James gli aveva dato tutte le informazioni necessarie per arrivare davanti la sua abitazione ma gli aveva raccomandato di non fermarsi a parlare con i suoi genitori. Irwin non aveva intenzione di ascoltarlo.
Smise di camminare solo quando arrivò davanti casa Marblewing, una graziosa casa a due piani, circondata da un giardino ben curato. Una siepe di ortensie in fiore incorniciava il vialetto d'ingresso, che conduceva a una porta di legno massiccio, dipinta di un vivace colore verde salvia.
Irwin fece un respiro profondo, aggiustò il colletto della camicia e si avviò verso la porta. Non appena suonò il campanello, la porta si aprì quasi immediatamente, rivelando quella che riconobbe come la madre di James. Era decisamente giovane, per essere madre di un figlio trentenne, quindi immaginò che lo avesse avuto a circa diciassette anni, non di più. Ad Irwin piacque subito.
La donna lo guardò per i primi cinque secondi come se fosse stato un fantasma, e si portò una mano alla bocca, gli occhi diventarono lucidi. Irwin non capì il motivo di tale gesto, perciò: "Salve, ehm, io sono Irwin Bèchalot e-..." La madre di James non lo fece finire e lo strinse in un abbraccio che sapeva di nostalgia. Irwin non sapeva perché, ma sentiva come se avesse un legame con la donna.
"Devi scusarmi," si tamponò il viso con un fazzoletto, "Sei così bello che non ho potuto trattenere le lacrime." Irwin arrossì.
"Oh, grazie signora Marble-..."
"Arcadia," lo corresse, sorridendo e prendendolo per mano. "James sarà pronto tra un attimo. Vieni, accomodati."
Arcadia lo condusse nel soggiorno, una stanza accogliente con un camino di pietra, poltrone morbide e un tappeto colorato. Sopra il camino c'erano fotografie di famiglia, che ritraevano James e i suoi genitori in vari momenti felici della loro vita.Appena Irwin si sedette, apparve un uomo dall'aspetto imponente ma un sorriso bonario. La somiglianza con James era incredibile, per questo Irwin immaginò che fosse il padre, anche lui meravigliosamente giovane.
"Allora, tu devi essere Irwin," disse l'uomo, avvicinandosi e stringendogli la mano con una presa salda. "Ho sentito parlare molto di te. Spero che tu sappia a cosa vai incontro," aggiunse, perdendo il sorriso e guardandolo negli occhi.
Irwin deglutì e annuì. James gli aveva raccontato dei suoi problemi dovuti al recente lutto e pensò che fosse il minimo che il padre di James si assicurasse che Irwin fosse abbastanza delicato. "Lui- lui mi ha detto tutto."
I due coniugi si scambiarono uno sguardo confuso. "Tutto?"
"Sì, del suo futuro marito che è venuto a mancare e-..." a quello, gli occhi di Arcadia si riempirono di lacrime. Dannazione, Irwin sarebbe potuto essere un po' più delicato: era chiaro che fosse ancora un tasto dolente per tutti loro! "Io- ehm..."
"Non preoccuparti, ragazzo." L'uomo gli diede qualche pacca sulla spalla, "Sono fiducioso che non lo farai soffrire, soprattutto una volta scoperto che il mio nome è Ade." Sogghignò, e Arcadia gli tirò uno scappellotto.
Irwin sentì le gambe vacillare e dovette aggrapparsi alla poltrona per non cadere. "Il dio... Ade? Il re degli Inferi?"
Ade annuì, divertito dalla reazione del giovane. "Esattamente. Ma non temere. Tu prenditi cura di James e tutto andrà bene."
In quel momento, James scese le scale, elegante e visibilmente emozionato. "Irwin, sei arrivato!" disse con entusiasmo, poi notò lo sguardo sconvolto di Irwin e lanciò un'occhiataccia a suo padre. "Papà ti ha già fatto il suo solito discorso?" Irwin annuì, ancora troppo sconvolto per poter parlare.
James roteò gli occhi in direzione del dio, che sghignazzò. Non voleva che Irwin parlasse con i suoi genitori esattamente per quel motivo. Se sua madre, felice di rivedere Irwin, nonostante lui non ricordasse niente di lei, lo avrebbe accolto e coccolato esattamente come prima, Ade non avrebbe dato spazio alle emozioni ma, piuttosto, avrebbe rimesso in piedi la stessa scenetta che aveva fatto tredici anni prima, quando James gli aveva presentato Irwin per la prima volta. E aveva ragione.
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I Ricordi Di Alvagar -Il Medaglione Di Alvagar 3-
FantasyJames Marblewing, affranto perché il suo fidanzato non ha idea di chi lui sia, si chiude nella sua camera e non parla con nessuno per mesi: non ha nessuna intenzione di ritornare nella vita di Irwin Bèchalot, ancora troppo fragile per sopportare il...