«Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all'antica perfezione.»
Platone, Simposio.James si era rifiutato di credere che tutto quello fosse successo veramente per ben due mesi. Per due mesi, ogni mattina si svegliava e andava al castello per chiedere alla prima persona che incontrava dove fosse Irwin e perché si fosse alzato così presto. Suo padre era l'unico che aveva cercato di fargli elaborare cosa fosse successo. Gli altri, alle sue domande su Irwin, abbassavano la testa, cacciavano indietro le lacrime e inventavano una storia, come il fatto che fosse andato a fare un'escursione, o che fosse a caccia con Eleanoire, o altre menzogne. E James rimaneva ad aspettarlo fino a che non si addormentava.
Un giorno aveva capito che Irwin non sarebbe tornato quando aveva rotto una cornice d'argento contenente una loro foto che James teneva nella sua stanza. Aveva pianto per interminabili ore, realizzando finalmente tutto: Irwin non si ricordava di lui e non lo avrebbe mai fatto.
Trascorsi due mesi e ritornato in sè, adesso James si sentiva uno schifo. Aveva lasciato i suoi amici ad affrontare tutta quella situazione da soli, mentre lui si era dissociato completamente. Il suo analista diceva che era normale, era un meccanismo difensivo del cervello, perché non poteva sopportare l'idea di allontanarsi da Irwin.
Un mese dopo, si era ripreso dal suo stato di dissociazione. Ma evitava ancora le cose di Irwin come la peste: i suoi vestiti erano rimasti nella loro cabina armadio, così come le sue scarpe, i suoi profumi e le loro foto insieme, appese ovunque nella camera. E non aveva ancora tolto il suo anello di fidanzamento.
Gli ci era voluto un anno per riuscire a parlare con i suoi genitori senza avere l'impulso di scappare, perché il senso di colpa per avergli fatto attraversare tutto quello lo stava divorando. Gli ci era voluto un anno prima di riuscire a guardare di nuovo in faccia i suoi amici, consapevole di averli lasciati soli nel periodo più difficile delle loro vite. Gli ci era voluto un anno per cambiare per chiudere tutte le cose che Irwin aveva lasciato nella sua stanza in uno scatolone che aveva portato nello scantinato. Ma non aveva ancora tolto l'anello di fidanzamento.
Aveva cominciato ad insegnare ad Alvagar, adesso. Insegnava difesa e conoscenza delle creature magiche nello stesso liceo di Danny ed Oliver, il tutto con occhi vuoti. Tutti, ad Alvagar, avevano notato che Lord Mabrlewing avesse perso la sua scintilla negli occhi.
Irwin non ricordava ancora nulla, ma aveva capito di non avere più tredici anni. Da quello che sapeva, gli avevano detto che sua madre, suo padre e sua sorella fossero morti in un incidente. Non potevano parlargli di James. A James andava bene. Tutto per proteggere Irwin.
Il suo mondo cambiò radicalmente quando Logan ed Eleanoire si presentarono nel giardino di casa sua, un martedì pomeriggio, mentre lui stava dando da mangiare al gatto di sua madre. Sembravano felici, mentre si tenevano per mano e si spintonavano, ma dai loro occhi James aveva capito che fossero in ansia per qualcosa. I suoi dubbi vennero confermati quando Logan, dopo minuti interminabili di occhiatine con Eleanoire, aveva lasciato uscire dalla sua tasca una busta. Era la partecipazione ad un matrimonio. Il matrimonio di Logan ed Eleanoire.
"Non eravamo sicuri se dartela, considerando che è passato solo..." il vampiro si fermò per riprendere fiato, Eleanoire gli strinse la mano sotto il tavolo. "Ti vorrei come testimone." disse infine. "Sei il mio migliore amico. Ci piacerebbe molto che tu presenziassi." Guardò James, come per capire cosa ne pensasse di tutto ciò, solo per trovarlo con gli occhi lucidi nel fissare la busta.
Fortunatamente intervenne Eleanoire, che sembrava sempre sapere quando e come dire le cose: "Ovviamente capiremmo se tu non volessi venire, ma- vorremmo che venissi." Aggiunse, sorridendogli. "Se dovessi fare il contrario, non ci offenderemmo, davvero."
James non era così contento da tempo. Non riusciva a parlare, sentiva la voce strozzata, per questo motivo decise semplicemente di dirigersi verso i suoi due amici e stringerli in un abbraccio. Il matrimonio dei due sarebbe stato il primo giorno di felicità dopo tanto tempo, senza la presenza del ricordo di Irwin a tormentarlo. Poi, ricorda la loro espressione di colpa sul volto, nonostante stessero per comunicargli una notizia meravigliosa. Ci mise poco a realizzare. Eleanoire e Logan dovevano aver capito che lui avesse realizzato perché si staccano dall'abbraccio, pallidi in faccia.
Si accasciò sulla sedia, sentendo improvvisamente molto caldo e la testa girare come una trottola. "Sarà lì." Parlò, e non era una domanda. "Irwin sarà lì. Irwin sarà lì e io lo vedrò." ragionò con voce piccola, sentendo un principio di panico nascere nel suo petto.
"Sì." Annuì Eleanoire, a testa bassa. "È il mio migliore amico, non potrei mai..."
James annuì, sentendosi immediatamente in colpa per aver rovinato il loro momento. "Logan, lo so. E' ovvio, è ovvio." Le prese il polso e tirò su col naso, prima di schiarirsi la voce per continuare. "Vi conoscete da quando siete piccoli, è ovvio che sarà lui il tuo testimone. Posso sopportarlo. E poi, ehi. Sarà tra mesi, ho tutto il tempo per abituarmi a vederlo in una stanza per qualche ora e... fare i testimoni insieme al vostro matrimonio." concluse a mezza bocca, anche se il solo pensiero gli stava facendo girare la testa.
Eleanoire girò di scatto la testa verso Logan, come per incitarlo a dire qualcosa. Logan sembrò rifiutarsi all'inizio, ma alla fine si convinse in seguito ad un ennesimo occhiataccia della sua futura moglie. James si accigliò nell'assistere a quella silenziosa conversazione. Non gli piaceva non capire le cose. Poi sorrise. Ora finalmente capiva cosa intendessero i suoi amici quando dicevano che lui e Irwin erano insopportabili. Finalmente, Logan si schiarí la voce, deciso: "Ehm, James, forse ti stai dimenticando una cosa..."
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I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-
FantasyJames Marblewing, affranto perché il suo fidanzato non ha idea di chi lui sia, si chiude nella sua camera e non parla con nessuno per mesi: non ha nessuna intenzione di ritornare nella vita di Irwin Bèchalot, ancora troppo fragile per sopportare il...