Capitolo 24

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Quando il mattino seguente, ripresi conoscenza, Bart fu di parola.

Facemmo colazione, e ci avviamo a casa mia, controllando ovviamente di non essere seguiti nel tragitto.

Idem per entrare in casa.

Mi sentivo un sacco, un agente segreto.

Entrò in casa prima Bart, per fare un giro di ricognizione, lasciando noi ad aspettare sul pianerottolo.

Una volta appurato che era tutto in ordine, ci intrufolammo tutti, e fui immensamente felice di potermi gettare sul mio amatissimo e sgangherato divano.

- Bene, e adesso? - Chiese Bastian venendo a sedersi di fianco a me.

- Ora mettiamo in atto le misure di sicurezza. - Disse Bart dalla sua posizione vicino al divano, e cominciò a fischiettare il motivetto che avevo cantato un paio di settimane prima al Saint J. Solo con una nota più ritmata e coinvolgente.

La temperatura della stanza cominciò pian piano a calare, tanto che della brina, cominciò a formarsi sulle finestre e sulle altre superfici riflettenti, spargendo luccichii ovunque.

Mi sentii come nel castello di Elsa.

Ed ovviamente, il mio Medaglione batteva a ritmo del gelo, a causa del mio Nucleo.

Infatti, se avessi dovuto essere etichettata, ero un Glacies, in altre parole un Elementale del ghiaccio.

Nonostante io avessi sempre eccelso nell'evocazione di ogni Elemento, fin da molto piccola, mostrando quindi un potere versatile, e sicuramente più potente della norma, il mio Nucleo era comunque di ghiaccio, motivo per il quale, nei momenti di pericolo, esattamente com'era successo nel bagno del River, era lui a manifestarsi da solo e con prepotenza.

Probabilmente era per quello, che Bart aveva scelto Glea, perché essendo il mio Elemento di dominio, avrebbe accettato volentieri di aiutarmi, ed io non avrei avuto problemi a controllarmi in caso d'attacco.

E fu così che il Weekend passò pigramente.

Io e Glea ci crogiolammo nell'ozio e nel cibo, poiché era il mio fine settimana libero.

Peccato però, non avessi programmato come avrei fatto il lunedì mattina seguente.

Ovvero: come avrei potuto portare a scuola una tigre bianca, senza che nessuno mi arrestasse, per contrabbando e maltrattamento di una specie in via d'estinzione?

Bè semplice, ero convinta che almeno a scuola, mi avrebbe lasciata andare per conto mio.

A quanto pareva, no.

E mi fu incredibilmente chiaro, quando una volta finito di prepararmi, la vidi arrivare con passo felpato, e sedersi di fronte alla porta quel lunedì mattina.

- Ehm Glea...scusa...ma dovrei passare - Dissi cercando di spostarla per aprire la porta.

Il felino si alzò con grazia, permettendomi di aprire la porta.

Ma quando la spalancai, e lei cercò di uscire con me, la richiusi di scatto guardandola con tanto d'occhi.

- Non puoi venire con me. - Le imposi.

Lei mi guardò arricciando il naso, chiaramente annoiata dal mio comportamento.

- Senti, lo so che devi tenermi d'occhio, davvero, ma non posso portarti a scuola, non così. - Continuai indicandola. - Sarò al sicuro in mezzo ai miei compagni, e ci sarà anche Sebastian. In più, dopo ho il turno al locale, come potrei spiegare la tua presenza a Marylin? - Finì soddisfatta della mia spiegazione.

The Medallione - The Elemental SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora