Mi svegliai di soprassalto, riportata a galla dal campanello che suonava all'impazzata.
La sera prima, ero talmente esausta che piombai a letto subito dopo essermi lavata e cambiata.
Ma non ero riuscita a riposare davvero.
Ogni volta che provavo a chiudere gli occhi, continuavo a vivere a rallentatore ciò che era successo nel bagno, sentendo costantemente su di me il sangue ancora caldo dell'Assassino.
I brividi non erano cessati neanche dopo la doccia calda, e neppure l'aggiunta di una coperta pesante sul mio letto, era riuscita a dissipare il gelo che sentivo nelle vene.
Mi ero rannicchiata in posizione fetale, piangendo tutte le lacrime di cui, un corpo formato al sessanta percento d'acqua, poteva disporre.
Dovevo essermi addormentata tra un singhiozzo e l'altro.
Ma ricordavo nitidamente, di aver intravisto i primi raggi di sole filtrare dalla mia finestra, prima di perdere finalmente coscienza.
Controllai la sveglia notando che erano le undici, e ringraziando mentalmente di avere la giornata libera.
Non avevo poi dormito molto, per cui avrei potuto approfittare di quella giornata per recuperare un po' di energie, e cercare di scacciare il ricordo della carne che bruciava, oramai impresso per sempre nella mia mente.
Ricacciai la testa sul cuscino ma, visto che il campanello non la piantava, mi trascinai fuori dal letto, e poi fino alla porta, aprendola di botto.
- Era ora! Sono secoli che suono! Ma non dovrei stupirmi, potessi, dormiresti tutto il santo giorno. A volte da bambini, mi domandavo se tu fossi uno strano animale mitologico e dormiglioso. - Cinguettò allegramente Bastian entrando, e poggiando una scatola rosa di ciambelle sul tavolino, prima di svaccarsi sul divano.
Seguendo l'odore paradisiaco dei dolciumi, chiusi la porta, e mi rannicchiai sulla mia poltrona, non prima di aver preso ben due ciambelle, una con la glassa rosa che scoprii contenere marmellata di fragole, e una tutta cioccolatosa, indossandole entrambe come due anelli, mentre le sbocconcellavo.
- Dio ragazza, hai un aspetto orribile. - M'informò lui, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Grugnii come risposta, troppo impegnata a cercare di risvegliare il mio cervello.
- Ancora non riesci a carburare appena sveglia vero? - Mi sfotté, prendendo anche lui una ciambella, e finendola in soli due morsi.
Lo guardai di traverso, facendolo scoppiare a ridere, e continuai a spiluccare le mie ciambelline belline.
Adoravo le ciambelle.
Dovevano essere dichiarate patrimonio dell'umanità, secondo me.
Mentre continuavo a mangiare, vidi Sebastian alzarsi, trafficare un poco in cucina, e tornare indietro, qualche minuto dopo, con due tazze Disney in mano, che emettevano un profumino invitante.
Caffè.
Sia lodato il suo inventore.
Ne poggiò una davanti a me, e cominciò invece a sorseggiare la sua.
La afferrai con gioia, sorseggiando un poco la bevanda bollente, attenta a non scottarmi la lingua, emettendo un gemito estatico, quando mandai giù il primo sorso, facendo sorridere nella sua tazza il signorino di fronte a me.
- Non è stato un incidente, quello che è successo ieri sera. - Raccontai tenendo in mano la mia tazza, il cui calore mi scaldava piacevolmente le dita, rilassandomi un poco.
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The Medallione - The Elemental Series
Fantasy#COPIA CARTACEA E EBOOK DEL ROMANZO DISPONIBILI IN FORMATO INTEGRALE SU AMAZON # La vita di Alexis Hamilton scorreva tranquilla tra scuola, lavoro ed il suo gruppo di fidati amici: Michelle, Erika, Luke ed i gemelli Ashley e Tyler Benson. Quello che...