Mi sveglia di soprassalto sudata e ansante.
Non avrei voluto rivivere quel momento, ma sembrava che il mio subconscio non fosse esattamente d'accordo con me, poiché quella notte aveva deciso di suggerirmelo ugualmente.
Ma d'altronde, andavo raramente d'accordo con lui.
Sapendo che non mi sarei riaddormentata molto presto, decisi di alzarmi a bere un bicchier d'acqua.
La sveglia luminosa sul mio comodino segnava le 2.
Fantastico, ennesima nottata insonne.
Mi diressi svelta in cucina, con la speranza di riuscire a riprendere sonno il prima possibile, ma sapevo che non sarebbe stato facile, data la persistente sensazione di disagio che avvertivo alla bocca dello stomaco.
E non quella del tipo 'cacchio, ho mangiato cipolla e devo incontrare quel ragazzo carino', ma di quelle che riescono ad attanagliarti il cuore nella loro gelida morsa, costringendoti a vivere in uno stato perenne di agitazione.
Come se non fossi già abbastanza, ansiotica di mio.
Sapevo per esperienza, che ciò non avrebbe portato assolutamente nulla di buono.
Ma sperai fosse solo una cosa passeggera, per cui scacciai prepotentemente via quella sensazione, cercando di seppellirla in un angolino buio e recondito della mia mente.
Non avevo la minima idea di ciò che sarebbe accaduto nei giorni a venire, per cui non guardai fuori dalla finestra spalancata, quando ci passai davanti.
Dopotutto era normale trovarla cosi, considerato che erano i primi di settembre e il clima a New Orleans era caldo e afoso, come in ogni città nel sud della Louisiana.
Ma se solamente avessi fatto più attenzione, mi sarei accorta che quella sera, l'aria di solito calda e umida, era quasi elettrica, magica oserei dire, e lassù, minacciosa e insolita, c'era la luna più luminosa che molti dei cittadini, soprattutto i più anziani avessero mai visto.
Sorseggiando il mio bicchiere colmo d'acqua gelida, mi poggiai al lavandino, godendomi così una visuale perfetta sul mio notevolmente ridotto appartamento.
Sembrava vi fosse passato il diavolo della Tasmania, da quanta confusione regnava; peccato che, tra il mio lavoro al ' The crazy frogs ' e la scuola, il tempo per riordinare era davvero scarso.
Avrei dovuto farlo alla fine....
Procrastinavo da così tanto tempo, che oramai i miei vestiti, si erano affezionati alla mobilia.
Decisi che mi sarei messa d'impegno il giorno successivo, ma il fulminio ricordo del mio turno di lavoro al locale, zittì la piccola scintilla di decisione che si era accesa in me.
'Vorrà dire che resterà così un altro po'' pensai sogghignando.
Non volevo assolutamente perdere una giornata di lavoro, volevo mettere via più soldi possibili per essere pronta ad ogni evenienza, oltre al pensiero del futuro College.
Così, pensando alla levataccia che mi sarebbe toccata da lì a cinque ore, decisi di tornare a letto.
Ricontrollai quell'infernale scatola assordante chiamata sveglia, giacché la mia incredibile sbadataggine mi aveva procurato, più di una volta, lavate di capo della durata di sermoni da quella svitata del mio capo, proprio perché mi era capitato di dimenticarmi di cariarla.
La rimisi sul piccolo comodino guardandola malefica, e non appena toccai il cuscino, mi addormentai profondamente.
***
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The Medallione - The Elemental Series
Fantasi#COPIA CARTACEA E EBOOK DEL ROMANZO DISPONIBILI IN FORMATO INTEGRALE SU AMAZON # La vita di Alexis Hamilton scorreva tranquilla tra scuola, lavoro ed il suo gruppo di fidati amici: Michelle, Erika, Luke ed i gemelli Ashley e Tyler Benson. Quello che...