Capitolo 17

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Mi si gelò il sangue nelle vene.

Lentamente, mi girai ad osservare la persona alle mie spalle.

Era un ragazzo alto, bruno, e aveva una fascia nera con ricami Dorati, a coprirgli dalla bocca in giù.

Indossava un maglione a collo alto nero, e un paio di pantaloni neri infilati in un paio di anfibi del medesimo colore.

Al collo portava un medaglione tondo, di un'intensa sfumatura Blu.

Era un Aqua.

Ed era anche, uno degli assassini del Consiglio.

Perché la fascia che indossava, ne indicava anche il rango.

Bronzo stava ad indicare Pedone, Un soldato semplice in addestramento, che solitamente era usato nelle missioni minori, o anche nelle esecuzioni.

Argento era Alfiere, Voleva dire, che l'assassino in questione era pienamente operativo ed efficiente, e si occupava di missioni di medio interesse, come acciuffare criminali, o recuperare persone scomparse.

Dorato significava Torre, in altre parole uno dei migliori killer in circolazione, e facente parte de l'élite, la Squadra Speciale di assassini più spietati e addestrati del pianeta.

Potevano far passare un omicidio per qualsiasi cosa volessero, da un suicidio ad un semplice incidente.

E addirittura far sparire nel nulla una persona.

In più, ognuno di loro, aveva l'obbligo di tenere la propria identità strettamente segreta.

Solo il consiglio ne era a conoscenza.

- Come mi hai trovato? - Chiesi gelida, esaminando il ragazzo da capo a piedi per cercare di capire chi fosse.

- Non credo sia rilevante questo, quanto il fatto che, purtroppo, sta per morire Milady - Disse lui facendo un passo avanti, con le mani giunte dietro la schiena.

- Allora non dovresti concedermi un ultimo desidero, come da copione? - Continuai altezzosa, raddrizzando la schiena.

Non potevamo scontrarci qui.

Eppure avevo idea che non sarebbe stato d'accordo, a spostare il tutto in un luogo più consono.

- Perché mai dovrei Lady Hamilton? Non sono così sprovveduto da credere che sarà comunque facile portare a termine la mia missione. E non gradisco ripercussioni. - Ribatte lui prontamente.

Sapevo che non si sarebbe mai sbottonato, ma aveva la mia età, per cui, era facile intuire che potessi conoscerlo, ammesso che avesse anche lui frequentato la Royal Elemental Accademy da bambino.

- Sei sveglio. Dopotutto non mi sarei aspettata nulla di meno, da parte di un membro dell'élite - Constatai poggiando i fianchi sul lavandino.

- Conosce la nostra gerarchia vedo, dovrei esserne sorpreso. Solitamente, la stupida nobiltà Elementale, non ha la minima idea della nostra esistenza. Ma il fatto che suo padre fosse l'Arciduca, credo le abbia aperto le porte su molti retro scena della vita non proprio scintillante del Consiglio. - Disse lui ridendo sprezzante.

- Hai ragione. Conosco molti segreti scomodi. Probabilmente qualcuno lo sa, ma altri sono totalmente all'oscuro ne sono certa. Nessuno di quei misogini snob potrebbe immaginare, che una bimbetta ascoltasse molte delle loro sedute più secretate, o che capisse qualcosa dei loro discorsi scomodi. Ma non è certo questo il motivo per cui sei qui ora no? È per rendere vera la storiella che Anita sta cercando di propinare al Consiglio veritiera. Perché il mio ritorno, potrebbe scombinare i suoi piani no? - Gli chiesi angelicamente.

The Medallione - The Elemental SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora