Capitolo ventotto

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Nonostante Irwin avesse recuperato gran parte della sua memoria, c'erano ancora frammenti mancanti, ricordi che si rifiutavano di tornare completamente alla luce. E questi frammenti riguardavano momenti cruciali della sua relazione con James.

James sperava che, mostrando a Irwin i suoi ricordi attraverso la magia, sarebbe riuscito a colmare quei vuoti, riportando tutto alla luce. Per questo motivo aveva allestito al centro della stanza, su una pedana circolare intagliata con rune antiche, un grande specchio d'acqua sospeso a mezz'aria, leggermente increspato da un'energia quasi tangibile.

James e Danny stavano ai lati opposti della pedana, con le mani levate, concentrati sulla magia che stava per svolgersi. Attorno a loro, gli altri osservavano con attenzione, i volti tesi ma speranzosi.

Irwin sedeva poco distante, su una poltrona imbottita, osservando la scena con un misto di curiosità e preoccupazione.

"Sei pronto?" chiese James, girandosi brevemente verso Irwin, i suoi occhi preoccupati.

Irwin annuì, anche se il nodo in gola gli impediva di parlare. In realtà, non era sicuro di essere pronto. Il pensiero di rivivere quei momenti, attraverso gli occhi di James, lo rendeva nervoso. Ma la determinazione di James di farlo sentire completo, di aiutarlo a recuperare tutto, era troppo forte per resistere.

Danny, con la solita energia che lo contraddistingueva, lanciò un'occhiata a James. "Andiamo, amico. Facciamolo."

James annuì a sua volta, e insieme a Danny iniziò a mormorare un incantesimo antico, le parole scivolavano dolcemente dalle loro labbra, cariche di potere. L'acqua sospesa nello specchio iniziò a muoversi, le increspature si fecero più rapide, fino a trasformarsi in vortici che si intersecavano, creando figure indistinte che danzavano sulla superficie.

All'improvviso, l'acqua si fermò, diventando immobile come una lastra di vetro, ma all'interno si poteva intravedere qualcosa che si muoveva. Una figura. No, più di una. Erano ricordi, ricordi che appartenevano a James, incapsulati in quell'acqua incantata, pronti per essere rivelati.

Il primo ricordo che emerse fu quello di James che avanzava verso il castello con la sua armata di streghe oscure a passo sicuro, guardando Irwin diritto negli occhi con uno sguardo di sfida. James cominciò a sudare freddo. Tra tutti i ricordi che poteva scegliere...

"Andiamo, amico!" Esclamò Logan, sbattendosi una mano sulla fronte. "Così lo traumatizzi!"

"Non è come se potessi deciderlo io, Logan!" Sibilò a denti stretti. Poi guardò Irwin: "Allora, amore, ti ricordi cosa ti ho detto quando ti ho guardato?"

Irwin fissò la scena con attenzione. Sapeva di aver vissuto quel momento, ma era come se lo stesse vedendo per la prima volta. "Tu..." mormorò, cercando di afferrare il ricordo. "Mi hai detto... di scendere dal mio piedistallo e di combattere." James tossì, imbarazzato. "E... mi hai chiamato codardo? Un po' drammatico da parte tua."

Oliver inarcò un sopracciglio talmente tanto che James pensò gli potesse uscire dalla faccia. "Vi danno una sorta di manuale di cose da rispettare quando decidete di fare i cattivi?" Danny gli lanciò un'occhiataccia. "Cioè, insomma- parlate tutti alla stessa maniera-,"

"Amore." Danny parlò affaticato a causa dello sforzo di star proiettando i ricordi di James. "Sta' zitto, okay?" Oliver si zittì.

Prima che qualcun altro potesse aggiungere qualcosa, l'acqua nello specchio si agitò di nuovo, rivelando un altro ricordo. Questa volta, erano in una foresta, immersi in una missione. Il ricordo era pieno di tensione e adrenalina. James ricordava come, nonostante il pericolo, non aveva mai smesso di preoccuparsi per Irwin, di assicurarsi che fosse al sicuro.

I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora