18 - In un destino sigillato

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Ryūga

Eravamo tutti pronti, almeno, fisicamente era così.

Quello più preoccupato per questa missione era giustamente Charles, tutti ne erano a conoscenza, perciò tendevano a mettere le loro preoccupazioni da parte e prepararsi al peggio, al fermare un loro compagno, un loro amico.

Nonostante la parte più difficile è quella che mi è stata affidata personalmente nessuno si è posto manco il minimo dubbio se potesse in un qualche modo pesarmi, se potessi reggere tutto questo peso da solo senza bloccarmi nemmeno per necessità. Dopotutto, Charles a differenza mia lo aveva già incontrato, me lo ha confessato... il mio corpo invece come reagirà?

Io come reagirò?

L'appuntamento era stato prefissato al parco Yamashita.

Un parco molto importante qui in città. Fu costruito dopo il terremoto del Grande Kantō utilizzando le macerie dell'ex porto crollato nel 1923.

Iniziammo a incamminarci nel silenzio che circondava le strade a quest'ora.

C'era un filo di tensione nell'aria, talmente teso da potersi spezzare con un soffio di vento.

Ma senza la paura non saremmo noi, saremmo macchine senza sentimenti.

Senza la paura non sopravvivremmo un giorno, la paura è quella che ci salva, anche dalle minime cose.

L'avere paura non ti rende infantile o tutte queste sciocchezze del genere, anzi, il contrario, avere paura è ciò che dovrebbe renderci forti, perché non si è forti senza paura.

Non si potrebbe salvare anche il così detto "insalvabile" senza di essa.

Tutti lo sapevano ma è come se nessuno ne volesse essere consapevole.

Cercavano l'innocenza, come nello sguardo di un bambino.

Si comportavano come se ognuno di noi non facesse parte della stessa organizzazione, macchiati, tutti, chi più chi meno da sangue umano, sangue che non sarebbe andato via dalle nostre mani.

Ma cuori che infondo cercano una redenzione, menti che vorrebbero mettere la parola basta a questa continua sofferenza.

Patti che sigillano il destino delle loro anime, dove Mori è il loro custode e le tenesse ben sigillate in modo che non potessero fuggire.

L'unica via di "salvezza" potrebbe essere questa.

Non che avessimo molta scelta, o questo, o la morte da soli.

Una minaccia si sta abbattendo su tutto il Giappone, a poco a poco, si va espandendo e partendo da qui punta a raggiungere altri punti importanti del Globo.

Noi non siamo tenuti a sapere altro.

Siamo la Mafia in fondo, chi affiderebbe informazioni certe alla nostra organizzazione?

Hanno tutti paura di una possibile alleanza.

Non comprendono che qui non sono solo gli altri a perderci, bensì anche noi.

Gli unici che a quanto pare l'hanno non solo notato ma anche capito è stata l'agenzia.

Per questo siamo tutti proiettati sul fatto che deve andare bene.

Almeno per il destino di Yokohama.

Spesso mi danno dell'egoista, guardando solo ciò che tendo a far trasparire da fuori. Ben pochi arrivano a scavare su chi sono davvero.

Credo che David possa veramente aiutarmi, sempre che lui voglia essere nuovamente il mio mentore, e questo ovviamente, non dipenderà da me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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