell'e meglio le altre ferite con una delicatezza spiazzante, ma questo mi dava solo una migliore visuale sulle sue narici dilatate all'inverosimile, e delle sue spalle tese e nervose.
Mi lasciò sola qualche secondo, ma solo per andare a recuperare il kit del primo soccorso che teneva imboscato nel suo bagno, lo aveva nascosto lì anni prima per rattopparsi dopo alcune risse, che puntualmente finiva lui per scatenare.
- Ty...non posso andare in ospedale...- Sussurrai mentre lui cominciava a disinfettare i vari tagli. - E nessuno deve sapere come mi sono procurata queste. - Continuai indicandomi.
- Centra quello spostato di tuo fratello vero? - Sputò fuori a fatica, irrigidendosi.
- Si - Fiatai.
L'adrenalina della battaglia che mi aveva dato lo stimolo per arrivare vigile fin lì, stava oramai cedendo il passo al dolore e alla stanchezza, rendendo i miei movimenti ancora più fiacchi e rallentando il mio processo di pensiero.
Sapevo che avrei perso conoscenza a breve, ma avevo bisogno che Bastian sapesse cosa fosse successo, in modo da poter ripulire il casino che avevamo combinato Jeremy ed io.
Non potevamo permetterci che i Mortali cominciassero a fare domande scomode, attirando non solo l'attenzione su di noi in particolare, ma anche su tutto il nostro mondo.
Perché come diavolo la si poteva spiegare una stalattite gigante, con 40° all'ombra?
Quindi feci violenza su me stessa, e raccolsi le ultime energie che mi erano rimaste, per spiegare il tutto a Ty.
- Ora, devi ascoltarmi attentamente. Perché fra qualche minuto certamente, perderò conoscenza. Ma ho bisogno che tu dica a Bastian cosa è successo, perché non possiamo permetterci che i Mortali lo scoprano. - Sospirai decisa.
Mi accorsi di avere la sua più totale attenzione, perché si congelò per un istante, con il batuffolo di carta a qualche millimetro dalla mia guancia emaciata.
- Jeremy mi ha pedinato mentre venivo qua. Ho cercato di seminarlo, e credevo di avercela quasi fatta, ma me lo sono ritrovato davanti alla vecchia piantagione di cotone dei Cohen e ci siamo scontrati. - Espirai sofferente.
Il dolore alla spalla si stava facendo insostenibile, ed anche solo rimanere seduta era diventata una fatica immensa.
- Direi che scontrati, è l'eufemismo dell'anno. Di pure che ti ha quasi ammazzato. - Disse a denti talmente stretti, che riuscivo a sentirli scricchiolare da li.
- Fidati che anche lui non era messo meglio quando sono scappata. - Mormorai cercando di sorridere, ma mi riuscì solo una smorfia sbilenca, che non convinse nessuno.
- Il punto non è com'è messo lui. Ma come sei ridotta tu. Cazzo a che diavolo serve allora quel gatto gigante che ti porti appresso eh?! Non era il suo lavoro proteggerti?! Porca puttana Alex potevi morire te ne rendi conto!? - Urlò lui irato.
E, senza preavviso, mi strappò i rami che ancora spuntavano malefici dalla mia coscia, provocandomi un gemito di dolore inverosimile che mi rivoltò lo stomaco, e mi accasciai su me stessa per riuscire a riprendere fiato.
- Fammi indovinare, ti stai vendicando per averti fatto prendere un infarto piombando così? - Boccheggiai.
- Un po'. - Rispose burbero, pulendo però con enorme delicatezza il foro profondo provocato dallo spessore del ramo.
Sembrava essersi leggermente calmato dopo lo scoppio, ma sapevo che si era solo sgonfiato a causa della mia espressione sofferente.
- Comunque, devi avvisare Seb. Non solo per ripulire il macello che abbiamo combinato, ma anche per controllare che fine ha fatto Jeremy. Avrà anche cercato di uccidermi, ma nessuno si merita l'Estrazione...- Dissi rabbrividendo al sol pensiero, sentendo i miei muscoli cedere sempre di più, e le mie palpebre cominciare a farsi sempre più pesanti.
- Cos'è ora quest'Estrazione? - Sbuffò lui sovrappensiero, finendo di legare la garza sterile che aveva avvolto con dolcezza intorno alla mia gamba.
- Un rituale barbarico, ecco cos'è. Meglio mille volte morire che venire Estratti...- Sussurrai con gli occhi già semi chiusi, sentendo l'oblio cominciare a trascinarmi verso di se.
Ty se ne accorse e mi prese delicatamente in braccio, cercando di non premere sulla gamba e sulla spalla ferita, e mi depose con delicatezza sul suo morbido e comodo letto.
Cercai di mormorare un ringraziamento in ritorno, ma tutto quello che ne uscì furono solo dei suoni indistinti e biascicati, segno che oramai nessuna parte del mio corpo, rispondeva ai miei comandi.
Eppure, mentre mi abbandonavo totalmente all'incoscienza, giurai di aver percepito una leggera pressione sulle mie labbra, mentre un lontano sussurro, si andava a sistemare insieme all'intricato groviglio d'insensatezze nel fondo della mia mente.
- Non dirlo mai...sarei perso senza di te...-.
Nota Autrice:
Eccoci qui freschi con la seconda parte!
Capitolo un pò corto ma ogni tanto ci sta direi XD.
La nostra Lexi è conciata proprio male, ma per fortuna Ty si prenderà sicuramente cura di lei XD
Non credete???
Aspettate e vedrete ;-)
Un'Abbraccio!
Lory_Inwonderland
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The Medallione - The Elemental Series
Fantasy#COPIA CARTACEA E EBOOK DEL ROMANZO DISPONIBILI IN FORMATO INTEGRALE SU AMAZON # La vita di Alexis Hamilton scorreva tranquilla tra scuola, lavoro ed il suo gruppo di fidati amici: Michelle, Erika, Luke ed i gemelli Ashley e Tyler Benson. Quello che...