Capitolo 23

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- Ehi piccola, svegliati, siamo arrivati. -

La voce di Bastian bucò la nebbia dei miei sogni confusi, trascinandomi di nuovo alla realtà.

- Scusa, mi sono addormentata. - Dissi smontando dall'auto ancora assonnata.

Le troppe emozioni miste all'attacco di panico mi avevano spossato molto, e il cullare del veicolo, aveva fatto da calmante sui miei nervi ancora troppo provati, sprofondandomi nell'incoscienza.

Riacquistai velocemente lucidità però, quando mi accorsi che non eravamo di certo, di fronte casa mia.

- Benvenuta nella mia umile dimora! - Esordì Seb allegro, aprendo le braccia.

Di umile, quella vista non aveva assolutamente nulla.

Ci trovavamo di fronte ad una villa d'epoca vittoriana, strutturata su due piani, color Champagne, con una balconata superiore che affacciava sul rigoglioso giardino di rose e camelie, e sulla fontana di marmo bianco raffigurante due cherubini, dalle cui ali partiva un getto d'acqua che ricascava elegantemente nella grande vasca circolare, che spiccava al centro del verde lussureggiante.

Alte siepi e alberi sempreverdi, costeggiavano il sentiero di ciottoli bianchi che portava al portone d'ingresso.

- Mi hai portato a casa tua? - Domandai sconcertata.

- Certo, non potevo mica lasciarti da sola! E se quello psicopatico avesse anche scoperto dove vivi? No, d'ora in poi non ti lascerò fuori dalla mia vista. Starai qui per un po', ho già avvisato tutti. - Affermò risoluto.

- Ma sei impazzito?! Nessuno dovrebbe saperlo ti ho detto!! - Esclamai furiosa.

- Tesoro, in caso non lo avessi notato, credo che oramai, lo sappiano già tutti che vivi in questa città - Affermò con calma.

- Non è vero! Jeremy di sicuro l'ha scoperto tramite sua madre, ma non credo proprio il Consiglio ne sia a conoscenza. - Ribattei stizzita.

- Potrebbero benissimo averlo mandato loro invece! - Rispose lui alterato.

- Ti si è bacato il cervello? Secondo te la donna che più al mondo desidera la mia morte, direbbe apertamente al consiglio che sono viva?? Sei scemo? - Sbraitai.

- Si dà il caso che io sia sempre stato il primo dei miei corsi, e comunque potrebbe aver cambiato idea e aver attuato un piano diverso! Come fai a dire il contrario? - Mi rimbrottò.

- Perché se il Consiglio sapesse che sono viva, al momento avrei una scorta chilometrica attaccata al sedere!!! - Urlai esasperata.

- La sua osservazione è corretta Milady. - S'intromise una voce alle mie spalle.

- Bart! Quando sei arrivato? - Esclamò felice Bastian, affrettandosi a salutare il proprietario della voce, mentre io mi giravo, inorridendo un poco.

Quella serata stava andando sempre peggio.

Solo che stavolta, era la diffidenza, l'emozione principale.

Bartholomew Ignazius Wilkers, era il capo maggiordomo dei Duchi di Alderton da molti anni oramai.

Infatti, il titolo era stato tramandato da generazione di padre in figlio, fino ad arrivare a Bart, come tutti lo chiamavano affettuosamente.

Io usavo un altro nome, invece.

Perché quell'uomo all'apparenza rassicurante, era sempre stato severo con me, a tratti insopportabile.

Era anche vero che non ero stata sempre una Lady con i fiocchi, e lui era il tipico maggiordomo inglese ingessato.

The Medallione - The Elemental SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora