Finalmente, dopo interminabili minuti di attesa, la porta si aprì e il medico ne uscì, con il volto sereno e professionale. James si alzò di scatto, gli occhi fissi sul dottore, ogni fibra del suo corpo tesa come una corda pronta a spezzarsi.
"Puoi entrare," disse il medico, con un tono di voce che cercava di essere rassicurante. "Irwin si è svegliato e sembra lucido. Puoi-,"
James non aspettò altro. Prima che il medico potesse aggiungere altro, si fiondò nella stanza, spingendo la porta con forza. Il suo cuore batteva così forte che quasi non riusciva a sentire il rumore delle sue scarpe sul pavimento, il mondo esterno sembrava svanito, ridotto a un'unica focalizzazione: Irwin.
Appena varcata la soglia, il suo sguardo si posò su Irwin, sdraiato sul letto, con i capelli scompigliati e gli occhi aperti che lo osservavano con un misto di sorpresa e sollievo. Quel primo istante in cui i loro occhi si incontrarono fu come una scarica elettrica che attraversò il corpo di James, facendo esplodere tutte le emozioni che aveva cercato di reprimere fino a quel momento.
Si avvicinò al letto, esitante. L'ultima volta che erano stati in quelle condizioni, Irwin aveva pensato che fosse un infermiere. "James..." sussurrò Irwin, riconoscendolo immediatamente, la voce ancora un po' debole.
Quella semplice parola, il suono familiare della voce di Irwin che pronunciava il suo nome, fu tutto ciò che servì. James si lanciò verso il letto, raggiungendo Irwin in pochi passi. Senza esitare, si chinò su di lui, afferrandolo per il viso con entrambe le mani e baciandolo con un'intensità che non riusciva a controllare. Il bacio era disperato, pieno di tutte le paure, le ansie, e il sollievo che lo avevano sopraffatto. Le sue labbra premevano contro quelle di Irwin come se cercassero di assicurarsi che fosse davvero lì, che non fosse un sogno.
Irwin rispose al bacio, le sue mani trovando la strada verso le spalle di James, aggrappandosi a lui come se cercasse di assorbire la sua forza, la sua presenza. Sentiva il cuore di James battere furiosamente contro il proprio petto, e per un istante tutto il mondo sembrò fermarsi attorno a loro.
Quando James si staccò, i suoi occhi erano pieni di lacrime che non riusciva più a trattenere. Le sue mani tremavano mentre teneva ancora il viso di Irwin, come se avesse paura di lasciarlo andare. Le lacrime gli rigavano il viso, e la sua voce si spezzò mentre parlava, troppo carica di emozione.
"Come hai potuto?" riuscì a dire, la voce tremante, soffocata dal pianto. "Come hai potuto mentirmi? A tutti noi? Mi hai detto che stavi bene, Irwin! Ci hai detto che i tuoi esami andavano bene!"
Irwin lo guardava con occhi pieni di colpa e dolore. Voleva rispondere, spiegare, ma le parole sembravano incastrarsi nella sua gola. James era fuori di sé, la preoccupazione e la rabbia lo avevano sopraffatto, e ora tutto quel dolore si riversava fuori come un fiume in piena.
"Ti rendi conto di quanto mi hai spaventato?" continuò James, il pianto ormai inarrestabile. "Ti rendi conto di quello che ho passato là fuori, aspettando di sapere se ti saresti svegliato?" La sua voce si spezzò definitivamente su quelle ultime parole, e crollò, appoggiando la testa contro il petto di Irwin, singhiozzando senza più alcun controllo. Era come se tutte le sue paure, che aveva cercato di reprimere, fossero esplose all'improvviso, e ora lo stavano travolgendo senza pietà.
Irwin lo strinse forte a sé, avvolgendolo in un abbraccio disperato. "James... mi dispiace..." sussurrò Irwin, la sua voce un misto di colpa e disperazione. "Non volevo che succedesse questo, non volevo mentirti, ma... ma pensavo che non fosse nulla di grave... pensavo davvero che andasse tutto bene."
James sollevò la testa, gli occhi rossi e gonfi di lacrime, fissando Irwin con un'espressione di incredulità e dolore. "E adesso? E se non fosse finita qui? Se succedesse di nuovo? Non posso sopportarlo, Irwin. Non posso vivere con la paura di perderti ogni singolo giorno! Ti rendi conto che ho pensato... che ho pensato..." si fermò, mordendosi la lingua.
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I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-
FantasyJames Marblewing, affranto perché il suo fidanzato non ha idea di chi lui sia, si chiude nella sua camera e non parla con nessuno per mesi: non ha nessuna intenzione di ritornare nella vita di Irwin Bèchalot, ancora troppo fragile per sopportare il...