Capitolo 48

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Osservai per qualche altro minuto il corpo senza vita di Jeremy con occhi vacui, prima di girarmi per capire a che punto erano gli altri.

Vidi Bastian e Bart mettere al tappeto rispettivamente altri due assassini, mentre gli Elementi si stavano facendo bellamente gli affari loro, giocando o saltellando per la radura.

Sembravano bambini al parco giochi, più che fortissimi Elementi della natura.

Feci un respiro profondo, placando la tempesta di neve che mi avvolgeva, che nel giro di pochi minuti si estinse, riportando anche la temperatura circostante ad un valore normale per la stagione.

L'adrenalina mi teneva ancora in piedi per fortuna, visto il casino che avremmo dovuto ripulire.

Mi avvicinai ai due inglesi zoppicando, premendo una mano sulla spalla ferita, che fortunatamente sanguinava un poco meno.

Erano entrambi molto scarmigliati, con i capelli scompigliati e qualche taglio qua e la, ma sembravano stare decisamente meglio di me.

Bart, con il completo oramai disastrato, aveva un appariscente taglio sulla guancia, ma per il resto sembrava star bene.

Bastian invece, aveva uno zigomo gonfio e la camicia leggermente strappata a livello della spalla.

Alla fine quella che se l'era vista peggio, come sempre, ero stata io.

- Come si sente Milady? – Mi chiese Bart stancamente, passandosi un fazzoletto ricamato sul viso umido di sudore.

- Domanda di riserva? Comunque grazie infinite Bart. Senza di te, non ce l'avrei mai fatta. – Sussurrai cominciando ad accusare il dolore e la stanchezza.

Bastian si schiarì rumorosamente la gola, guardandomi poi con un sopraccigli inarcato.

- E grazie anche a te Sebastian. Se non avessi rotto la promessa che mi avevi fatto...- Rabbrividii ripensando al corpo di Jeremy che mi premeva a terra, alle sue mani sui miei polsi, e al suo respiro disgustoso sul mio collo.

Mi grattai involontariamente i polsi, quasi a cercar di cancellare la sua presa dalla mia memoria.

-...Non so cosa sarebbe successo. – Deglutii a fatica.

Lui mi fisso con sguardo intenso, mentre una marea di emozioni sguazzava in quelle iridi blu che tanto adoravo, prima di avvicinarsi e stringermi a se con delicatezza.

M'irrigidii immediatamente, mentre i flash di altre mani e un altro profumo di un altro corpo si palesavano davanti ai miei occhi.

Bastò però, osservare le sue mani carezzarmi il viso, e riconoscere il suo calore talmente familiare da farmi star male che strinse il mio corpo, che mi permise di rilassarmi, e abbandonandomi completamente all'abbraccio.

- Non sarebbe successo nulla, perché sarei arrivato comunque. Ti avevo già avvertito o mi sbaglio? Ora che ti ho finalmente ritrovata, non ho la minima intenzione di perderti di nuovo. – Mi sussurrò dolcemente all'orecchio.

E a quelle parole, ruppi gli argini, concedendomi un meritato pianto liberatorio, lasciando fluire dal mio corpo, tutto il terrore, tutta l'ansia, tutta la preoccupazione e tutta l'apprensione che non mi ero concessa di provare prima.

Rimanemmo così alcuni minuti, mentre sentivo Bart affaccendarsi intorno a noi, probabilmente cominciando a ripulire la scena del crimine, disseminata ora di cadaveri.

Se pensavo a come, solo qualche ora prima, stavo ridendo beatamente con i miei amici, mentre ora camminavo s'un mare di morti, il surrealismo della situazione mi sconcertava totalmente, mettendomi però di fronte ai due lati della medaglia della mia vita.

The Medallione - The Elemental SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora