Capitolo quattordici

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Irwin si trovava nella sua stanza, circondato da una serie di costumi proposti dalle sue domestiche, tutte impegnate a trovare l'abito perfetto per lui. I suoi capelli erano in disordine mentre sfogliava e scartava rapidamente i vari costumi che gli venivano presentati. Forse, organizzare una festa oggi per oggi non era stata la sua più grande idea, visto lo scarso repertorio di costumi che Sarah era riuscita a procurargli.

Una delle domestiche gli porse un abito da vampiro, ornato di pizzo nero e velluto rosso. Irwin lo guardò con disappunto e lo respinse con un gesto secco della mano. Un'altra domestica gli presentò un costume da pirata, completo di cappello tricorno e stivali alti. Irwin sollevò un sopracciglio e lo mise da parte senza pensarci due volte. Ancora, gli vennero proposti costumi da supereroe, fantasma e persino da sirena, ma nessuno di questi sembrava convincerlo.

"Non c'è qualcosa di un po'... diverso?" chiese Irwin, la frustrazione evidente nella sua voce.

Le domestiche si scambiarono sguardi incerti, finché Sarah, con un timido sorriso, non gli porse un costume da angelo, tutto bianco e dorato. Irwin sospirò, scuotendo la testa. "Apprezzo i tuoi sforzi, tesoro, ma vorrei qualcosa di più!" Ciò che non aveva detto alla sua costumista era che aveva bisogno di qualcosa che potesse far pensare a James: «Dannazione, lo voglio io quel ragazzo!». Se solo avesse saputo cucire, si sarebbe fatto un costume da- oh! I suoi occhi verdi si illuminarono di un'idea improvvisa: non sapeva cucire, ma aveva la magia! Guardò le domestiche, alzandosi in piedi con decisione. "E se mi travestissi da Persefone?" disse lentamente, un sorriso che si allargava sul suo volto. Le domestiche lo guardarono perplesse.

"Persefone, sire?" chiese una di loro, la voce tremante.

"Sì, Persefone," ripeté Irwin, la voce ora piena di entusiasmo. "La dea della primavera e dell'oltretomba. Potrebbe essere perfetto, soprattutto considerando che James è figlio di Ade."

"È un'ottima idea ma-," Sarah probabilmente era sull'orlo di una crisi di nervi. "Non ho nessun costume da Persefone e-...

Irwin le fece un occhiolino, facendo uscire qualche scintilla dorata dalle sue mani, ricordando loro di esser magico. "Questo non sarà un problema."

Non aveva mai fatto un incantesimo per cambiarsi gli abiti su così vasta scala, ma non doveva essere tanto più difficile di cambiare il colore dei suoi calzini, perciò sollevò una mano e si sollevò un vento leggero, portando con sé un velo di polvere dorata. La polvere scintillante si diffuse nell'aria e iniziò ad avvolgere Irwin in un turbinio di luce e movimento.

Una tunica bianca apparve magicamente attorno a lui, aderendo delicatamente al suo corpo. Il tessuto fluido e leggero scivolò sui suoi fianchi, mentre i dettagli dorati e i ricami floreali si disegnarono da soli. La cintura dorata si materializzò in vita, stretta e decorata con motivi di foglie e fiori che sembravano brillare.

Il mantello verde scuro si dispiegò e cadde con eleganza sulle spalle di Irwin, fissato con fibbie dorate a forma di melagrana. Il mantello aggiunse un tocco di solennità e mistero, ondeggiando leggermente mentre si sistemava sui suoi fianchi.

Una corona di foglie dorate, intrecciate con piccoli fiori bianchi, apparve sulla testa di Irwin, posandosi perfettamente tra i suoi riccioli color cioccolato. Per completare il look, fece comparire ai polsi dei braccialetti dorati decorati con motivi naturali che risaltarono alla luce delle candele.

Le domestiche, sorridendo e applaudendo, ammirarono il risultato finale. "È davvero magnifico, sire," dissero, lodando il successo della trasformazione.

Irwin si esibì in un educato inchino, "Ora, per favore, ragazze, andate a prepararvi, non voglio che ritardiate a causa mia." Quelle annuirono ed uscirono dalla stanza del re.

I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora