Tirai il mio trolley di malavoglia, mentre ci avvicinavamo al Gate numero tre, dal quale partivano i voli internazionali.
Il Louise Armstrong International Airport, era una struttura ampia e piena di vita, nella quale eleganti uomini d'affari con le loro ventiquattr'ore si scontravano con turisti zelanti pronti a folleggiare nelle notti di passione, della città in cui la magia abbondava.
Mi sistemai meglio la borsa a tracolla che portavo, sapendo già che ci attendeva un lungo viaggio, per questa ragione avevo caricato il mio Ipod, e mi ero munita di ben due libri, nel caso la noia fosse stata troppa.
In più amavo troppo rileggere Carroll, ogni volta che ne avevo la possibilità.
Bastian al mio fianco sbadigliava sonoramente, passandosi una mano tra i capelli da letto che aveva.
Avremmo viaggiato di notte visto il fuso di sei ore e la durata del viaggio, permettendoci così di arrivare li intorno al primo pomeriggio, e visto che lui mal sopportava dormire in aereo aveva pensato di dormire prima, pensando così di risolvere il problema.
Cosa che di certo non avrei avuto io, vista l'agitazione che mi aveva assalito da quando avevamo lasciato Casa Alderton.
Ero rimasta da loro per tutto il tempo antecedente la partenza, tornando a casa solo per prendere qualche vestito di ricambio, e chiudere tutto in vista dell'imminente viaggio.
Avevo anche informato Marilyn che mi sarei dovuta assentare per qualche settimana per motivi personali, e che mi dispiaceva immensamente averle dato così poco preavviso, rassicurando che una volta tornata, sarei stata più operativa che mai.
Lei mi aveva sorriso dolcemente, abbracciandomi forte, dicendomi che sarebbe andato tutto bene, e che potevo prendermi tutto il tempo che volevo, cosa che mi fece storcere il naso.
Perché tutta quella storia profumava della deliziosa acqua di colonia di Zio Ben.
Da quando era arrivato a New Orleans, aveva cercato di parlare con tutti quelli che potessero conoscermi, oltre ovviamente a presentarsi a scuola, cosa che mi aveva letteralmente fatto uscire gli occhi dalle orbite.
Sapevo sarebbe venuto, ma non che sarebbe spuntato in caffetteria per un saluto!
E così aveva conosciuto i miei amici.
Inutile dire che Erika e Michelle gli avevano fatto gli occhi dolci tutto il tempo, nonostante la differenza d'età, mentre Ashley era stata estasiata di conoscerlo, e avevano discusso di un sacco di cose, dall'arte alla storia.
Sembravano quasi due letterati di Oxford in procinto di prendere un The assieme.
Lucas anche aveva fatto breccia nel cuore dello Zio, e non solo perché era un grande giocatore di Lacrosse, ma anche perché metteva sotto Bastian non stop durante gli allenamenti.
Mio Zio sapeva essere veramente sadico con suo figlio, quando voleva.
L'unico momento di tensione fu quando conobbe Tyler.
Esattamente come aveva fatto suo figlio in precedenza, l'aveva squadrato dalla testa ai piedi, prima di proferire parola.
- Tu saresti? – Aveva chiesto altezzoso, osservando Ty con circospezione.
- Tyler Benson, signore. – Aveva esclamato Ty con sguardo di sfida.
Si erano fissati per un lungo istante, prima che Zio Ben irrompesse in un sorriso, porgendo la mano a Ty, che la strinse confuso.
Era stato molto strano, ma non ci avevo dato molto peso.
Tyler invece, mi aveva bombardato di domande su di lui, una volta avuta la possibilità.
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The Medallione - The Elemental Series
Fantasia#COPIA CARTACEA E EBOOK DEL ROMANZO DISPONIBILI IN FORMATO INTEGRALE SU AMAZON # La vita di Alexis Hamilton scorreva tranquilla tra scuola, lavoro ed il suo gruppo di fidati amici: Michelle, Erika, Luke ed i gemelli Ashley e Tyler Benson. Quello che...