Capitolo 18

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Rimasi immobile per quelli che mi parvero secoli, a guardare quel corpo marmoreo e privo di vita.

Avevo appena ucciso un uomo.

E non uno qualsiasi.

Ma un Elementale.

Si rischiava l'Estrazione per quello.

Nel marasma di pensieri confusi, che in quel momento mi affollavano la mente, uno spiccò sugli altri.

Perché diamine non aveva usato i suoi poteri per uccidermi?

Perché un semplice coltello?

Un'arma decisamente banale, per un omicidio.

E nel momento in cui aveva perso la sua arma, avrebbe potuto richiamare uno qualsiasi degli elementi per farmi fuori.

Ma non l'aveva fatto.

Neanche ci aveva pensato.

Perché?

Nonostante tutte quelle domande avessero bisogno di risposta, avevo dei problemi più urgenti al momento.

Della serie: ' Ho un cadavere nel bagno e me ne devo disfare'.

Mi strinsi le mani tra i capelli, e cominciai a camminare avanti e indietro nello stretto bagno, cercando di soffocare il panico oramai crescente.

Ok.

'Concentriamoci' pensai

Punto Numero uno: c'era un cadavere per terra.

'Ma Dai?' Mi commentai da sola.

Punto Numero due: dovevo disfarmene il prima possibile.

Ero davvero perspicace, al momento.

Punto Numero tre: Nessuno si era ancora accorto, della mia assenza.

E questa era sicuramente una cosa bizzarra...o forse solo un colpo di fortuna.

Ciò significava che avrei avuto ancora del tempo per escogitare qualcosa.

Decisi di fermarmi e fare un bel respiro profondo.

Non avevo certamente modo di spostarlo, vista la sua stazza notevole, in confronto alla mia minuta.

E non potevo chiedere a qualcuno di aiutarmi, su quello non c'erano dubbi.

Non volevo coinvolgere nessuno, in questa maledetta storia.

Afferrai esasperata il lavandino con mani tremanti, curvando la schiena sfiancata, fissando poi la mia immagine allo specchio.

Avevo gli occhi spiritati e grandi come due palline da ping pong, contornati da un trucco oramai sbavato, un rivolo di sangue mi scendeva dal naso, e i capelli scompigliati e striati di rosso, probabilmente a causa del sangue che avevo sulle mani sia mio che del mio assalitore.

Il mio vestito era tutto stropicciato, ma per fortuna il sangue era poco visibile sullo sfondo nero del pizzo, a eccezion fatta per lo squarcio sul braccio sinistro, che ancora sanguinava, causato dal fendente di quel diavolo di coltello.

Fortunatamente non era profondo, per cui non sarebbero serviti punti, ma avevo paura che avrebbe comunque attirato l'attenzione.

Come se il resto, non potesse essere notato, no?

Dio avevo bisogno di un cervello nuovo al momento.

Oppure dovevo cercare di riprendermi, dal probabile stress post traumatico che stavo sperimentando in quegli attimi.

The Medallione - The Elemental SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora