Le riunioni per il matrimonio di Elenoire e Logan si erano realmente concluse, con grande sorpresa di James che pensa che sarebbe invecchiato partecipando ad esse. Ma c'era un motivo se era successo: la cena di prova era arrivata. E, con quella, qualche giorno dopo sarebbe arrivato il matrimonio. Ecco perché Logan stava usufruendo fin troppo dell'open bar.
"Amico," James gli si avvicinò rapidamente per togliergli l'ennesimo cocktail che il suo amico stava per trangugiare. "Basta così."
Logan sospirò rumorosamente, mentre cercava in vano di riappropriarsi dell'alcool. "James, ma non capisci! Ho paura di mandare tutto all'aria!"
James annuì, comprensivo. "Be', tu prova a non scappare a New York e vedrai che andrà tutto bene." Consigliò, dandogli una sonora pacca sulla spalla.
Logan socchiuse gli occhi. "Non aiuti. Ho paura di sbagliare tutto!"
"Oh santi dei, Logan! La cena di prova serve proprio per questo: provare e sbagliare prima del grande giorno." Il vampiro deglutì, non convinto. James sbuffò. "Senti, perché non-..." qualcosa, però, attirò la sua attenzione.
Forse perché aveva rovinato il suo matrimonio, forse perché non aveva avuto occasione di organizzare il suo matrimonio come voleva a causa dell'ambiente regale, aveva preso quella serata piuttosto seriamente e, per questo motivo, aveva deciso di stilare un copione che ognuno dei partecipanti avrebbe dovuto imparare così che tutti sapessero sempre cosa fare, dire, e quando. E Joan aveva appena dimenticato di dover sistemare i vasi paralleli tra loro.
"Joan!" Praticamente strillò, raggiungendolo a falcate attraverso tutto il locale. "Quante volte te l'ho detto?!"
"È esilarante." Commentò Eleanoire facendo un cenno della testa verso James che correva da una parte all'altra del locale per assicurarsi che tutto fosse perfetto. Erano già al secondo, ma James, troppo impegnato a sgridare i camerieri, non aveva mangiato niente e, per questo motivo, Irwin continuava a mettergli del cibo da parte.
"No." Joan intervenne tornando al tavolo, i capelli sudati, le guance rosse. "È insopportabile."
Jack annuì, chiaramente d'accordo, guardandosi attorno. "Via libera?" Domandò e Joan annuì. Sospirò e si allentò velocemente la cravatta. "Poco fa stavo soffocando e ho cercato di allentarla. Mi ha schiaffeggiato."
"Al mio matrimonio," proclamò Danny che aveva appena ricevuto un cartellino giallo, simbolo di ammonizione, perché la sua giacca era aperta. "Non ci saranno stupide regole e, cosa più importante, non ci sarà James: gli infliggerò un incantesimo congelante finché non sarà tutto finito." Tutto il tavolo scoppiò a ridere, tranne Irwin che storse la bocca.
"Oh scusate, sire!" Lo sfottè Logan, "Stiamo prendendo in giro il vostro ragazzo!"
Irwin roteò gli occhi. "Idiota, non è per quello." Dopotutto, lui era il primo che, ad ora di sfotterlo, non perdeva un'occasione. Ma ora c'era qualcosa che lo preoccupava. "Non vi siete chiesti perché James sia così perfettino, oggi?"
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I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-
FantasíaJames Marblewing, affranto perché il suo fidanzato non ha idea di chi lui sia, si chiude nella sua camera e non parla con nessuno per mesi: non ha nessuna intenzione di ritornare nella vita di Irwin Bèchalot, ancora troppo fragile per sopportare il...