Superato il momento di crisi (aveva solo urlato un pochino, poi Danny lo aveva silenziato e aveva cominciato a spaccare cose. Non gli piaceva essere silenziato mentre era arrabbiato), alla fine Jack riuscì a convincere James ad andare al castello, quel pomeriggio. O almeno così piaceva pensare all'ex cacciatore. La verità era che James, se il matrimonio fosse stato di qualcun altro, si sarebbe già tirato indietro al primo giorno: vedere quotidianamente il tuo fidanzato che non sa di essere il tuo fidanzato mentre cerca di diventare il tuo fidanzato? In che tipo di commedia scadente era finito James?
Inoltre, come avrebbe fatto a guardare in faccia Irwin, a rispondergli, a parlargli, quando l'ultima volta che si erano visti -cioè al loro appuntamento finito male- James aveva avuto un crollo emotivo a causa sua?
La strega oscura sospirò mentre si pettinava i capelli, davanti lo specchio. A volte avrebbe voluto essere di nuovo adolescente così da poter usare la scusa del «mia mamma non vuole che io esca, mi dispiace ragazzi» (in realtà ci aveva provato. Jack gli aveva dato un pugno e lo aveva minacciato di dare il suo indirizzo a Ben. James si era convinto così ad andarci)."James, a che ora devi essere lì?" Gli chiese sua mamma, dalla sua camera da letto. Lei e Ade sarebbero usciti quella sera, ma solo perché James li aveva costretti a prendersi un po' del loro tempo, a suon di «sto bene, sarò con i ragazzi, voi rilassatevi che ne avete bisogno». Con tutto quello che era successo negli ultimi due anni, i suoi genitori non avevano avuto un attimo per loro. Se la meritavano una serata da soli.
James strinse i denti. Come avrebbe dovuto dire a sua mamma che era in ritardo di venticinque minuti e lo aveva fatto anche di proposito? Arcadia lo aveva educato a non ritardare mai, massimo cinque minuti, dieci se la scusa era buona, ma venticinque? Sua madre lo avrebbe dato in pasto a Cerbero. In realtà, avrebbe voluto ritardare di almeno quaranta minuti, ma la domanda di sua mamma gli aveva messo ansia, quindi si decise ad uscire: "Ehm, l'appuntamento è tra cinque minuti."
Sua madre fece un verso di disapprovazione. "Non arriverai mai al castello in tempo."
Grazie, mamma, è proprio questo il punto. James scosse la testa: no, non le avrebbe detto così. "Menomale che è il crepuscolo e che mio padre è Ade, allora." Arcadia odiava quando James faceva il viaggio-ombra, perché diceva che lo impallidiva e, quindi, presto avrebbe cominciato la sua filippica sul fatto che James avrebbe dovuto usufruire di più della smaterializzazione e avrebbero litigato, per questo motivo James si affrettò ad uscire di casa. "Io vado, ciao!"
Arrivato al castello, prese un grosso respiro mentre si avvicinava alle guardie. Si scambiò un pugnetto con Alexander che gli disse di essere felice di rivederlo e, una volta dentro, Agatha lo tenne bloccato per almeno dieci minuti, mentre piangeva e lo abbracciava mentre diversi servitori lo salutavano come un vecchio amico. Sorrise. Era bello essere di nuovo a casa.
Capì che la riunione dovesse tenersi in giardino quando sentì le prime urla. Si affrettò a dirigersi in giardino (dopotutto, non avrebbe voluto perdersi per nulla al mondo la sfuriata che Joan avrebbe presto avuto. Quell'angioletto sarebbe esploso, prima o poi. Ne era sicuro), camminando lungo i viali alberati, ammirando i prati verdissimi che si estendevano in lontananza, bordati da una varietà di fiori dai colori vivaci che sembravano danzare al ritmo del vento.
Una volta arrivato al gazebo, Jack, l'unico in piedi, con una sigaretta in mano, lo accolse con un'occhiataccia. "Oh, guardate chi ci degna della sua presenza."
Danny smise di minacciare Georgia per posare gli occhi su James e rivolgergli uno sguardo di rimprovero. "Hai incontrato traffico?" Alzò un sopracciglio, come a volerlo sfidare ad inventare una scusa. Oliver gli sussurrò qualcosa all'orecchio che fece immediatamente roteare gli occhi al biondo, ma almeno si scusò rapidamente. James adorava Oliver. Persino Joan adesso lo stava guardando come se avesse voluto staccargli la testa. James sperava che prima o poi esplodesse, ma non con lui!
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I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-
FantasiaJames Marblewing, affranto perché il suo fidanzato non ha idea di chi lui sia, si chiude nella sua camera e non parla con nessuno per mesi: non ha nessuna intenzione di ritornare nella vita di Irwin Bèchalot, ancora troppo fragile per sopportare il...