9 - Mi hai fatto odiare questa città

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Charles

Bastò un attimo, un solo istante.

<Tu, infame, lurido verme che non sei altro> avanzo verso di lui con noncuranza mentre indietreggiava come una qualche forma di difesa personale.

Lo rincorsi e gli presi il collo con forza strattonandolo leggermente <sei vivo allora> lui boccheggiò per un attimo e poi sorrise. <Sono qui per un'alleanza, non per una guerra, Charles.>

Mentre la sua bocca pronunciava lentamente quelle lettere che compongono il mio nome stringo ancora un po' le dita alzandole sin dietro il suo orecchio. Con l'altra mano mi preparo a sferrare un colpo dritto, miro e sgancio di destro...

Solo un attimo prima uno scatto da arma da fuoco.

Avevo una pistola puntata alla testa e il pugno a 5cm dal suo volto. <Attento Charles, non vorrai uno shrapnel dritto sul cranio?> ghignò <non sono qui per giocare con te a guardia e ladri, il boss ha stabilito un'alleanza e sono qui per rispettarla> non esitò nemmeno un attimo a guardarmi negli occhi <ma ciò non potrà mai accadere se tu non collabori>.

Abbasso il pugno dalla sua fronte, la faccia corrugata dalla frustrazione; stringo le dita al palmo talmente forte da sentire la loro pietà per liberarle.

<Cosa vuoi da me, Omi> la pazienza era ormai terminata per quella giornata e il fatto di essere uscito dal covo quella sera non so ancora se stabilire se è una vittoria o una sconfitta.

<Come siamo tornati indietro con queste formalità, te ne prego, chiamami per nome> abbassò la pistola dalla mia tempia <a meno che tu riesca ancora.>

<Sei stato tu a porre questa distanza tra noi, lo ricordi o devo rinfrescarti la memoria? Cinque anni fa sei andato via, mi hai... ci hai abbandonato, senza dire niente a nessuno. Pensavo fossi morto.> abbasso la testa <ma no, un bastardo come te non può morire così.> lo vedo ridere <se questo è il tuo modo di dire che ti sono mancato e che sei felice di rivedermi sei davvero strano> <non siamo più dei ragazzini che giocavano con delle associazioni finte criminali solo per farsi duri davanti agli altri, David. Io sono cambiato, e anche tu. Forse è il momento di prendere in mano la realtà e accettarla, non credi?>

<E sorridi qualche volta> sospira <era solo una battuta.>

<Sorridi Charles, alla fine il destino ci farà incontrare altre volte>

<mi fai solo schifo, perché dovrebbe?>

<abbiamo un'alleanza da portare a termine, e siete stati voi a proporla a noi>

<"noi"? io ho visto solo te e un ragazzino biondo ossigenato.> Rise abbassando la testa <è naturale> ridacchiò ancora <scoprirai presto chi sono gli altri, e chissà, magari ti staranno simpatici> stavolta risi io <la simpatia per le persone è soggettiva, e non sarà certo uno stronzo come te a stabilire per me la simpatia per la gente.>

<Bene, lo vedrai con i tuoi occhi allora> mi guardò un'ultima volta prima di voltarsi verso la porta e lasciarmi lì.

Mi accorsi solo ora di che ore si fecero, quando voltandomi verso il panorama la ruota non era più illuminata e aveva finito di girare per quella sera; ed il cielo d'un blu talmente buio e intenso che avrebbe potuto inghiottirti in un attimo senza lasciare traccia.

You made me hate this cityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora